Da qualche mese un piccolo gruppo di ricercatori LaRiCA collabora ad un progetto finanziato dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e gestito da CUP 2000 (una società di Bologna specializzata in soluzione per l’e-health). Il progetto si propone di raccogliere, classificare e visualizzare in uno spazio web le esperienze ed i progetti in corso volti a erogare servizi e prestazioni sanitarie direttamente a casa del paziente facendo uso di Internet o altri canali digitali (e-care).
L’ambiente web, basato su Drupal, è già attivo da tempo ed implementa in modo interessante alcuni servizi social (feed rss, servizi di condivisione e bookmarking, tag clouds, visualizzazioni dei progetti basti sull’utilizzo che gli utenti fanno del sito, etc.).
Potete dare uno sguardo voi stessi a: http://www.onecare.cup2000.it/.
Il LaRiCA si è occupato prevalentemente di raccogliere ed analizzare i servizi web che fanno uso delle logiche del web sociale (o 2.0) per cambiare, a diversi livelli, le modalità di fruizione e di erogazione dei servizi sanitari. Da tempo Internet si è andata affermando come una risorsa per il reperimento di informazioni sanitarie (secondo una recente survey di Pew Internet il 78% degli americani che dispongono di una connessione a banda larga cercano informazioni relative alla salute online). È invece più recente la tendenza, sulla scia del successo dei servizio basati sul contenuto generato dagli utenti, a creare servizi di e-health web-based basati sull’idea che i pazienti sono produttori e non solo consumatori di contenuti.
A prima vista l’idea che contenuti la cui esattezza è così importante siano prodotti dagli utenti (non dunque dai professionisti) può destare più di una preoccupazione. I servizi che abbiamo individuato sono riusciti tuttavia a cogliere le opportunità di questo approccio minimizzando il rischio ad esso connesso.
Queste opportunità possono essere fatte ricadere in altrettante categorie di applicazioni web 2.0. Ne abbiamo individuate essenzialmente tre: i sistemi di Online Health Records, i sistemi per la fornitura di servizi medici on line (e-healthcare market) e i siti di social network tematici.
Gli OnLine Health Records sono sistemi che permettono la creazione e la gestione della propria cartella clinica on line. Tutti i dati relativi a patologie, cure mediche, esami e trattamenti effettuati da qualsiasi soggetto possono, con tali sistemi, essere salvati in rete e attraverso questa gestiti, condivisi, consultati o integrati.
I vantaggi sono dettati dall’estrema duttilità nella fruizione delle informazioni e dall’elevata possibilità di interazione tra medico e paziente.
Quest’ultimo si pone al centro del sistema potendo decidere in modo autonomo quando e dove usufruire dei suoi dati, quale persona autorizzare alla visione degli stessi, a quale medico inviare la propria cartella per ottenere un consulto. Il paziente può gestire in modo autonomo un insieme di dati raccolti in un unico “luogo”, consultabile in modo istantaneo in qualunque parte del mondo.
È possibile strutturare in questo modo sistemi anche molto complessi che prevedono, come nel caso del sistema HealthVault di Microsoft, l’aggiornamento in tempo reale dei parametri vitali del paziente attraverso l’uso di device portatili che monitorano costantemente il soggetto e inviano i dati nell’online health record. In questo modo il medico potrà essere informato costantemente, ovunque si trovi, sulle condizioni del proprio paziente potendo intervenire, se necessario, anche in tempo reale. Allo stesso modo il carattere permanente delle informazioni consente la sedimentazione nel tempo degli eventi che hanno caratterizzano la storia clinica di un soggetto fornendone un quadro completo indipendentemente dalle strutture presso le quali il paziente si è rivolto nel tempo.
Gli Online Health Records possono inoltre svolgere un ulteriore importante funzione nel rendere visibile al paziente stesso la propria storia clinica. La possibilità di monitorare e visualizzare in modo semplice l’evolversi del tempo di certi parametri crea anche nel paziente delle inedite possibilità di riflettere sulla relazione fra i comportamenti quotidiani (attività fisica, quantità e tipologia di cibo) ed i parametri medici riscontrati (in un certo senso è lo stesso principio del Wii Fit). Fanno parte di questa specifica categoria l’applicazione per iPhone Diamedic (per pazienti diabetici) e Weight Tracker.
