La via italiana ai siti di social network

Presentazione dello stato di avanzamento di una ricerca sull’uso dei siti di social network in Italia.

Venerdì ho presentato nel corso di un workshop pomeridiano del convegno “La vita online. Trasformazioni nello/dello spazio pubblico” lo stato di avanzamento dell’analisi comparativa fra Facebook e Badoo.
In particolare ho affinato il background teorico, formulato due ipotesi di ricerca e definito la metodologia.
Le due ipotesi ruotano intorno all’idea che stiamo assistendo ad una fase di passaggio nell’uso dei social media in Italia. I social media, come in tutto il mondo, sono utilizzati moltissimo da giovani e giovanissimi.
In una prima fase Internet rappresenta per una certa generazione di giovani e giovanissimi uno spazio dove socializzare con i propri coetanei e sperimentare la loro identità a riparo dagli occhi indiscreti dei genitori e degli adulti (leggi docenti, marketing e malintenzionati) in genere.
Questa prima fase si esaurisce presto. Sono segnali inequivocabili della fine di questo primo periodo di socializzazione ai nuovi media gli articoli di giornali e l’attenzione che i mezzi di comunicazione di massa dedicano ai giovani ed il loro uso della rete.
A questo punto i teens trovano riparo dentro i social network. I social network corrispondono perfettamente alle esigenze di comunicazione “con gli amici che si vede più spesso” che emerge dall’analisi di quello che i teenagers fanno con questi siti e al tempo stesso garantiscono una certa protezione.
In questo senso MySpace è un nome che più azzeccato non poteva essere.
Penso che in Italia siamo alle soglie di questo passaggio. L’uso massiccio di SNSs come Badoo (dove il profilo è del tutto pubblico) e delle piattaforme di blog rappresenta la prima fase del “tutto pubblico tanto non mi troveranno mai”. Una fase nella quale l’utente non ha chiaro quanto pubblico possa essere ciò che è in rete (grazie alla ricercabilità). Una fase nella quale si apprende, spesso sulla propria pelle, come usare la distinzione pubblico/privato in rete.
Da qui la mia prima ipotesi.
La seconda riguarda invece la tendenza ad usare Internet per aumentare la quantità dei propri contatti (aggiungendo gente sconosciuta ed accettando ogni invito) vs rafforzare i legami sociali esistenti creando intorno alla propria rete sociale un confine che ne definisca i criteri di appartenenza. Tecnicamente nei termini di Putnam si parla rispettivamente di bridging e di bonding del capitale sociale. Anche in questo caso ho la sensazione che la fase del bridging selvaggio (vedi siti tipo Neurona) sia destinata a breve durata. Anche in questo caso ho la sensazione che studiando le differenze fra Facebook e Badoo in Italia si possa imparare molto.
Tutto questo ragionamento è riassunto nel set di slide che condivido volentieri qui sotto.

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Per il proseguio della ricerca l’idea è quella di intervistare i responsabili di Badoo con i quali sono già in contatto ed iniziare subito dopo una serie di focus group su utenti italiani di FB e di Badoo.
Cosa ne pensate? Suggerimenti? Domande? Esperienze dirette che vale la pena raccontare?

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BlogLab 2008

BlogLab è un progetto semplice ed ambizioso al tempo stesso.
Semplice perchè si tratta, in pratica, di insegnare ad un gruppo di studenti a gestire in modo professionale un blog e garantire agli autori delle migliori idee un periodo di stage su progetti ad hoc di aziende del settore.
Ambisioso perchè è il frutto della collaborazione fra docenti universitari che provengono da background ed atenei diversi ed un manipolo di blogger esperti.
L’esperienza dello scorso anno ed i nomi degli organizzatori ed ideatori del progetto (Stefano Epifani/Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza e Antonio Sofi/Facoltà di Media e Giornalismo dell’Università di Firenze) sono, per chi frequenta il web, un’assoluta garanzia di serietà ed efficenza.
A queste motivazioni si aggiunge poi la presenza di colleghi che stimo: Andrea Toso (Università di Torino), Roberta Milano (Università di Genova / Campus di Savona) e Vittorio Pasteris (Università di Torino).
Partecipare è piuttosto semplice. Bisogna essere studenti di uniurb o di uno degli altri atenei segnalati sopra, compilare il modulo di presentazione progetti ed inviare il tutto a bloglabmail@gmail.com entro il 18 domenica 20 aprile 2008.
Ai progetti selezionati sarà assegnato un fellow (o tutor che dir si voglia) fra i blogger che si sono resi disponibili ed insieme cercheremo di curare al meglio e far crescere le loro idee.
Per contatti e collaborazioni o per aziende interessate a proporre stage: bloglabmail@gmail.com.
LINK: BlogLab sito ufficiale, Modulo di iscrizione a BlogLab 2008

Io sostengo Walter Veltroni

Ho scelto di votare, senza entusiasmo, per il partito democratico.

Una scelta semplice perchè la possibile alternativa è praticamente l’identikit di tutto quello che vorrei che cambiasse in Italia.

Una scelta difficile perchè il partito democratico non mi offre una speranza precisa di cambiamento.

Eppure il cambiamento in Italia è necessario ed è un peccato che questa esigenza che si respira nell’aria non abbia trovato una chiara rappresentanza politica fra i candidati delle elezioni del 13 e 14 aprile.

La politica ha dimostrato di non essere in grado di ascoltare (o ignorare volutamente) questo grido silenzioso (o lo ha fatto in modo troppo blando e forse stumentale) e per questo la maggior parte dei cittadini che cercano il cambiamento sono delusi.

Molti sono tanto delusi da considerare, come ho fatto anche io, l’ipotesi di non votare per dare un segnare di sfiducia collettivo al mondo politico. Purtroppo dopo averci pensato su sono arrivato alla conclusione che, per quanto alta possa eotrà essere l’astensione, sarebbe una strategia efficace. Non c’è peggior sordo di quello che non vuol sentire.

Per questo ho deciso di manifestare il mio disagio in un modo diverso parecipando e sostenendo il V2-day del 25 aprile.