Euro forte

Ho appena ordinato da Amazon, con la scusa dell’euro forte, i seguenti libri:

La vera storia del coniglio di plastica con le lucine colorate (2/2)

continua da La vera storia del coniglio di plastica con le lucine colorate (1/2)
Quando il coniglio (prontamente battezzato HvF) è arrivato ha subito preso confidenza con l’ambiente e fatto amicizia con i miei colleghi (fra l’altro ha anche voluto passare un fine settimana con una delle mie colleghe rischiando di essere rapito ma questa è un’altra storia)
Nel frattempo il 18 settembre Luca Conti riceve un messaggio da Consolata Lajolo di Violet che descrive e presenta il Nabaztag. Si tratta di uno di quei messaggi generici del tipo leggo con attenzione il suo Blog, bla bla, vi presento il mio prodotto. Luca risponde subito chiedendo di poter provare il coniglio e da Violet rispondono affermativamente. Vista la disponibilità Luca cerca allora di coinvolgere altri blogger nella prova su strada del coniglio e di strappare un affidamento a tempo indeterminato dell’oggetto in questione (o almeno uno sconto sull’acquisto). Ma da Violet questa volta rispondono picche, i Nabaztag, dopo il periodo di prova, devono tornare a casa. Luca ci rimane male più che altro per la scarsa attenzione che Violet mostra verso il passa parola attraverso i blog (ho lo scambio di email che mi ha girato), cerca di spiegare senza successo l’impatto positivo che un omaggio può avere sui blogger, etc. Nulla di fatto.
A questo punto mi faccio passare il contatto poiché ero alla ricerca più o meno disperata di uno sponsor last minute per il Festival dei Blog e dato che il coniglio sarebbe diventato protagonista del Treasure Hunt approfitto per inviare il fantastico documento di descrizione del progetto per gli sponsor e partner. La risposta è di quelle che non lasciano spazio a dubbi. Sono contenti dell’attenzione che gli dedichiamo e ci chiedono se possono mandarci cartoline ed altro materiale promozionale 😮 Uhm… non era proprio quello il mio scopo… dico di si lo stesso e lascio il nostro recapito.
Rimangono da trovare i premi. Il budget disponile di 1000 euro per dieci vincitori è risicatissimo. L’Ipod touch è fuori discussione per tempi di consegna e costo dell’oggetto. Il Nabaztag è anche lui fuori budget. Comprarne uno per la squadra vincitrice del Treasure Hunt non era proprio il massimo. Proviamo a chiedere ad un nostro fornitore uno sconto su altri modelli di Ipod e nel frattempo passo il contatto di Consolata al mio collega Luca che prova un ultimo tentativo. L’email di Luca non l’ho letta ma fatto sta che deve aver fatto breccia nel cuore coniglio di quelli di Violet che ci offrono 10 conigli al prezzo delle boutique (mi pare intorno agli 80 euro circa).
Improvvisamente l’opzione coniglio per tutti torna praticabile e visto il coinvolgimento dell’oggetto wifi nella caccia al tesoro anche particolarmente sensato. Si tratta di un oggetto ambito dai blogger ma comunque poco più di un giocattolo super tecnologico. A pensarci bene era il regalo perfetto.
A circa 10 giorni dall’inizio del Festival avevamo i regali e la caccia al tesoro era, nei limiti del possibile, sotto controllo. Rimaneva la questione dei Blog Awards. Premetto che l’idea di organizzare una premiazione dei migliori blog l’ho sempre considerata balzana fin dall’inizio. Esistono miriadi di metriche più o meno sensate per creare classifiche di blog, ma il metodo di certo più lontano dalle logiche partecipative della rete è quello di far scegliere i blog da premiare ad una giuria di esperti. Per quanto autorevoli e competenti queste persone possano essere, il metodo sarà sempre troppo dall’alto e lontano dalla grammatiche proprie della rete. Pensavo che non avrebbe funzionato e che bene che fosse andata saremmo riusciti a far passare la cosa sufficientemente inosservata da non essere travolti dalla polemiche.
