Wii Fit… un prodotto geniale

Una recensione molto amatoriale e senza pretese della Wii Balance Board della NintendoUna recensione molto amatoriale e senza pretese della Wii Balance Board della NintendoUna recensione molto amatoriale e senza pretese della Wii Balance Board della Nintendo

Non ho altre parole per descrivere il mio primo impatto con il Wii Fit e non so bene da dove cominciare questa specie di recensione.
Unboxing the Wii Fit
Dopo l’unboxing la prima cosa da fare è inseire le 4 pile, mettere il disco nella console ed avviarlo. Schermata di configurazione
La pedana va sincronizzata con la console la prima volta che la si usa e l’operazione consiste nel premere due tastini con una procedura analoga a quella dei telecomandi. La pedana ha un bottone di accensione situato nella parte anteriore e tende a spegnersi da sola quando non utilizzata.
Schermata di configurazione
Poi inizia il divertimeno. Scelta del Mii e configurazione dei dati personali: altezza, data di nascita e peso (misurato dalla stessa pedana). Calcolato il tuo stato di forma (parte sulla quale nel mio caso tenderei a sorvolare 🙂 ) e la qualità della propria postura (con una misurazione del baricentro semplicemente geniale) si può impostare una serie di obiettivi personali e si inizia con gli esercizi. Ce ne sono di 4 tipi: yoga, esercizi per rafforzare la muscolatura, aerobici e giochi di equilibrio.
Quattro tipi di attività
Tutti le attività sono molto ben costruite e spiegate. Alcune oltre ad essere utili sono anche parecchio divertenti e mano mano che si spende tempo esercitandosi si sbloccano nuove attività ed esercizi.
Lo step
La mia preferita al momento è lo step ma anche lo jogging per il parco (che funziona senza pedana tenendo semplicemente il telecomando in tasca) è molto divertete.
Fantastico anche lo slalom, i copli di testa e tutti gli esercizi Yoga a partire dalla respirazione fino a tutti quegli altri che non sono riuscito ad eseguire (shame on me).
In definitiva la pedana Wii Fit ed il suo relativo software è un prodotto semplicemente geniale e non mi stupire di scoprire che possa davvero funzionare per migliorare il proprio stato di forma divertendosi.
LINK: Vai alla galleria di immagini su Flickr

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Non ho altre parole per descrivere il mio primo impatto con il Wii Fit e non so bene da dove cominciare questa specie di recensione.

Unboxing the Wii Fit

Dopo l’unboxing la prima cosa da fare è inseire le 4 pile, mettere il disco nella console ed avviarlo. Schermata di configurazione

La pedana va sincronizzata con la console la prima volta che la si usa e l’operazione consiste nel premere due tastini con una procedura analoga a quella dei telecomandi. La pedana ha un bottone di accensione situato nella parte anteriore e tende a spegnersi da sola quando non utilizzata.

Schermata di configurazione

Poi inizia il divertimeno. Scelta del Mii e configurazione dei dati personali: altezza, data di nascita e peso (misurato dalla stessa pedana). Calcolato il tuo stato di forma (parte sulla quale nel mio caso tenderei a sorvolare 🙂 ) e la qualità della propria postura (con una misurazione del baricentro semplicemente geniale) si può impostare una serie di obiettivi personali e si inizia con gli esercizi. Ce ne sono di 4 tipi: yoga, esercizi per rafforzare la muscolatura, aerobici e giochi di equilibrio.

Quattro tipi di attività

Tutti le attività sono molto ben costruite e spiegate. Alcune oltre ad essere utili sono anche parecchio divertenti e mano mano che si spende tempo esercitandosi si sbloccano nuove attività ed esercizi.

Lo step

La mia preferita al momento è lo step ma anche lo jogging per il parco (che funziona senza pedana tenendo semplicemente il telecomando in tasca) è molto divertete.

Fantastico anche lo slalom, i copli di testa e tutti gli esercizi Yoga a partire dalla respirazione fino a tutti quegli altri che non sono riuscito ad eseguire (shame on me).

In definitiva la pedana Wii Fit ed il suo relativo software è un prodotto semplicemente geniale e non mi stupire di scoprire che possa davvero funzionare per migliorare il proprio stato di forma divertendosi.

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Non ho altre parole per descrivere il mio primo impatto con il Wii Fit e non so bene da dove cominciare questa specie di recensione.

