Quale miglior modo di festeggiare l’ammissione a finanziamento di un progetto di ricerca su Media e generazioni nella società italiana che regalarvi questo fantastico estratto di Heroes?
P.S. Anche se ci hanno accordato circa la metà di quanto avevamo richiesto io sono contento lo stesso perchè non vedo l’ora di lavorare con gli amici di Milano 🙂
Quest’anno gli studenti del mio corso di Nuove Tecnologie per il non-profit (che tengo nell’ambito del master Lavorare nel non-profit) stanno lavorando per gruppi a perfezionare e completare alcune voci di Wikipedia Italiana sul mondo del non-profit.
In particolare:
Matteo, Alessia e Veronica stanno modificando la voce Caffè inserendo una serie di informazioni sul mercato del Caffè nella sua declinazione equa e solidale;
Jan Chipchase is a canny observer of communication practices who roams the world as an anthropologist for Nokia. His current report, with Indri Tulusan, is on mobile phone sharing — an important socio-technical practice, especially in the developing world.
Mi accorgo con un pò di ritardo che la Facoltà di Sociologia di uniurb ha bandito due assegni di ricerca di cui uno particolarmente interessante intitolato: “Digitographie. Fotoibridazioni tra analogico e digitale” che ben si presterebbe, a mio modo di vedere, per una ricerca su Flickr.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 3 gennaio ma sappiate che la conformità del progetto di ricerca deve essere certificato dal responsabile della struttura che bandisce l’assegno (credo sia il preside della Facoltà in questo caso). Dunque i tempi sono un pò risicati.
In ogni caso il bando può essere scaricato dal sito Internet dell’Università.
Le conversazioni permanenti e ricercabili che avvengono sul web si prestano a tantissime forme di analisi. London Tag Map (realizzato dal gruppo di ricerca Yahoo! di Berkeley) è un esempio che utilizza le immagini georeferenziate caricate su Flickr e le resituisce come una specie di tag cloud distribuita nello spazio dei punti turistici più interessanti di Londra.
Il post contiene tanto una presentazione quanto un paper che descrivono il progetto nei dettagli.
Ecco la mia presentazione di ieri al convegno nazionale AIS di Perugia.
P.S. Putroppo la traduzione su SlideShare ha creato qualche piccolo problema di formattazione che non credo pregiudichi la comprensione del discorso. Per chi preferisse ho comunque deciso di rendere disponibile il file della presentazione in formato pdf.
(mentre scrivo inoltre mi accorgo che Roberta in un commento al precedente post rilancia esattamente la stessa domanda)
Dunque dopo averci pensato un pò credo di aver trovato un’ipotesi di risposta in questo post di Danah Boyd di cui traduco alcuni stralci.
Se si guarda alla crescita delle tecnologie sociali fra i giovani, si vede che non si tratta di un caso di divorzio dalla realtà per vivere nel digitale. MySpace ha più a che fare con le strutture sociali offline che con il mondo virtuale. Le persone modellano le loro reti sociali offline; il digitale completa (e complica) il fisico. In un ambiente dove tutti potrebbero socializzare con tutti, questo non avviene. Si socializza con le persone che accettiamo nello “spazio di carne”. Le tecnologie mobili sono un altro esempio di questo. Le persone non chiamano chiunque nel mondo (come fantasticato da qualcuno a proposito di Skype); Esse chiamano le persone con le quali sono più vicine. Le tecnologie mobili supportano le reti sociali pre-esistenti, non quelle puramente virtuali.
Questo è il grande scherzo connesso con l’esplosione dei media sociali. I ricercatori degli anni ’80 e ’90 hanno sostenuto che Internet avrebbe estinto i concetti di razza, classe, genere. Molti hanno ritenuto che la geografia ed il linguaggio non avrebbero più contato e che l’organizzazione sociale sarebbe stata basata su qualche funzione di più alto livello. Indovina cosa? Quando le masse hanno adottato i media sociali, essi hanno replicato le stesse strutture sociali presenti nei mondi offline. Provate a dare uno sguardo a come gli Indiani si stanno organizzando in caste su Orkut. Nulla viene cancellato perchè tutto è connesso ai corpi offline che sono pesantemente regolati su base quotidiana.
Mentre i network sociali e la telefonia mobile sono tecnologie per gli adulti, essi sono solo parte dell’infrastruttura sociale per i teenagers. Vi ricordate di quello che ha detto Alan Kay? “La tecnologia non è altro che ciò che non c’era quando si è nati”. Queste tecnologie non sono usate come un alternativa allo “spazio di carne”; sono adottate a completamento di esso.
Ecco quello che penso è che i mondi virtuali online abbiano il difetto di portare con sè la metafora della separazione che ci porta a farci domande come quella da cui sono partito.
In realtà, e questa era la mia prima slide di ieri, vita quotidiana/seconda vita quotidiana. Dove “/” rappresenta una distinzione che come tutte le distinzioni implica sempre l’esistenza (ed in un certo senso la dipendenza) dell’altro lato della forma.
Penso che questo spezzone della puntata di SouthPark dedicata a World of Warcraft chiarisca bene il punto di vista dei nativi.