coniglio-meme-small.jpgPensavo così, ma mi sbagliavo. Sottovalutavo infatti il potere del coniglio e di un banner realizzato in cinque minuti (dopo una improvvisata conversazione in Skype Chat con il comitato scientifico) dal mio collega Luca (non Conti ma Rossi) con uno slogan semplice semplice “Regala un Nabaztag al tuo blogger preferito”. Il mandato era chiaro, aumentare il numero di candidature provenienti dalla rete con una campagna di marketing virale basata su un bannerino.
Ma sottovalutavo anche un’altra cosa. In Italia c’è tutto un vasto mondo esterno alle logiche della rete ed immerso fino al midollo nella cultura di massa che mostra un crescente interesse verso il fenomeno dei blog. Ora questo mondo non è in grado di comprendere le logiche auto-organizzative della rete e dei mercati di nicchia. Per loro quello che conta sono le hit (o arrivare uno) e proprio in questa congiuntura astrale favorevole si sono trovati i Blog Awards (il premio è una dinamica comprensibile a chiunque abbia visto il Festival di San Remo almeno una volta in vita sua che si tratti di una canzone, di un blog, di un film o altro).
Da quel giorno in poi ho perso definitivamente il controllo della situazione. Il wiki usato per raccogliere le candidature (alla fine sono state oltre 200) perennemente bloccato in stato di modifica da parte di qualcuno ed in mano ad un pubblico non sempre “a prova di wiki”. I post ovunque da leggere con i relativi commenti, i commenti ricevuti sul blog e quelli da scrivere, le media partnership con Il Cannocchiale e con Radio Veronica e le telefonate dei giornalisti (si si avete presente l’articolo che uscito sul Corriere Magazine? Indovinate chi è la prima persona con cui ha parlato il giornalista?), la pubblicità sui quotidiani più o meno scroccata a Parole in Gioco.
Un crescendo ben rappresentato da questo grafico.
cdb_stats.png
Qui potete invece leggere le reazioni tracciate da Technorati.
Alla fine posso dire che è stato un Festival dei Blog in perfetto stile Conversazioni dal Basso. Questo tipo di conversazioni non esisterebbe infatti se non come differenza rispetto alle conversazioni dall’alto che sono poi quelle dei mezzi di comunicazione di massa. Proporre forme di dialogo fra questi due mondi che obbediscono a logiche che oggi, sopratutto in Italia, sembrano sideralmente distanti è, infondo, da sempre la mission di questa serie di eventi chiamata Conversazioni dal Basso. Una serie di eventi che non finisce ovviamente qui.
Il prossimo appuntamento, posso darlo sin da ora sarà a Pesaro nell’Aprile 2008 ed avrà una caratterizzazione più tradizionalmente scientifica. Ci piacerebbe dedicare l’evento al rapporto fra social media e generazioni perché è un tema che stiamo studiando. Ci piacerebbe organizzare un evento che veda protagonisti giovani ricercatori che studiano a diversi livelli il fenomeno dei blog, dei network sociali e delle culture partecipative. Ci piacerebbe ribaltare la logica dell’evento del workshop seminariale di aprile dove i blogger erano invitati a tenere relazioni e docenti e ricercatori a moderare il dibattito chiedendo al nostro nucleo storico di blogger – magari integrato da qualche nuovo elemento (si accettano candidature) – di moderare il workshop orientando ed organizzando la discussione intorno alle relazioni. Ci piacerebbe avere come ospite Henry Jenkins o Danah Boyd.
Ci piacerebbe… e a voi cosa piacerebbe?

