Adozione ed utilizzo dei social media negli atenei italiani

Oltre il 60% (+11% rispetto al 2011) delle homepage dei siti web degli atenei italiani linkano Facebook, Twitter, YouTube o un altro media sociale. Ma quale social media è più utilizzato? E quale ateneo utilizza al meglio queste presenze?

Anche quest’anno, con Alessandro Lovari, abbiamo analizzato le home page dei siti internet di tutti gli atenei italiani alla ricerca dei link agli spazi ufficiali sui social media. Da questi abbiamo raccolto tutti i dati disponibili attraverso le API delle diverse piattaforme e calcolato le performance dei diversi atenei sulle diverse piattaforme. Infine abbiamo calcolato il così detto University Social Media Performance Index (descritto brevemente qui e nel dettaglio qui).

I dati di maggiore interesse sono riassunti in questa info-grafica:

Ho anche aggiornato l’Osservatorio Università Italiane su Facebook con gli indirizzi di tutte le pagine rintracciate con la rilevazione 2012.

Osservatorio Università Italiane su Facebook

Dati in tempo reale per valutare la social media strategy degli atenei italiani

Oltre il 40% degli atenei italiani ha una presenza ufficiale su Facebook (fonte: http://ssrn.com/abstract=1978393). I dati cambiano tuttavia con frequenza quotidiana ed eventi specifici (come ad esempio le recenti nevicate) possono modificare significativamente l’intensità di utilizzo di questi strumenti da parte della comunità di riferimento di un ateneo. Per questo motivo ho deciso di dedicare un po’ di tempo a realizzare uno strumento in grado di tenere traccia di questi cambiamenti nel tempo. A questo scopo ho raffinato alcuni strumenti che avevo già utilizzato in passato per creare un vero e proprio osservatorio che racconti gli atenei italiani su Facebook calcolando quotidianamente indici sintetici di popolarità, popolarità ponderata sul numero degli iscritti e trend dell’attività sulla pagina ponderato in base alla popolarità della pagina stessa.
Alla pagina dell’osservatorio troverete i dati aggiornati quotidianamente. Il reperimento dei dati è affidato ad un script che aggiorna automaticamente il foglio di calcolo prelevandoli da Facebook Graph, archivia i dati del giorno precedente e crea le tabelle riassuntive ed i grafici.
Il servizio è in fase sperimentale. C’è un problema noto che riguarda la pagina dell’Università di Foggia i cui dati sono disponibili solo ad utenti di Facebook autenticati (probabilmente è attivo qualche limitazione geografica o di età sul target di utenti che può visualizzare la pagina). Questo fa si che lo script non sia in grado di reperire i dati di quella pagina.
Potrebbero inoltre mancare delle pagine. Nella pagina dell’osservatorio è descritta la metodologia che ci ha consentito di individuare le pagine ufficiali. Potrebbero tuttavia essere intercorsi dei cambiamenti dalla data di rilevazione e nuovi atenei potrebbero aver aperto pagine ufficiali. Provvederò ad aggiungere queste pagine dietro segnalazione.
Vai alla pagina dell’osservatorio.

Performance e diffusione dei social media nelle Università italiane

Uno studio empirico su come le Università italiane usano Facebook, YouTube e Twitter

Alessandro Lovari, durante la scuola di dottorato Meris, mi ha proposto, avendo letto il post sulla popolarità delle pagine Facebook delle Università italiane, di sviluppare insieme l’idea di analizzare se e come gli atenei italiani usassero i social media.
Dopo un paio di incontri in Skype, qualche telefonata e diverse ore di lavoro abbiamo completato la scrittura di questo articolo che prende in esame le presenze ufficiali sui media sociali di tutte i 95 atenei italiani. Poco più della metà degli atenei è presente su almeno un social media. Facebook è il più diffuso seguito da YouTube e Twitter. Gli atenei di medie dimensioni e le università private sono più presenti ed attive. Per valutare meglio le performance delle Università sui social media abbiamo sviluppato un indice che abbiamo denominato USMPI ovvero “university social media performance index”. Questo indice valuta la presenza e le performance degli atenei sui social media usando combinando una serie di metriche e rapportando alcune di esse alla dimensione dell’ateneo (i dettagli metodologici sono nel paragrafo 4.1 dell’articolo).
I dieci atenei che hanno fatto registrare le migliori performance sono:
Ateneo, USMPI
Libera Univ. Inter.le Studi Sociali “Guido Carli” LUISS-ROMA, 0.31
Università Commerciale “Luigi Bocconi” MILANO, 0.31
Politecnico di MILANO, 0.25
Università degli Studi di MILANO-BICOCCA, 0.24
Università degli Studi di URBINO “Carlo BO”, 0.19
Libera Univ. degli Studi “Maria SS.Assunta” – LUMSA – Roma, 0.19
Università “Cà Foscari” VENEZIA, 0.17
Libera Università di lingue e comunicazione IULM-MI, 0.17
Università degli Studi di PAVIA, 0.16
Università degli Studi di UDINE, 0.16
USMPI nel complesso varia da un minimo di 0 ad un massimo di 0.31. La media è 0.0502 e la deviazione standard 0.07351.
L’indice è stato realizzato con l’intento di essere facilmente calcolabile con un intervento umano minimo o nullo. Tutte le metriche analizzate sono basate su dati esposti pubblicamente dalle API delle piattaforme di social media.
Maggiori dettagli sull’indice e su tutta la ricerca sono disponibili nell’articolo (in inglese) che abbiamo pubblicato, in versione pre-print, su ssrn.
Lovari, Alessandro and Giglietto, Fabio, Social Media and Italian Universities: An Empirical Study on the Adoption and Use of Facebook, Twitter and Youtube (January 2, 2012). Available at SSRN: http://ssrn.com/abstract=1978393.
Consigli e suggerimenti sono più che benvenuti 🙂