Unboxing the Wii Fit

Dopo l’unboxing la prima cosa da fare è inseire le 4 pile, mettere il disco nella console ed avviarlo. Schermata di configurazione

La pedana va sincronizzata con la console la prima volta che la si usa e l’operazione consiste nel premere due tastini con una procedura analoga a quella dei telecomandi. La pedana ha un bottone di accensione situato nella parte anteriore e tende a spegnersi da sola quando non utilizzata.

Schermata di configurazione

Poi inizia il divertimeno. Scelta del Mii e configurazione dei dati personali: altezza, data di nascita e peso (misurato dalla stessa pedana). Calcolato il tuo stato di forma (parte sulla quale nel mio caso tenderei a sorvolare 🙂 ) e la qualità della propria postura (con una misurazione del baricentro semplicemente geniale) si può impostare una serie di obiettivi personali e si inizia con gli esercizi. Ce ne sono di 4 tipi: yoga, esercizi per rafforzare la muscolatura, aerobici e giochi di equilibrio.

Quattro tipi di attività

Tutti le attività sono molto ben costruite e spiegate. Alcune oltre ad essere utili sono anche parecchio divertenti e mano mano che si spende tempo esercitandosi si sbloccano nuove attività ed esercizi.

Lo step

La mia preferita al momento è lo step ma anche lo jogging per il parco (che funziona senza pedana tenendo semplicemente il telecomando in tasca) è molto divertete.

Fantastico anche lo slalom, i copli di testa e tutti gli esercizi Yoga a partire dalla respirazione fino a tutti quegli altri che non sono riuscito ad eseguire (shame on me).

In definitiva la pedana Wii Fit ed il suo relativo software è un prodotto semplicemente geniale e non mi stupire di scoprire che possa davvero funzionare per migliorare il proprio stato di forma divertendosi.

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Il 9 maggio vota David

Venerdì 9 maggio a Pesaro ci sarà “Conversazioni dal Basso ’08”.
Come lo scorso anno si parlerà di blog e social media.
A differenza dello scorso anno ci concentreremo su un solo argomento.
Il tema sarà “Come blog e social media cambiano la politica”.
Di questo tema, dell’evento e dei suoi partecipanti si parlerà abbondantemente nei prossimi giorni sul blog ufficiale.
In questo post voglio invece raccontarvi un dietro le quinte.
Quando con i miei colleghi abbiamo ideato “Conversazioni dal Basso” abbiamo sempre cercato di organizzare un evento che parlasse del basso facendolo dal basso. Questo essere dal basso (ovvero aperti all’esterno e all’ascolto) si è concretizzato ad aprile 2007 nell’invitare, prima Università in Italia, quattro blogger a raccontarci da protagonisti dell’evento il loro punto di vista interno al cambiamento sociale che stavamo osservando.
Da allora, grazie anche al Festival dei Blog che è seguito e tante altre piccole e grandi occasioni di collaborazione, abbiamo stretto con Giuseppe, Luca, Massimo (che a dire il vero è un giornalista più che un blogger) e Lele una preziosa e divertente forma di scambio continuo.
Per il 2008 abbiamo deciso di dare a dal basso un significato se possibile ancora più radicale organizzando il workshop stesso, oltre che con i nostri amici blogger, anche con alcuni nostri studenti.
Thomas, Miriam, Arianna, Sara, Paola, Edoardo, Anna, Serena, Michele ed Antonio porteranno a cdb il loro diverso punto di vista, renderanno l’esperienza più interessante per noi e forse anche l’evento più vicino alle esigenze ed interessi degli studenti. Forse impareranno anche qualcosa su come si organizza un evento. Forse si divertiranno persino.
Il loro entusiasmo contagioso per ora si è materializzato negli oltre 150 messaggi che ci siamo scambiati in pochissimi giorni nello spazio di collaborazione online (un BaseCamp per chi fosse interessato) ed in questa straordinaria galleria di divertenti idee creative che adornano questo post su come personalizzare il logo di “Conversazioni dal Basso” per il seminario del 9 Maggio.
Io lavorerei sull’idea di Thomas di David come simbolo elettorale (in alto a destra).
E voi quale piace di più?

Volete provarci anche voi? Scaricate David in vettoriale (.ai) e buon divertimento.

