Dalla macchina da scrivere alla tastiera video

Qualche tempo fa mi era capitato di riflettere sull’evoluzione della combinazione palmare/cellulare. La mia idea in proposito è che la tastiera come dispositivo di input esterno allo schermo scomparirà in qualsiasi oggetto di questo genere e sarà simulata a video. L’idea dell’Ultra-Mobile PC (è questo il nome ufficiale del dispositivo chiamato Origami) va in questa direzione. Quando si parla di una tastiera a video non si deve tuttavia immaginare una mera simulazione della tastiera tradizioale. Gli esperti di storia delle tecnologie citando spesso il caso dell’evoluzione dalla tastiera della macchina da scrivere a quella del computer. Il layout delle lettere, che nelle macchine da scrivere era obbligato dalla meccanica dell’oggetto, è rimasto invariato a dispetto del fatto che layout alternativi hanno mostrato una maggiore efficenza. Nelle tastiere dei computer non esistono le restrizioni meccaniche che hanno portato al layout QWERTY eppure abbiamo mantenuto lo stesso standard precendete.
Allo stesso modo mi sembra che ci si sia mossi, almeno in una fase iniziale, per le tastiere simulate a video. Avere l’intero set di tasti disposto in una certa maniera (si vedano i palmari, i tablet pc o le macchine per fare i biglietti alla stazione) non è di certo il modo più efficente per simulare una tastiera a video (ovvero SIP, Soft input panel). Con gli UMPC ho visto le prime alternative in questo senso.

La disposizione dei tasti negli angoli in basso è senz’altro inconsueta ma credo, anche avendo esperienza di un palmare come il jasjar dell’imate, che sarà molto utile sopratutto in condizioni di mobilità. Credo tuttavia che le tastiere video che useremo nei prossimi anni saranno ancora diverse. Che bisogno c’è di mostrare a video tutti i tasti quando ineffetti, sulla base della lingua scelta, sappiamo che solo alcune lettere possono seguire quelle già effettivamente scritte? Tasti grandi (facili da premere anche con le dita) e risparmio di spazio sullo schermo facendo apparire solo le lettere utili. Un ruolo fondamentale sarà poi svolto dall’autocompletamento in stile T9.
Dunque i device del futuro saranno senza tastiera

Super pubblico

Ancora una volta Danah Boyd ha pubblicato un contributo molto interessante. Questa volta il tema è il pubblico o meglio la sua versione contemporanea che Danah definisce “super pubblico”. Come la stessa autrice riferisce non si tratta di una definzione chiara ma piuttosto di un’idea in progress. Sicuramente il concetto di pubblico al tempo del FarsiMedia è qualcosa al tempo stesso più radicale e pervasivo che in passato. Sicuramente c’è uno svincolarsi ulteriore del legame locale. Il pubblico, e questo da Gutemberg in poi, non è più quello che condivide il nostro intorno spazio-temporale. O meglio non è solo quello. Il pubblico di oggi è tuttavia qualcosa di ancora diverso da quello indistinto tipico delle comunicazioni di massa.

Digital life has really screwed with the notion of public, removing traditional situationism (Goffman) that connects strangers. If the Kenyan farmer is connected to the Internet and reads English, he can be a part of Bloomberg’s public via the New York Times.

(…)

People’s notion of public radically changes when they have to account for the Kenyan farmer, their lurking boss, and the person who will access their speech months from now. People’s idea of a public is traditionally bounded by space, time and audience – the park is a public that people understand. And, yet, this is all being disrupted.

