Ho scelto di votare, senza entusiasmo, per il partito democratico.
Una scelta semplice perchè la possibile alternativa è praticamente l’identikit di tutto quello che vorrei che cambiasse in Italia.
Una scelta difficile perchè il partito democratico non mi offre una speranza precisa di cambiamento.
Eppure il cambiamento in Italia è necessario ed è un peccato che questa esigenza che si respira nell’aria non abbia trovato una chiara rappresentanza politica fra i candidati delle elezioni del 13 e 14 aprile.
La politica ha dimostrato di non essere in grado di ascoltare (o ignorare volutamente) questo grido silenzioso (o lo ha fatto in modo troppo blando e forse stumentale) e per questo la maggior parte dei cittadini che cercano il cambiamento sono delusi.
Molti sono tanto delusi da considerare, come ho fatto anche io, l’ipotesi di non votare per dare un segnare di sfiducia collettivo al mondo politico. Purtroppo dopo averci pensato su sono arrivato alla conclusione che, per quanto alta possa eotrà essere l’astensione, sarebbe una strategia efficace. Non c’è peggior sordo di quello che non vuol sentire.
Per questo ho deciso di manifestare il mio disagio in un modo diverso parecipando e sostenendo il V2-day del 25 aprile.