Alla flessibilità di gestione ed accessibilità delle informazioni accumulate attraverso questi sistemi si associa anche una netta diminuzione dei costi da parte delle strutture mediche. I dati vengono salvati nei server Internet delle aziende che rendono disponibile il servizio permettendo sia ai pazienti che alle strutture sanitarie di usufruire di sistemi molto più potenti e sicuri di quelli dei singoli ospedali, dei singoli medici o dei singoli pazienti, senza alcun costo di utilizzo e gestione. Questo rappresenta, per il momento, il settore in cui le applicazioni su larga scala sembrano essere più imminenti, non è un caso che colossi del mercato informatico come Google e Microsoft (Google Health e Microsoft HealthVault) stiano investendo in queste applicazioni ingenti capitali.
In altri casi, le applicazioni supportate dal Web 2.0 permettono di fruire di servizi sempre più personalizzati che in un’ottica di customerizzazione e domiciliarità consentono agli utenti di scegliere in modo consapevole medici, strutture ospedaliere, esami clinici (es. Vitals, American Well, Healthgrades, etc.). Attraverso sistemi di rating on line è possibile, ad esempio, comparare la qualità di strutture sanitarie, cure mediche e quant’altro. In alcuni casi l’utente, individua, attraverso l’aiuto on line di un medico, le cure più adatte per la sua patologia, confronta la qualità, il costo, i tempi dei servizi forniti da diverse strutture e diversi medici e alla fine acquista il pacchetto più conveniente. Dopo aver effettuato gli esami acquistati, potrà esprimere il proprio parere sulla qualità del servizio erogato che fungerà da indicazione per gli utenti successivi.
È il caso di Carol.com, un sistema che consente all’utente di scegliere e prenotare l’esame clinico più adatto alle proprie esigienze attraverso una ricerca fatta per parole chiave (Medical, Dental, Classes, Vision, Cosmetic, Behavioral Health) o per categorie (Men’s Health, Women’s Health, Back & Joint, Diabetes, Higth Blood Pressure). La rete, attiva nelle zone di Minneapolis e Saint Paul, si avvale della collaborazione di 26 centri o strutture ospedaliere e 8 compagnie di assicurazioni presenti in quell’area.
L’applicazione permette di comparare in tempo reale una serie di parametri relativi allo stesso servizio erogato dalle diverse strutture della zona e leggere i commenti di coloro che hanno già acquistato quel servizio o quel pacchetto di servizi in una determinata struttura.
In questo modo è possibile confrontare un ampio spettro di informazioni relativo, ad esempio, al costo, alla disposizione geografica delle strutture mediche che erogano quel particolare servizio, alle liste d’attesa, alla qualità delle strutture ospedaliere, alla qualità e la disponibilità del personale.
L’applicazione si presenta come un on line market place in cui, in posizione di totale parità, si confrontano gli utenti da una parte e il sistema sanitario dall’altra. Questo consente agli utenti di scegliere in modo autonomo e consapevole il servizio più adatto alle proprie esigenze e a coloro che erogano il servizio di avere un feedback immediato e a costo zero attraverso cui monitorare e migliorare la qualità dei propri prodotti.
Si tratta di forme e linguaggi mediali già sperimentati in altri campi. Il paragone (con le dovute differenze) è col famosissimo eBay, applicazione che mette in contatto venditori e compratori di tutto il mondo in cui l’apertura totale al mercato, la trasparenza e la centralità dell’utente costituiscono degli elementi chiave.
La terza tipologia di applicazioni web 2.0 per la sanità è costituita da siti di social network tematici (SharingHope, Patients Like Me) che permettono la condivisione di esperienze personali e di pareri informali, riguardo patologie o situazioni specifiche con l’intento di fornire un supporto di tipo psicologico agli utenti. Attraverso questo tipo di applicazioni si crea un senso di comunità capace di sopperire alle carenze (di informazione, di sostegno morale, etc.) del sistema sanitario relative alla gestione non tanto dei risvolti clinici della malattia, quanto di quelli umani.
