Eyes on Flickr

Era da diverso tempo che ci stavamo lavorano ma finalmente abbiamo qualcosa di concreto da presentare.
Si tratta più che altro di una proof of concept.
Flickr, come molti altri servizi web basati sul contenuto generato dagli utenti, è caratterizzata da una natura sociale profonda. Le immagini caricate e le etichette utilizzate per descriverle sono una vera e propria miniera per la ricerca sociologica sulla semantica della comunicazione.
L’occasione ci si è presentata di recente. Un paio di interventi a convegni di natura molto diversa uno sull’europa, l’altro di visual sociology. Quale migliore occasione per provare a costruire uno strumento e testare una metodologia per visualizzare l’intorno semantico di una etichetta al tempo stesso carica di significati ed alquanto indefinita come “europa”?
Come spesso accade dalla teoria alla pratica il passaggio non è stato indolore. Per prima cosa abbiamo dovuto svilppare un’applicazione per scaricare i dati che ci interessavano da Flickr. Nello specifico abbiamo optato per una command line application scritta in C# che interroga le API di Flickr (via Flickr.Net) salva i dati in quattro tabelle di un database mysql. Due per il tag “europe” e due per il tag “usa” (per rendere le cose più interessanti abbiamo deciso per una ricerca comparata). Una solo per l’identificativo univoco dell’immagine ed un singolo tag (ideale per creare una tagcloud) e l’altro con id immagine, titolo, descrizione, numero di commenti, provenienza dell’utente e url dell’immagine.
Una volta scaricati i dati (si fa per dire perchè l’applicazione li sta ancora scaricando) siamo passati alla visualizzazione ed abbiamo optato per una tagcloud. Flickr offre già una tagloud del sistema ma non una tagcloud specifica per osservare l’intorno semantico di un tag (ci sono i related tag ma non è questo che volevamo). Dopo ho dovuto imparare qualche rudimento di php visto che l’unico esempio che ho trovato di come si fa una tagcloud era scritto in questo linguaggio…
Per darvi un’idea della mole di dati con cui stiamo avendo a che fare vi basti sapere che, al momento in cui scrivo, ci sono 503.152 fotografie su Flickr taggate “europe” e 444.735 taggate “usa”. Quando leggerete voi, visto il tasso di crescita di circa 1.000 fotografie nuove al giorno che ho potuto apprezzare, saranno parecchie di più (europe, usa).
Allo stato attuale delle cose è possibile visualizzare le tagclouds relative ai dati che stiamo acquisendo (fra parentesi la frequenza di ciascun tag):

* Abbiamo deciso che era interessante anche vedere le eventuali differenze fra usa e unitedstates.
Per sapere su quante immagini si sta lavorando al momento è possibile consultare queste pagine di servizio: europe, usa, unitedstates.
Per la lettura sociologica (ed un paper che abbiamo quasi finito di scrivere) dei dati bisognerà aspettare lunedì quando io e Luca presenteremo questa ricerca durante un panel del convegno di Eyes on City di Urbino.

Scopri De Carlo, svela Urbino

Giancarlo De Carlo è l’architetto che ha progettato (fra l’altro) gran parte delle strutture universitarie di Urbino. Per ricordarlo, ad un anno dalla sua scomparsa, il comune e l’Università hanno promosso una serie di inziative fra cui questo sito Internet in forma di gioco realizzato dagli studenti dell’Accademia. Per iniziare a giocare cliccate su /01 (in alto a sinistra e poi su play nell’angolo della finestrella con le istruzioni che appare).
Veramente molto ben fatto!!!
P.S. superconsigliato per chi ha studiato ad Urbino.

Tesi sul citizen journalism

L’ho scoperto da una rete di link a questo blog (ma si potrà???). Uno studente di Scienze della Comunicazione a Urbino, Alberto Berlini, sta facendo una tesi di laurea sul Citizen Journalism con una significativa parte dedicata al web 2.0. Il relatore è il presidente del corso di laurea, alcune parti del work in progress sono in inglese (e questo mi porta a supporre che anche altre parti sono adattamenti di contenuti disponibili in rete in lingua inglese), il progetto del lavoro mi sembra completo ed aggiornato ma forse più orientato sulle diverse tecnologie che sulla impatto sociale delle tecnologie stesse (è comunuqe sempre difficile scindere questi aspetti quando si parla di Web 2.0).  

Effetto EPIC

Ogni tanto, per motivi misteriosi, si risveglia su Internet l’interesse per questo filmato in flash di Robin Sloan, di cui ho parlato relativamente spesso in passato e di cui, sopratutto, ho pubblicato una traduzione italiana del transcript dei dialoghi.
Quando questo avviene, come negli ultimi due giorni, me ne accorgo dagli accessi del mio blog…
 visits
P.S. Forse qualcuno (più bravo di me con flash) dovrebbe produrre una versione doppiata in Italiano di EPIC 2015 sullo stile di quella uscita qualche mese fa in tedesco. Il successo in termini di visite è pressochè assicurato. 

Laboratorio di Web 2.0

4 CFU, 32 ore di attività didattica, € 0. Questi sono i dati principali con cui si presenta il primo corso universitario sul Web 2.0. Il presidente, sprezzante del pericolo di essere citato in giudizio da Tim O’Reilly, lo ha inserito nel piano di studi di Scienze della Comunicazione al secondo anno come modulo obbligatorio per tutti gli studenti.

Il posto di prof. per questo insegnamento è vacante, lo stipendio non è un granchè… ma se c’è qualcuno che crede di avere le competenze ed è interessato all’incarico può contattare la responsabile dell’Ufficio II – Professori Ordinari e Associati. Serve un cv, una lista delle pubblicazioni ed una dei titoli. La domanda va fatta entro e non oltre il 27 di giugno.

Controllo e social networks

Quando la comunicazione è mediata dal computer assume il carattere di permanenza nel tempo ed accessibilità. La permanenza nel tempo è una proprietà simile a quella che esiste anche con la scrittura e la stampa. L’accessibilità è in qualche modo specifica della comunicazione mediata da Internet. Si tratta delle proprietà grazie alla quale questi contenuti sono ricercabili e raggiungibili in pochi istanti. Le conversazioni lasciano traccia sia a livello del contenuto sia a livello della relazione. Anche senza poter accedere ai contenuti di un sistema di posta elettronica la sola analisi degli scambi di email fra utenti e l’uso dei campi speciali CC e BCC può rivelare molto sulle relazioni esistenti fra gli utenti stessi (pensate ad un sistema di messaggistica istantanea, la sua lista di contatti ed semplice numero di contatti scambiati con ciascuno di essi). I siti che supportano il social networking (alla friendster, linkedin, etc.) rendono ancora più trasparente questi relazioni che diventano a tal punto osservabili da offrirsi come oggetto di comunicazione esse stesse.
La natura osservabile dalla comunicazione mediata dal computer apre nuove possibilità sia per chi studia la comunicazione, sia per chi desidera controllarla. La natura di questo intreccio è ben descritta da Dana Boyd in questo suo commento a questa notizia pubblicata da New Scientist:

New Scientist has discovered that Pentagon’s National Security Agency, which specialises in eavesdropping and code-breaking, is funding research into the mass harvesting of the information that people post about themselves on social networks. And it could harness advances in internet technology – specifically the forthcoming “semantic web” championed by the web standards organisation W3C – to combine data from social networking websites with details such as banking, retail and property records, allowing the NSA to build extensive, all-embracing personal profiles of individuals.