La vera storia del coniglio di plastica con le lucine colorate (1/2)

Noia mortale.
Quella che provo leggendo per l’ennesima volta e sempre da parte della stessa persona insinuazioni sulla storia dei Nabaztag dati in premio ai vincitori del Festival dei Blog.

In sede di analisi, però, io non ignoro che Conti è uno di quegli ahimé strettissimi colli di bottiglia attraverso cui la blogosfera in questa fase si racconta all’esterno; che è l’amico di tutti, onnipresente a tutte le merendecamp; che insegna web2.0 nelle università; che scrive di blog e internet sui giornali; che passa metà dei suoi post a raccontare la sua vita da vincente nella blograce (perennemente in viaggio, pieno di impegni: e giù descrizioni di cocktail, ristoranti, colazioni e camere d’albergo ); che dichiara al tg3 nazionale che i blogger possono arrivare a guadagnare un milione di euro l’anno; che fa parte dei comitati scientifici di premi per blogger organizzati dalle università (premi che poi fatalmente, su decisione degli stessi comitati, si pubblicizzano con campagne buzz e virali – spontanee, per carità, del tutto disinteressate – a favore di un certo gadget tecnologico): ecco, che un personaggio così visibile e innervato nella blogosfera dichiari che d’ora in poi una delle sue attività sarà aiutare un’agenzia di buzz marketing a trovare clienti e, si presume, ad assoldare i blogger per fare campagne pubblicitarie artificialmente virali, io lo vivo con un pizzico di sincera preoccupazione.

Luca Conti se vorrà risponderà nel merito di ciò che lo riguarda
Io invece colgo l’occasione per raccontare qualche dietro le quinte di Conversazioni dal Basso 2 alias il Festival dei Blog.
Che il Nabaztag mi piacesse era fuori di dubbio fin da quando una domenica pomeriggio di settembre acquistai per la modica cifra di sedici euro via Pixmania due paia di orecchie di ricambio per il coniglio robot in questione convinto di aver acquistato due conigli completi di tutto. Correva l’anno 2006 e di Festival dei Blog e credo anche del workshop seminariale Conversazioni dal Basso (tenutosi ad aprile 2007 a Pesaro) ci fosse traccia solo in qualche recondito angolo della mente mia o di qualche mio collega del LaRiCA.
Dopo quell’incauto acquisto gli oggetti (pur dotati di calamite che li rendevano utili per molteplici scopi) finirono per mesi in un cassetto della scrivania di Luca fino a quando circa un anno dopo non mi sono deciso ad acquistare un set completo di coniglio + orecchie. In realtà era mesi che cercavo solo una buona scusa per comprare questo oggetto e la buona scusa, anzi ottima, è venuta dal trio (anzi quartetto per la precisione) genovese al quale avevo nel frattempo chiesto una collaborazione per lo sviluppo degli enigmi e della storia del Treasure Hunt Wireless Game.
Federico ha raccontato bene la cosa in questo post.

I conigli, mi sembra, sono stati parecchio apprezzati. E a questo proposito, avrei due cosette da dire. Prima dell’inizio del festival c’è stata qualche polemica per il premio scelto. In pratica, qualcuno diceva, la manifestazione sarebbe stata un grosso marchettone per la ditta produttrice di Nabaztag.
Avendo lavorato allo sviluppo della caccia al tesoro posso garantire che invece tutto è nato per puro caso: in pratica, una sera, ci siamo trovati a casa di RedPill con i due gonzi, per fare un po’ di brainstorming sul gioco. Mentre pensavamo a come strutturare la storia, il coniglio pronuncia una delle sue frasi inquietanti.
E Mescaline propone di farlo diventare parte della caccia. Un coniglio informatore. Ottima idea, pensiamo.

Ecco, è nato tutto da lì, altro che marchettone.