Un esempio è DailyStrenght un grande social network costituito da gruppi di supporto online su una quantità enorme di patologie. Esistono attualmente più di 500 gruppi di discussioni sulle più disparate patologie riguardanti le tre aree della salute mentale, della salute fisica e dei problemi di natura personale. Gli utenti possono discutere in completo anonimato delle proprie condizioni mediche con persone che abbiano sperimentato la stessa situazione e con medici competenti sulle diverse patologie.
Esiste una sezione in cui è possibile crearsi un profilo personale che fornisce una descrizione di base dell’utente, mostra le sue attività, le notizie che ha segnalato o le conversazioni che ha fatto all’interno dei forum di discussione. È un sistema in stile MySpace o Facebook all’interno del quale è possibile tenere un diario, fare amicizie, caricare foto e video.
Una delle parti più convincenti è la treatment directory, in cui i membri possono riportare i trattamenti effettuati e la loro efficacia, discuterne insieme, segnalare nuove ricerche, articoli e cure alternative.
Tali sistemi possono attuare quel circolo virtuoso già evidenziato in precedenza. Non solo possono generare comunità che si autoalimentano aiutando nello stesso tempo chi ha bisogno di un sostegno, ma producono relazioni che generano conoscenza. La mole di conversazioni prodotta, se osservata con attenzione può costituire una enorme risorsa di informazioni per il sistema della sanità, a cominciare dalle strutture ospedaliere, dai professionisti e dalle industrie del settore. Queste possono recepire gli stimoli, i bisogni e le aspettative espresse da queste comunità per migliorare i propri servizi e i propri prodotti.
Rimane da capire quanto i benefici dell’e-health 2.0 aprono al tempo stesso a nuovi rischi. Da quello di imbattersi in informazioni non corrette perché prodotte da non professionisti a quelli relativi alla privacy.
In particolare la capacità degli utenti di produrre contenuti tende a ristrutturare, anche in ambito sanitario, il rapporto fra strutture sanitarie, medici e pazienti. La prassi dell’ascolto, come sta diventando lentamente chiaro per le aziende, diverrà col tempo una necessità anche per chi offre servizi nel campo della salute.
Mi chiedo se veramente il sistema sanitario italiano sarà in grado di sviluppare questa capacità di ascolto.
Cosa ne pensate? Ci sono più opportunità o rischi nel mondo dell’e-Health 2.0?
P.S. Questo post è in gran parte tratto da un report scritto dal mio collega Giulio Gabbianelli.
P.P.S. L’immagine è provvisoria. Pubblicherò quella giusta non appena avrò risolto un problema tecnico che sta affliggendo il server che ospita il blog.
Da qualche mese un piccolo gruppo di ricercatori LaRiCA collabora ad un progetto finanziato dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e gestito da CUP 2000 (una società di Bologna specializzata in soluzione per l’e-health). Il progetto si propone di raccogliere, classificare e visualizzare in uno spazio web le esperienze ed i progetti in corso volti a erogare servizi e prestazioni sanitarie direttamente a casa del paziente facendo uso di Internet o altri canali digitali (e-care).
L’ambiente web, basato su Drupal, è già attivo da tempo ed implementa in modo interessante alcuni servizi social (feed rss, servizi di condivisione e bookmarking, tag clouds, visualizzazioni dei progetti basti sull’utilizzo che gli utenti fanno del sito, etc.).
Potete dare uno sguardo voi stessi a: http://www.onecare.cup2000.it/.
Il LaRiCA si è occupato prevalentemente di raccogliere ed analizzare i servizi web che fanno uso delle logiche del web sociale (o 2.0) per cambiare, a diversi livelli, le modalità di fruizione e di erogazione dei servizi sanitari. Da tempo Internet si è andata affermando come una risorsa per il reperimento di informazioni sanitarie (secondo una recente survey di Pew Internet il 78% degli americani che dispongono di una connessione a banda larga cercano informazioni relative alla salute online). È invece più recente la tendenza, sulla scia del successo dei servizio basati sul contenuto generato dagli utenti, a creare servizi di e-health web-based basati sull’idea che i pazienti sono produttori e non solo consumatori di contenuti.