(…)

What does it mean to speak across time and space to an unknown audience? What happens when you cannot predict who will witness your act because they are not visible now, even though they may be tomorrow? How do people learn to deal with a public larger and more diverse than the one they learned to make sense of as teenagers? How are teenagers affected by growing up in an environment where they can assume super publics? I want to talk about what it means to speak for all time and space, to audiences you cannot conceptualize.
A reporter recently asked me why kids today have no shame. I told her it was her fault. Media is obsessed with revealing the backstage of people in the public eye – celebrities, politicians, etc. More recently, they’ve created a public eye to put people into – Survivor, Real World, etc. Open digital expression systems coupled with global networks took it one step farther by saying that anyone could operate as media and expose anyone else. What’s juicy is what people want to hide and thus, the media (all media) goes after this like hawks. Add the post-9/11 attitude that if you hide something, you are clearly a terrorist. Should it surprise anyone that teenagers have responded by exposing everything with pride? What better way to react to a super public where everyone is working as paparazzi? There’s nothing juicy about exposing what’s already exposed. Do it yourself and you have nothing to worry about. These are the kinds of things that are emerging as people face life in super publics.

Queste frasi mettono bene in evidenza un aspetto importante del FarsiMedia. L’accesso alla comunicazione verso un pubblico indistinto, una volta patrimonio di pochi, è oggi aperto a tutti. Come per i mezzi di comunicazione tradizionali (dai romanzi, ai film, alle soap operas, ai reality show) il contenuto di queste conversazioni riguardano molto spesso esperienze. L’esposizione costante a queste esperienze ci cambia costantemente (come avviene da sempre). Quello che oggi sembra diverso è la quantità e la frequenza di queste esperienze di esperienze ed il costante potenziale contatto con esperienze molto diverse da quelle proprie delle nostre reti sociali o da quelle proposte dai media di massa. Osservare le esperienze di un anziano essendo un giovane, di una mamma essendo un uomo, di uno studente essendo un professore, di un cinese essendo un europeo… il contatto con diversi punti di vista aiuta a relativizzare la propria prospettiva e forse, in quale modo, rende necessario affermarla. Non nel senso di imporla ma nel senso di proporla.
In fondo le esperienze ed i pensieri privati non sono utili alla società fatta di comunicazioni. Si tratta di materiale prezioso capace come pochi altri di attivare la comprensione e dunque nuove comunicazioni. Il sistema funziona meglio se tutto è pubblico.
Esiste dunque ancora uno spazio per il privato nell’epoca del “super pubblico”? Cosa ne sarà della privacy al tempo del FarsiMedia?
P.S. Le pubblicazioni di Danah Boyd possono essere scaricate gratuitamente online.

La Verità è l'invenzione di un bugiardo

Ed anche le conseguenti accuse di ribaltamento della Verità, le Menzogne, le Falsità e tutto il resto dello sciocchezzario ripetuto fino alla noia lunedì sera. A parte questa considerazione cibern-etica volevo mostrarvi questo grafico che più di mille parole racconta cosa è accaduto sul web il giorno dopo l’incontro.
Technorati Chart
Get your own chart!
Mi sembra interessante. Poi è ancora più interessante vedere i contenuti. Ci sarebbe materiale per una ricerca ma mi limito a riportare una nota di colore. La grafomania di Silvio ha infatti scatenato la fantasia dei blogger che hanno prodotto diverse ipotesi sul possibile contenuto degli scarabocchi che il nostro presidente ha redatto con le sue splendide penne per quasi tutta la trasmissione. Di seguito trovate due fra le ipotesi più accreditate.

Alcune certezze sulle radici del futuro


Anche se il titolo potrebbe far pensare a straordinarie scoperte scientifiche che spiegano finalmente l’origine del mondo e sopratutto dove stiamo andando nella co-evoluzione socio-tecnologica, in realtà si tratta solo di certezza che riguardano il volume che ho in pubblicazione. La prima certezza è la copertina che sarà questa (pdf). L’immagine l’ho trovata su Flickr! e l’autore (Philippe Pellissier) mi ha gentilmente concesso i diritti per l’utilizzo.
Per i più scettici ho anche trovato una pagina nel sito di FrancoAngeli dedicata al libro non proprio aggiornatissima ma che dovrebbe tuttavia essere via via modificata per riflettere i tempi di lavorazione e le date di uscita. L’ultima informazione che ho è che il volume dovrebbe essere in libreria per la fine di aprile/inizio di maggio.