Quando Mescaline mi ha raccontato l’idea in Skype non ha fatto in tempo a finire la frase che avevo già ordinato il mio coniglio. Come si poteva usare il coniglio come informatore senza averne uno? Non mi sarebbe mai capitata una scusa migliore…
(to be continued)

PageRank, classifiche ed attenzione

Vi siete mai chiesti perché Google non si è mai sognato di pubblicare una bella classifica dei siti con più alto PageRank al mondo?
Semplicemente perché non avrebbe alcun senso. Il PageRank è stato ideato per restituire una classifica di pagine nel contesto di una ricerca e come tale andrebbe utilizzato. Non è un parametro oggettivo che può prescindere dal contesto. Per esserlo dovrebbe almeno essere ponderato in base alla popolarità dell’argomento trattato. Comparare il PageRank di un sito che parla di scacchi con quello di un blog che parla di Web2.0 è una palese assurdità.
Consiglio ai ragazzi di BlogBabel di seguire invece cosa sta succedendo intorno all’APML Workgroup. Recentemente sia Bloglines che Newsgator (con Google Reader sarebbe coperta buona parte del mercato) hanno aderito a questo gruppo di lavoro e Nick Bradbury (autore di uno di FeedDemon il client per sistemi Windows della scuderia di Newsgator) ha rilasciato in beta oggi la prima release della sua applicazione che crea un report dei feed cui prestiamo maggiore attenzione.
Il calcolo dell’attenzione (forse un pò rudimentale) si basa sul numero di volte che un feed è stato visitato, sul numero di articoli nel feed letti, flaggati o condivisi e sul numero di volte che un feed è stato catturato da una vista (le viste di FeedDemon sono delle cartelle speciali nella quale finiscono automaticamente i post che contengono certi contenuti).
Credo che in futuro utilizzerò di più le funzionalità avanzate di questa applicazione. Nel frattempo ecco come appare ad oggi la mia personale classifica dei feed cui presto più attenzione (è solo la Top20 per ragioni di spazio).
attention.png
Sarebbe molto carino poter utilizzare in futuro questa classifica per ordinare il mio blogroll sulla destra.
P.S. Consiglio questa lettura in italiano come introduzione a APML.

Cose utili scoperte durante il fine settimana

Lunedì scorso il nostro unico controller di dominio LaRiCA ha tirato le cuoia (2 dischi UW SCSI da 9,1 GB su 3 dati per defunti dal controller RAID) dopo diversi anni di onorato servizio inghiottendo anche il nostro server di Exchange.

Ora i dati sono recuperabili ma il problema che si pone è se ricostruire la macchina con i dischi originali (tentando un improbabile recupero integrale della macchina) al costo di 1640,22 + iva  20% (manodopera e ricambi originali IBM inclusi) oppure montare 3 nuovi dischi da 36gb al costo di 230€ l’uno ed 80€ di manodopera.

Al di là di questo quesito esistenziale mi sono posto il problema di come sincronizzare le mie due copie di Outlook (pc fisso di casa e notebook a lavoro) senza usare il server di Exchange (soluzione ottima ma sovradimensionata rispetto a quanto serve al nostro piccolo gruppo di lavoro).

La soluzione che ho trovato e che sto testando è SYNCING.NET. La sincronizzazione si basa su un folder condiviso e può essere fatta anche via Internet appoggiandosi a servizi come FolderShare o Groove.

In aggiunta a questo avevo anche il problema di configurare sul notebook un server di posta in uscita che funzionasse indipendentemente dalla rete alla quale sono connesso. Ho optato per usare gmail come server smtp configurando il mio indirizzo di posta @uniurb.it come indirizzo di posta predefinito. Ho poi modificato l’impostazione del server SMTP anche sull’Outlook del computer di casa. Facendo questo ho anche ottenuto che su gmail rimanga l’archivio di tutta la posta che ho inviato.

Incidentalmente ho anche utilizzato Plaxo per sincronizzare il calendario di Google e la rubrica di contatti di gmail (questo purtroppo solo in modo unidirezionale da gmail e non verso) con Outlook. Per ottenere questo ho anche provato la soluzione descritta qui (basata su Funanbol e ScheduleWorld). Molto elegante ma la sincronizzazione dei contatti non ha funzionato. Solo dopo ho scoperto che Funanbol stessa ha reso recentemente disponibile un servizio hosted simile a quello offerto da ScheduleWorld che sarebbe da provare (promette fra l’altro la sincronizzazione con i telefoni cellulari) ma al momento è in beta chiusa.