A prima vista l’idea che contenuti la cui esattezza è così importante siano prodotti dagli utenti (non dunque dai professionisti) può destare più di una preoccupazione. I servizi che abbiamo individuato sono riusciti tuttavia a cogliere le opportunità di questo approccio minimizzando il rischio ad esso connesso.
Queste opportunità possono essere fatte ricadere in altrettante categorie di applicazioni web 2.0. Ne abbiamo individuate essenzialmente tre: i sistemi di Online Health Records, i sistemi per la fornitura di servizi medici on line (e-healthcare market) e i siti di social network tematici.
Gli OnLine Health Records sono sistemi che permettono la creazione e la gestione della propria cartella clinica on line. Tutti i dati relativi a patologie, cure mediche, esami e trattamenti effettuati da qualsiasi soggetto possono, con tali sistemi, essere salvati in rete e attraverso questa gestiti, condivisi, consultati o integrati.
I vantaggi sono dettati dall’estrema duttilità nella fruizione delle informazioni e dall’elevata possibilità di interazione tra medico e paziente.
Quest’ultimo si pone al centro del sistema potendo decidere in modo autonomo quando e dove usufruire dei suoi dati, quale persona autorizzare alla visione degli stessi, a quale medico inviare la propria cartella per ottenere un consulto. Il paziente può gestire in modo autonomo un insieme di dati raccolti in un unico “luogo”, consultabile in modo istantaneo in qualunque parte del mondo.
È possibile strutturare in questo modo sistemi anche molto complessi che prevedono, come nel caso del sistema HealthVault di Microsoft, l’aggiornamento in tempo reale dei parametri vitali del paziente attraverso l’uso di device portatili che monitorano costantemente il soggetto e inviano i dati nell’online health record. In questo modo il medico potrà essere informato costantemente, ovunque si trovi, sulle condizioni del proprio paziente potendo intervenire, se necessario, anche in tempo reale. Allo stesso modo il carattere permanente delle informazioni consente la sedimentazione nel tempo degli eventi che hanno caratterizzano la storia clinica di un soggetto fornendone un quadro completo indipendentemente dalle strutture presso le quali il paziente si è rivolto nel tempo.
Gli Online Health Records possono inoltre svolgere un ulteriore importante funzione nel rendere visibile al paziente stesso la propria storia clinica. La possibilità di monitorare e visualizzare in modo semplice l’evolversi del tempo di certi parametri crea anche nel paziente delle inedite possibilità di riflettere sulla relazione fra i comportamenti quotidiani (attività fisica, quantità e tipologia di cibo) ed i parametri medici riscontrati (in un certo senso è lo stesso principio del Wii Fit). Fanno parte di questa specifica categoria l’applicazione per iPhone Diamedic (per pazienti diabetici) e Weight Tracker.
Alla flessibilità di gestione ed accessibilità delle informazioni accumulate attraverso questi sistemi si associa anche una netta diminuzione dei costi da parte delle strutture mediche. I dati vengono salvati nei server Internet delle aziende che rendono disponibile il servizio permettendo sia ai pazienti che alle strutture sanitarie di usufruire di sistemi molto più potenti e sicuri di quelli dei singoli ospedali, dei singoli medici o dei singoli pazienti, senza alcun costo di utilizzo e gestione. Questo rappresenta, per il momento, il settore in cui le applicazioni su larga scala sembrano essere più imminenti, non è un caso che colossi del mercato informatico come Google e Microsoft (Google Health e Microsoft HealthVault) stiano investendo in queste applicazioni ingenti capitali.