La nuova interfaccia utente di Office 2007

Di solito le interfacce sono costruite con il preciso scopo di creare dei livelli di opacità fra l’utente ed il funzionamento del sistema che sta utilizzando. Questi livelli di opacità tendono a celare il vero funzionamento del sistema esponendo solo i comandi di cui l’utente ha veramente bisogno per portare a termine i propri compiti. La dialettica fra opacità e trasparenza è un classico delle riflessioni sul rapporto uomo/compter e chi fosse interessato trova nei lavori di Sherry Turkle e Donald Norman molti spunti di riflessione in questo senso.
Quello che appare interessante in questo documento che introduce la nuova interfaccia grafica di Office 2007 è proprio l’idea che sta alla base del nuovo design. Le ricerche sulla UI di Office degli ultimi hanni ha infatti dimostrato che la stragrande maggioranza degli utenti ignora totalmente gran parte delle funzionalità avanzate offerte da questi software. Da questo punto di vista la consistenza delle interfacce fra le diverse versioni, se da una parte ha consentito di passare senza necessità di nuova formazione da Office 95 a Office 2003, inizia a mostrare i suoi limiti. Il numero di funzionalità nel frattempo è cresciuto ma il sistema di menù e sotto-menù cela le opzioni più avanzate e potenzialmente utili sul piano della produttività in luogi troppo remoti per l’utente medio. Da qui l’idea (non poco rischiosa) di rivoluzionare il funzionamento dell’interfaccia di Office passando dal sistema dei menù a quello dei Command Tabs.
(fare clic per ingrandire)
Ad esempio Word avrà un certo numero di Command Tabs quali scrivere, inserire, page layout, lavorare con i riferimenti bibliografici, fare mailings e fare review di documenti (prevedo che la localizzazione in Italiano dei nomi di queste attività sarà dura…). Ogni Command Tab avrà un certo set di icone che dovrebbero aiutare l’utente a concentrarsi sul task in corso ed al tempo stesso rendere più evidenti le funzionalità avanzate connesse a quell’attività. Ineffetti se si pensa a quanto siano poco usate funzionalità che comportano un’enorme semplificazione del lavoro come la stampa unione e la collaborazione per review sui documenti non si può che condividere almeno l’analisi che ha portato a questa idea.
Maggiori informazioni e diversi screenshot di Word, Excel, Powerpoint, Outlook e Access in questo post di uno dei blog tenuti dagli sviluppatori di Office.

Naked Conversation

Non il libro di Robert Scoble ma quello che succede se ti capita di fare delle lezioni all’Università ed usare Technorati… guardate cosa abbiamo trovato oggi mentre progettavamo un progetto di ricerca sull’immagine sul web del territorio di Pesaro e Urbino 🙂
Proprio oggi abbiamo spiegato i meccanismi della publicy a newmedia… peccato perchè questo esempio era perfetto…

Blog per i parlamentari cinesi

BetaNews riporta la notizia che, nel tentativo di migliorare il rapporto fra il parlamento ed i cittadini, la Cina abbia messo a disposizione di tutti i parlamentari un servizio per tenere un blog. Al momento non sono molti i parlamentari cinesi che hanno deciso di fare uso di questo servizio e quasi tutti i post sono (ovviamente) favorevoli alle politiche attuate dal governo e alle leggi varate dal parlamento.
La cosa divertente è che il sistema dei media non può trovare spunti tematici in un mare di contenuti tutti così uguali. E questi contenuti creano tuttavia uno sfondo rispetto al quale qualsiasi minima differenza si nota. Succede dunque che la prima voce che muove la minima critica pubblica, in questo caso il coraggioso parlamentare Pan Shiyi, finisce dritto dritto sulle agenzie internazionali e sui blog di mezzo mondo.