Cosa ne pensate? Soluzioni alternative? Voi cosa avreste fatto?

P.S. Giuro che il prossimo post è più sul lato society che su quello nextmedia 🙂

P.P.S. Già che sono in tema di cose tecniche approfitto anche per consigliarvi la versione 1.0 RC3 di Flock. La sto provando come browser predefinito da ieri e mi sembra abbia delle caratteristiche molto interessanti. Leggi la preview di Techcrunch.

Strati in rete

Segnalo con piacere questa discussione pubblica intitolata “Strati in rete: partecipazione e nuovi media” che si terrà sabato 13 ottobre a partire dalle ore 10 presso la casa CMC a Ravenna.
La presenza di Luca, Livia, Antonio e Amanda (per citare solo quelli che conosco personalmente) sono garanzia di un evento interessante.
Spero che, a proposito di partecipazione, qualcuno spenda due parole sul passaggio dal digital divide a quello che Henry Jenkins chiama participation gap.
Maggiori informazioni sul wiki della manifestazione.

Technorati tags: , ,

Chi insegna Lab. di Web 2.0 2007/2008 a uniurb?

Non io. Il prossimo anno insegnerò pochissimo (solo il corso di Teoria dell’Informazione per gli undergraduate e in alcuni master organizzati dal LaRiCA) perchè sarò impegnato in diverse attività di ricerca che ruotano intorno al Web 2.0. A causa di questi impegni imprevisti ho dovuto rinuciare mio malgrado ad insegnare Laboratorio di Web 2.0.
Dopo tante voci di corridoio incontrollate alcune delle quale davano per certo che Danah Boyd avrebbe preso il mio posto, posso finalmente annunciare che a raccogliere il testimone sarà, come ha reso noto lui stesso sul suo blog personale oggi, Luca Conti di Pandemia.
Se Luca dovesse riuscire ad insegnare anche un decimo di quello che sa sui social media ai nostri studenti di Scienze della Comunicazione… il presidente sarebbe in guai piuttosto seri 🙂
Più ci penso e più mi convinco che quel corso non sarebbe potuto andare in mani migliori delle sue!

Chi trova un coniglio…

1310601033_7b43939f37_bGiuseppe e Massimo hanno già spiegato tutto perfettamente.
5 blogger vinceranno il 14 di Ottobre un coniglio Nabaztag.
Per dare al vostro blogger preferito l’opportunità di ricevere il coniglio che ha fatto impazzire i miei colleghi del LaRiCA quasi quanto Facebook (scriverò delle cene di rispettabilissimi docenti universitari dedicate a riflettere sulle strategie per primeggiare al Vampire ben presto su questo blog), basta un semplice gesto: visitare il wiki di conversazioni dal basso ed aggiungere il vostro blog preferito alla lista delle candidature nella categoria più adatta (la password per la modifica è david).
coniglio_meme_smallCi sono già molte candidature espresse da blogger più o meno autorevoli e visto che io devo trattenere il mio entusiasmo e candidare con moderazione essendo nel gruppo organizzatore, vorrei chiamare alcuni amici e blogger che stimo ad esprimere le loro candidature e diffondere attravero i loro blog la campagna Regala un Nabaztag al tuo blogger preferito esponendo l’apposito banner.
Chiamo dunque ad esprimere le loro preferenze i seguenti blogger: Bernardo Parrella, Federico Fasce, Matteo Brunati, Vincenzo Cosenza e Feba.

Technorati tags: , , ,

Il blog è morto?

Un pò per gioco e un pò no ho detto a Vincenzo Cosenza che il blog è morto.
Potete leggere il perchè nell’ultima puntata della rubrica voci dalla blogosfera online da oggi sul Vincos Blog.
P.S. Insieme ai blog sono morti anche Blogbabel (non me ne vogliano i ragazzi che ci lavorano), tutte le classifiche (non i sistemi di ranking che è diverso) e, sopratutto, le premiazioni di blog ;-).
P.P.S. Le risposte sono datate agosto 2007.

Technorati tags: , , , ,