In altri casi, le applicazioni supportate dal Web 2.0 permettono di fruire di servizi sempre più personalizzati che in un’ottica di customerizzazione e domiciliarità consentono agli utenti di scegliere in modo consapevole medici, strutture ospedaliere, esami clinici (es. Vitals, American Well, Healthgrades, etc.). Attraverso sistemi di rating on line è possibile, ad esempio, comparare la qualità di strutture sanitarie, cure mediche e quant’altro. In alcuni casi l’utente, individua, attraverso l’aiuto on line di un medico, le cure più adatte per la sua patologia, confronta la qualità, il costo, i tempi dei servizi forniti da diverse strutture e diversi medici e alla fine acquista il pacchetto più conveniente. Dopo aver effettuato gli esami acquistati, potrà esprimere il proprio parere sulla qualità del servizio erogato che fungerà da indicazione per gli utenti successivi.
È il caso di Carol.com, un sistema che consente all’utente di scegliere e prenotare l’esame clinico più adatto alle proprie esigienze attraverso una ricerca fatta per parole chiave (Medical, Dental, Classes, Vision, Cosmetic, Behavioral Health) o per categorie (Men’s Health, Women’s Health, Back & Joint, Diabetes, Higth Blood Pressure). La rete, attiva nelle zone di Minneapolis e Saint Paul, si avvale della collaborazione di 26 centri o strutture ospedaliere e 8 compagnie di assicurazioni presenti in quell’area.
L’applicazione permette di comparare in tempo reale una serie di parametri relativi allo stesso servizio erogato dalle diverse strutture della zona e leggere i commenti di coloro che hanno già acquistato quel servizio o quel pacchetto di servizi in una determinata struttura.
In questo modo è possibile confrontare un ampio spettro di informazioni relativo, ad esempio, al costo, alla disposizione geografica delle strutture mediche che erogano quel particolare servizio, alle liste d’attesa, alla qualità delle strutture ospedaliere, alla qualità e la disponibilità del personale.
L’applicazione si presenta come un on line market place in cui, in posizione di totale parità, si confrontano gli utenti da una parte e il sistema sanitario dall’altra. Questo consente agli utenti di scegliere in modo autonomo e consapevole il servizio più adatto alle proprie esigenze e a coloro che erogano il servizio di avere un feedback immediato e a costo zero attraverso cui monitorare e migliorare la qualità dei propri prodotti.
Si tratta di forme e linguaggi mediali già sperimentati in altri campi. Il paragone (con le dovute differenze) è col famosissimo eBay, applicazione che mette in contatto venditori e compratori di tutto il mondo in cui l’apertura totale al mercato, la trasparenza e la centralità dell’utente costituiscono degli elementi chiave.
La terza tipologia di applicazioni web 2.0 per la sanità è costituita da siti di social network tematici (SharingHope, Patients Like Me) che permettono la condivisione di esperienze personali e di pareri informali, riguardo patologie o situazioni specifiche con l’intento di fornire un supporto di tipo psicologico agli utenti. Attraverso questo tipo di applicazioni si crea un senso di comunità capace di sopperire alle carenze (di informazione, di sostegno morale, etc.) del sistema sanitario relative alla gestione non tanto dei risvolti clinici della malattia, quanto di quelli umani.
Un esempio è DailyStrenght un grande social network costituito da gruppi di supporto online su una quantità enorme di patologie. Esistono attualmente più di 500 gruppi di discussioni sulle più disparate patologie riguardanti le tre aree della salute mentale, della salute fisica e dei problemi di natura personale. Gli utenti possono discutere in completo anonimato delle proprie condizioni mediche con persone che abbiano sperimentato la stessa situazione e con medici competenti sulle diverse patologie.
Esiste una sezione in cui è possibile crearsi un profilo personale che fornisce una descrizione di base dell’utente, mostra le sue attività, le notizie che ha segnalato o le conversazioni che ha fatto all’interno dei forum di discussione. È un sistema in stile MySpace o Facebook all’interno del quale è possibile tenere un diario, fare amicizie, caricare foto e video.
Una delle parti più convincenti è la treatment directory, in cui i membri possono riportare i trattamenti effettuati e la loro efficacia, discuterne insieme, segnalare nuove ricerche, articoli e cure alternative.
