Quando la comunicazione è mediata dal computer assume il carattere di permanenza nel tempo ed accessibilità. La permanenza nel tempo è una proprietà simile a quella che esiste anche con la scrittura e la stampa. L’accessibilità è in qualche modo specifica della comunicazione mediata da Internet. Si tratta delle proprietà grazie alla quale questi contenuti sono ricercabili e raggiungibili in pochi istanti. Le conversazioni lasciano traccia sia a livello del contenuto sia a livello della relazione. Anche senza poter accedere ai contenuti di un sistema di posta elettronica la sola analisi degli scambi di email fra utenti e l’uso dei campi speciali CC e BCC può rivelare molto sulle relazioni esistenti fra gli utenti stessi (pensate ad un sistema di messaggistica istantanea, la sua lista di contatti ed semplice numero di contatti scambiati con ciascuno di essi). I siti che supportano il social networking (alla friendster, linkedin, etc.) rendono ancora più trasparente questi relazioni che diventano a tal punto osservabili da offrirsi come oggetto di comunicazione esse stesse.
La natura osservabile dalla comunicazione mediata dal computer apre nuove possibilità sia per chi studia la comunicazione, sia per chi desidera controllarla. La natura di questo intreccio è ben descritta da Dana Boyd in questo suo commento a questa notizia pubblicata da New Scientist:
New Scientist has discovered that Pentagon’s National Security Agency, which specialises in eavesdropping and code-breaking, is funding research into the mass harvesting of the information that people post about themselves on social networks. And it could harness advances in internet technology – specifically the forthcoming “semantic web” championed by the web standards organisation W3C – to combine data from social networking websites with details such as banking, retail and property records, allowing the NSA to build extensive, all-embracing personal profiles of individuals.