Networks Visualization Tools

Recentemente nella mailing list dell’Associazione dei Ricercatori che studiano Interent si è parlato di strumenti software per disegnare e visulizzare reti di relazioni.
Di seguito elenco le applicazioni di cui si è parlato con il preciso scopo di non dimenticarmene:

  1. MindRaider
    a Semantic Web outliner. It aims to connect the tradition of outline editors with emerging technologies. MindRaider mission is to help you in organization of your cognitive base and associated web/local/realworld resources in a way that enables quick navigation, concise representation and inferencing
  2. TouchGraph Google Browser (ma anche Amazon e Facebook)
    free Java application to explore the connections between related websites
  3. NetworkX
    a Python package for the creation, manipulation, and study of the structure, dynamics, and functions of complex networks
  4. Graphviz
    It take descriptions of graphs in a simple text language, and make diagrams in several useful formats such as images and SVG for web pages, Postscript for inclusion in PDF or other documents; or display in an interactive graph browser
  5. SoNIA (Social Network Image Animator)
    a Java-based package for visualizing dynamic or longitudinal “network” data. By dynamic, we mean that in addition to information about the relations (ties) between various entities (actors, nodes) there is also information about when these relations occur, or at least the relative order in which they occur

Questi ed altri strumenti analoghi sono inoltre elencati in questo post.

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Not so subliminal propaganda

Just spotted this frame in Simpson The Movie.

They managed to be politically incorrect even this time.

Love Them!

Actually the frame is not exactly from Simpson the Movie but from Itchy and Scratchy: The Movie… well it’s a long story… run to the closer theater and watch it yourself!

P.S. If Itchy is running for democrats, is Scratchy running for republicans?


w la censura

Il primo messaggio inviato dall’organizzazione del MiT5 è un grido di allarme: “I AM SORRY”. Riporto di seguito il comunicato dell’artista Lanfranco Aceti.

I AM SORRY

THE EXHIBITION HAS BEEN CENSORED

BY THE ARTIST

Due to the increase of censorship and lack of support from public and private institutions in defense of freedom of artistic expression, the exhibition has been censored directly by the artist. The artist is very sorry for any non-authorized thoughts he might have had and if the fact that he is sorry offends anyone’s sensitivity.

The exhibition is not happening at Tate Modern and a flashmob non-event will not be held on the 1st of April when people should not meet at 12pm in the Turbine Hall to scream I AM SORRY in order to express their concern for violence, artistic censorship and peaceful coexistence. The non-happening will be recorded and discussed by the artist at the media conference MIT5.

Warning: This is not only a press release but also an art release. Side effects include: sarcastic behavior, critical engagements and brain activity.

Feel free to disseminate: Lanfranco Aceti under Creative Commons.

 

Dr. Lanfranco Aceti

Artist and Academic

My Space: www.myspace.com/lanfrancoaceti

Web: www.lanfrancoaceti.com

Email: lanfranco@lanfrancoaceti.com

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A present

Ho appena ricevuto un messaggio di posta elettronica da Pierluigi Capucci che mi comunica di aver pubblicato sul proprio sito il pdf del volume Arte e tecnologie. Comunicazione estetica e tecnoloscienze (1996) scaricabile gratuitamente sotto licenza Creative Commons. Si tratta di un vero e proprio classico del rapporto fra arte e tecnologia ormai introvabile.

Una iniziativa più che lodevole che credo meriti la massima diffusione.

La realtà dell'IT all'italiana

Romeo, nonostante sia ormai una celebrità (e non più solo per gli affezionati lettori di questo blog) essendo stato stato citato da Punto Informatico per la questione degli stipendi medi dei lavoratori dell’IT italiana, ieri ha fatto in tempo anche a scrivere un divertente post su un personaggio incontrato durante una riunione all’Università. 

È incredibile che ci siano persone così incompetenti spacciati per esperti in giro…

Non invidio di certo quel poverino costretto a lavorare giorno dopo giorno a fianco di uno che afferma che un db possa essere scritto in PHP e che per passare i dati da un database all’altro la soluzione migliore è quella di stamparli e re-inserirli a mano.

E questo senza pensare alla figura che l’istituzione che presenta questa persona come esperta offre nei confronti dei convenuti.

Ma più di tutti non invidio chi pensa, evidentemente in tutta sincerità ma alle volte contro la più palese evidenza, che questa persona sia veramente un esperto. 

Phew… Per fortuna che io di gente così non ne conosco 😉

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