Tali sistemi possono attuare quel circolo virtuoso già evidenziato in precedenza. Non solo possono generare comunità che si autoalimentano aiutando nello stesso tempo chi ha bisogno di un sostegno, ma producono relazioni che generano conoscenza. La mole di conversazioni prodotta, se osservata con attenzione può costituire una enorme risorsa di informazioni per il sistema della sanità, a cominciare dalle strutture ospedaliere, dai professionisti e dalle industrie del settore. Queste possono recepire gli stimoli, i bisogni e le aspettative espresse da queste comunità per migliorare i propri servizi e i propri prodotti.
Rimane da capire quanto i benefici dell’e-health 2.0 aprono al tempo stesso a nuovi rischi. Da quello di imbattersi in informazioni non corrette perché prodotte da non professionisti a quelli relativi alla privacy.
In particolare la capacità degli utenti di produrre contenuti tende a ristrutturare, anche in ambito sanitario, il rapporto fra strutture sanitarie, medici e pazienti. La prassi dell’ascolto, come sta diventando lentamente chiaro per le aziende, diverrà col tempo una necessità anche per chi offre servizi nel campo della salute.
Mi chiedo se veramente il sistema sanitario italiano sarà in grado di sviluppare questa capacità di ascolto.
Cosa ne pensate? Ci sono più opportunità o rischi nel mondo dell’e-Health 2.0?
P.S. Questo post è in gran parte tratto da un report scritto dal mio collega Giulio Gabbianelli.
P.P.S. L’immagine è provvisoria. Pubblicherò quella giusta non appena avrò risolto un problema tecnico che sta affliggendo il server che ospita il blog.
Da qualche mese un piccolo gruppo di ricercatori LaRiCA collabora ad un progetto finanziato dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e gestito da CUP 2000 (una società di Bologna specializzata in soluzione per l’e-health). Il progetto si propone di raccogliere, classificare e visualizzare in uno spazio web le esperienze ed i progetti in corso volti a erogare servizi e prestazioni sanitarie direttamente a casa del paziente facendo uso di Internet o altri canali digitali (e-care).
L’ambiente web, basato su Drupal, è già attivo da tempo ed implementa in modo interessante alcuni servizi social (feed rss, servizi di condivisione e bookmarking, tag clouds, visualizzazioni dei progetti basti sull’utilizzo che gli utenti fanno del sito, etc.).
Potete dare uno sguardo voi stessi a: http://www.onecare.cup2000.it/.
Il LaRiCA si è occupato prevalentemente di raccogliere ed analizzare i servizi web che fanno uso delle logiche del web sociale (o 2.0) per cambiare, a diversi livelli, le modalità di fruizione e di erogazione dei servizi sanitari. Da tempo Internet si è andata affermando come una risorsa per il reperimento di informazioni sanitarie (secondo una recente survey di Pew Internet il 78% degli americani che dispongono di una connessione a banda larga cercano informazioni relative alla salute online). È invece più recente la tendenza, sulla scia del successo dei servizio basati sul contenuto generato dagli utenti, a creare servizi di e-health web-based basati sull’idea che i pazienti sono produttori e non solo consumatori di contenuti.
A prima vista l’idea che contenuti la cui esattezza è così importante siano prodotti dagli utenti (non dunque dai professionisti) può destare più di una preoccupazione. I servizi che abbiamo individuato sono riusciti tuttavia a cogliere le opportunità di questo approccio minimizzando il rischio ad esso connesso.
Queste opportunità possono essere fatte ricadere in altrettante categorie di applicazioni web 2.0. Ne abbiamo individuate essenzialmente tre: i sistemi di Online Health Records, i sistemi per la fornitura di servizi medici on line (e-healthcare market) e i siti di social network tematici.
Gli OnLine Health Records sono sistemi che permettono la creazione e la gestione della propria cartella clinica on line. Tutti i dati relativi a patologie, cure mediche, esami e trattamenti effettuati da qualsiasi soggetto possono, con tali sistemi, essere salvati in rete e attraverso questa gestiti, condivisi, consultati o integrati.
I vantaggi sono dettati dall’estrema duttilità nella fruizione delle informazioni e dall’elevata possibilità di interazione tra medico e paziente.
Quest’ultimo si pone al centro del sistema potendo decidere in modo autonomo quando e dove usufruire dei suoi dati, quale persona autorizzare alla visione degli stessi, a quale medico inviare la propria cartella per ottenere un consulto. Il paziente può gestire in modo autonomo un insieme di dati raccolti in un unico “luogo”, consultabile in modo istantaneo in qualunque parte del mondo.
È possibile strutturare in questo modo sistemi anche molto complessi che prevedono, come nel caso del sistema HealthVault di Microsoft, l’aggiornamento in tempo reale dei parametri vitali del paziente attraverso l’uso di device portatili che monitorano costantemente il soggetto e inviano i dati nell’online health record. In questo modo il medico potrà essere informato costantemente, ovunque si trovi, sulle condizioni del proprio paziente potendo intervenire, se necessario, anche in tempo reale. Allo stesso modo il carattere permanente delle informazioni consente la sedimentazione nel tempo degli eventi che hanno caratterizzano la storia clinica di un soggetto fornendone un quadro completo indipendentemente dalle strutture presso le quali il paziente si è rivolto nel tempo.
Gli Online Health Records possono inoltre svolgere un ulteriore importante funzione nel rendere visibile al paziente stesso la propria storia clinica. La possibilità di monitorare e visualizzare in modo semplice l’evolversi del tempo di certi parametri crea anche nel paziente delle inedite possibilità di riflettere sulla relazione fra i comportamenti quotidiani (attività fisica, quantità e tipologia di cibo) ed i parametri medici riscontrati (in un certo senso è lo stesso principio del Wii Fit). Fanno parte di questa specifica categoria l’applicazione per iPhone Diamedic (per pazienti diabetici) e Weight Tracker.
Alla flessibilità di gestione ed accessibilità delle informazioni accumulate attraverso questi sistemi si associa anche una netta diminuzione dei costi da parte delle strutture mediche. I dati vengono salvati nei server Internet delle aziende che rendono disponibile il servizio permettendo sia ai pazienti che alle strutture sanitarie di usufruire di sistemi molto più potenti e sicuri di quelli dei singoli ospedali, dei singoli medici o dei singoli pazienti, senza alcun costo di utilizzo e gestione. Questo rappresenta, per il momento, il settore in cui le applicazioni su larga scala sembrano essere più imminenti, non è un caso che colossi del mercato informatico come Google e Microsoft (Google Health e Microsoft HealthVault) stiano investendo in queste applicazioni ingenti capitali.
In altri casi, le applicazioni supportate dal Web 2.0 permettono di fruire di servizi sempre più personalizzati che in un’ottica di customerizzazione e domiciliarità consentono agli utenti di scegliere in modo consapevole medici, strutture ospedaliere, esami clinici (es. Vitals, American Well, Healthgrades, etc.). Attraverso sistemi di rating on line è possibile, ad esempio, comparare la qualità di strutture sanitarie, cure mediche e quant’altro. In alcuni casi l’utente, individua, attraverso l’aiuto on line di un medico, le cure più adatte per la sua patologia, confronta la qualità, il costo, i tempi dei servizi forniti da diverse strutture e diversi medici e alla fine acquista il pacchetto più conveniente. Dopo aver effettuato gli esami acquistati, potrà esprimere il proprio parere sulla qualità del servizio erogato che fungerà da indicazione per gli utenti successivi.
È il caso di Carol.com, un sistema che consente all’utente di scegliere e prenotare l’esame clinico più adatto alle proprie esigienze attraverso una ricerca fatta per parole chiave (Medical, Dental, Classes, Vision, Cosmetic, Behavioral Health) o per categorie (Men’s Health, Women’s Health, Back & Joint, Diabetes, Higth Blood Pressure). La rete, attiva nelle zone di Minneapolis e Saint Paul, si avvale della collaborazione di 26 centri o strutture ospedaliere e 8 compagnie di assicurazioni presenti in quell’area.
L’applicazione permette di comparare in tempo reale una serie di parametri relativi allo stesso servizio erogato dalle diverse strutture della zona e leggere i commenti di coloro che hanno già acquistato quel servizio o quel pacchetto di servizi in una determinata struttura.
In questo modo è possibile confrontare un ampio spettro di informazioni relativo, ad esempio, al costo, alla disposizione geografica delle strutture mediche che erogano quel particolare servizio, alle liste d’attesa, alla qualità delle strutture ospedaliere, alla qualità e la disponibilità del personale.
L’applicazione si presenta come un on line market place in cui, in posizione di totale parità, si confrontano gli utenti da una parte e il sistema sanitario dall’altra. Questo consente agli utenti di scegliere in modo autonomo e consapevole il servizio più adatto alle proprie esigenze e a coloro che erogano il servizio di avere un feedback immediato e a costo zero attraverso cui monitorare e migliorare la qualità dei propri prodotti.
Si tratta di forme e linguaggi mediali già sperimentati in altri campi. Il paragone (con le dovute differenze) è col famosissimo eBay, applicazione che mette in contatto venditori e compratori di tutto il mondo in cui l’apertura totale al mercato, la trasparenza e la centralità dell’utente costituiscono degli elementi chiave.
La terza tipologia di applicazioni web 2.0 per la sanità è costituita da siti di social network tematici (SharingHope, Patients Like Me) che permettono la condivisione di esperienze personali e di pareri informali, riguardo patologie o situazioni specifiche con l’intento di fornire un supporto di tipo psicologico agli utenti. Attraverso questo tipo di applicazioni si crea un senso di comunità capace di sopperire alle carenze (di informazione, di sostegno morale, etc.) del sistema sanitario relative alla gestione non tanto dei risvolti clinici della malattia, quanto di quelli umani.
Un esempio è DailyStrenght un grande social network costituito da gruppi di supporto online su una quantità enorme di patologie. Esistono attualmente più di 500 gruppi di discussioni sulle più disparate patologie riguardanti le tre aree della salute mentale, della salute fisica e dei problemi di natura personale. Gli utenti possono discutere in completo anonimato delle proprie condizioni mediche con persone che abbiano sperimentato la stessa situazione e con medici competenti sulle diverse patologie.
Esiste una sezione in cui è possibile crearsi un profilo personale che fornisce una descrizione di base dell’utente, mostra le sue attività, le notizie che ha segnalato o le conversazioni che ha fatto all’interno dei forum di discussione. È un sistema in stile MySpace o Facebook all’interno del quale è possibile tenere un diario, fare amicizie, caricare foto e video.
Una delle parti più convincenti è la treatment directory, in cui i membri possono riportare i trattamenti effettuati e la loro efficacia, discuterne insieme, segnalare nuove ricerche, articoli e cure alternative.
Tali sistemi possono attuare quel circolo virtuoso già evidenziato in precedenza. Non solo possono generare comunità che si autoalimentano aiutando nello stesso tempo chi ha bisogno di un sostegno, ma producono relazioni che generano conoscenza. La mole di conversazioni prodotta, se osservata con attenzione può costituire una enorme risorsa di informazioni per il sistema della sanità, a cominciare dalle strutture ospedaliere, dai professionisti e dalle industrie del settore. Queste possono recepire gli stimoli, i bisogni e le aspettative espresse da queste comunità per migliorare i propri servizi e i propri prodotti.
Rimane da capire quanto i benefici dell’e-health 2.0 aprono al tempo stesso a nuovi rischi. Da quello di imbattersi in informazioni non corrette perché prodotte da non professionisti a quelli relativi alla privacy.
In particolare la capacità degli utenti di produrre contenuti tende a ristrutturare, anche in ambito sanitario, il rapporto fra strutture sanitarie, medici e pazienti. La prassi dell’ascolto, come sta diventando lentamente chiaro per le aziende, diverrà col tempo una necessità anche per chi offre servizi nel campo della salute.
Mi chiedo se veramente il sistema sanitario italiano sarà in grado di sviluppare questa capacità di ascolto.
Cosa ne pensate? Ci sono più opportunità o rischi nel mondo dell’e-Health 2.0?
P.S. Questo post è in gran parte tratto da un report scritto dal mio collega Giulio Gabbianelli.
P.P.S. L’immagine è provvisoria. Pubblicherò quella giusta non appena avrò risolto un problema tecnico che sta affliggendo il server che ospita il blog.