Esiste una correlazione fra immatricolati e volume di ricerche su Google?

Uno studio empirico sui dati degli Atenei italiani

Proseguendo nella serie di articoli sull’utilizzo dei social media per predire il presente ho deciso questa volta di mettere a confronto il volume di ricerca su Google ed il numero di immatricolati negli atenei italiani.
L’andamento delle ricerche su Google mostra infatti una periodicità piuttosto marcata che vede nel mese di settembre il picco più alto di interesse. Questo vale sia per la generica chiave “università” che per chiavi specifiche ai diversi atenei.
Di qui la domanda: esiste una correlazione fra volume di ricerche su Google e numero degli immatricolati in un certo anno accademico?
Ho provato a verificare questa ipotesi a partire dai dati sugli immatricolati disponibili sull’anagrafe nazionale degli studenti del sito del MIUR e al servizio Google Insight for Search.
Per quanto riguarda gli immatricolati mi sono limitato a scaricare i dati disponibili (partono dall’anno accademico 2003/2004) e accorpare i fogli excel divisi per anno accademico in un’unica tabella. Al momento risultano attivi 88 atenei e l’andamento complessivo degli immatricolati è il seguente

Per misurare il volume di ricerca su Google ho effettuato delle query su Google Insight for Search. Questo servizio restitutrice “il numero di ricerche web eseguite con un termine specifico rispetto al numero totale di ricerche effettuate su Google in un arco di tempo. Non rappresentano i valori del volume di ricerca assoluto, in quanto i dati vengono normalizzati e presentati in scala da 0 a 100; ciascun punto sul grafico viene diviso per il punto massimo o per 100” (si veda Che cosa indicano i numeri nel grafico? dalla guida del prodotto). I valori restituiti sono dunque compresi fra 0 e 100.
Nel nostro caso si tratta di ricerche effettuate su un singolo termine di ricerca con i seguenti parametri: Google Ricerca Web, Italia, Gennaio 2004-Settembre 2011, Tutte le categorie.
Ho deciso di raccogliere per ciascuno degli 88 atenei e per la chiave generica “università” i valori restituiti per il mese di agosto e quello di settembre (mesi durante i quali sono aperte le iscrizioni)*. Per quanto riguarda i singoli atenei ho dovuto concatenare termini di ricerca costruiti ad hoc per ciascun ateneo**.
Al termine della fase di data entry avevo dunque a disposizione le seguenti serie aggregate di dati per il complesso degli 88 atenei: ricerche per la chiave università (media agosto/settembre e settembre), media dei volumi di ricerca per ogni singolo ateneo (media agosto/settembre e settembre), media delle ricerche per ogni singolo ateneo escludendo i casi in cui il volume di ricerca era 0 (media agosto/settembre e settembre).
A questo punto, allo scopo di rendere confrontabili i dati, ho normalizzato il numero di immatricolati per anno accademico e per ateneo seguendo la stessa strategia utilizzata da Google Insight for Search. Ho dunque individuato il valore massimo attribuendo ad esso il punteggio 100 e normalizzato di conseguenza gli altri valori. In questo modo avevo disponibili serie di valori confrontabili su una scala compresa fra 0 e 100.
Avendo deciso di prendere come riferimento i mesi di agosto e settembre avevo tuttavia due valori per anno per quanto riguarda il volume di ricerca ed uno solo per gli immatricolati. Ho dunque deciso fare la media fra il valore di agosto e quello di settembre ottenendo un indice sintetico del volume per un singolo anno (in un secondo momento ho anche utilizzato il solo dato di settembre come confronto).
Poiché i dati degli immatricolati partono dal 2003/2004 e quelli di Google Insight for Search dal 2004 ho deciso di prendere in considerazione i dati degli immatricolati a partire dall’anno accademico 2004/2005. A partire da quell’anno, se ci fosse correlazione, ad un certo andamento del volume di ricerche su Google, dovrebbe corrispondere un analogo pattern nelle immatricolazioni. Inoltre i dati già disponibili di Google Insight per il 2011 dovrebbero prevedere l’andamento degli immatricolati per l’anno accademico 2011/2012.
Vediamo dunque i risultati:

Confortato da questi risultati ho proceduto a calcolare l’indice di correlazione per ciascun ateneo confrontando le serie di immatricolati normalizzati per ateneo 2004/2005, 2005/2006, 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 con il volume di ricerca media agosto/settembre per le stringhe di ricerca specifiche di ciascun ateneo.
Ecco il risultato:

In questo caso i risultati sono contrastanti. Nella maggior parte dei casi (47) non si riscontrano correlazioni significative ed in 3 addirittura la correlazione è negativa. Nei restanti 38 casi  la correlazione è positiva e significativa (ovvero maggiore o uguale a 0,7).
Provando a calcolare lo stesso indice di correlazione con i soli dati di settembre la situazione non cambia di molto con 50 casi di non correlazione, uno solo di correlazione negativa e 37 di correlazione positiva.
Come al solito tutti i dati che ho raccolto sono disponibili pubblicamente in un foglio di calcolo di Google Documenti.
Dunque come spesso accade quando si lavoro con le correlazioni non emerge un risultato chiaro e incontrovertibile.
Le correlazioni totali appaiono significative, ma quelle per singolo ateneo lo sono solo per un ristretto gruppo di atenei.
Lascio al lettore il piacere di scoprire l’andamento del volume di ricerca dell’agosto e settembre appena conclusi e che cosa questo potrebbe pre-configurare rispetto al numero degli immatricolati 2011/2012.
E voi cosa ne pensate? La correlazione c’è o no?
*Si tratta di un indicatore piuttosto rozzo considerando che, anche nei mesi di agosto e settembre, utenti con intenti molto diversi potrebbero usare i termini di ricerca presi in esame. Esiste tuttavia la possibilità che l’effetto di questi utenti venga essere assorbito dal trend di chi invece cerca su Google il nome dell’università alla quale pensa di iscriversi.
** I termini di ricerca considerati sono disponibili nel foglio di calcolo insieme a tutti gli altri dati nella colonna “termini di ricerca” del foglio sui volumi di ricerca. Nel corso dei vari tentativi mi sono accorto che i termini di ricerca contenenti il solo nome di dominio dell’ateneo (uniurb, unibo, unicatt, etc) sono in ascesa e vengono spesso usati al posto del nome per esteso dell’Università. Mi sono dunque chiesto se inserire anche il nome di dominio come parte della stringa di ricerca. Alla fine ho deciso di non inserire questo termine di ricerca (tranne in specifici casi come “Luiss”) perchè credo che uno studente che usa Internet per cercare l’ateneo a cui iscriversi difficilmente utilizzi queste chiavi di ricerca (ma posso anche sbagliarmi).
 Proseguendo nella serie di articoli sull’utilizzo dei social media per predire il presente ho deciso questa volta di mettere a confronto il volume di ricerca su Google ed il numero di immatricolati negli atenei italiani.
L’andamento delle ricerche su Google mostra infatti una periodicità piuttosto marcata che vede nel mese di settembre il picco più alto di interesse. Questo vale sia per la generica chiave “università” che per chiavi specifiche ai diversi atenei.
Di qui la domanda: esiste una correlazione fra volume di ricerche su Google e numero degli immatricolati in un certo anno accademico?
Ho provato a verificare questa ipotesi a partire dai dati sugli immatricolati disponibili sull’anagrafe nazionale degli studenti del sito del MIUR e al servizio Google Insight for Search.
Per quanto riguarda gli immatricolati mi sono limitato a scaricare i dati disponibili (partono dall’anno accademico 2003/2004) e accorpare i fogli excel divisi per anno accademico in un’unica tabella. Al momento risultano attivi 88 atenei e l’andamento complessivo degli immatricolati è il seguente

Per misurare il volume di ricerca su Google ho effettuato delle query su Google Insight for Search. Questo servizio restitutrice “il numero di ricerche web eseguite con un termine specifico rispetto al numero totale di ricerche effettuate su Google in un arco di tempo. Non rappresentano i valori del volume di ricerca assoluto, in quanto i dati vengono normalizzati e presentati in scala da 0 a 100; ciascun punto sul grafico viene diviso per il punto massimo o per 100” (si veda Che cosa indicano i numeri nel grafico? dalla guida del prodotto). I valori restituiti sono dunque compresi fra 0 e 100.
Nel nostro caso si tratta di ricerche effettuate su un singolo termine di ricerca con i seguenti parametri: Google Ricerca Web, Italia, Gennaio 2004-Settembre 2011, Tutte le categorie.
Ho deciso di raccogliere per ciascuno degli 88 atenei e per la chiave generica “università” i valori restituiti per il mese di agosto e quello di settembre (mesi durante i quali sono aperte le iscrizioni)*. Per quanto riguarda i singoli atenei ho dovuto concatenare termini di ricerca costruiti ad hoc per ciascun ateneo**.
Al termine della fase di data entry avevo dunque a disposizione le seguenti serie aggregate di dati per il complesso degli 88 atenei: ricerche per la chiave università (media agosto/settembre e settembre), media dei volumi di ricerca per ogni singolo ateneo (media agosto/settembre e settembre), media delle ricerche per ogni singolo ateneo escludendo i casi in cui il volume di ricerca era 0 (media agosto/settembre e settembre).
A questo punto, allo scopo di rendere confrontabili i dati, ho normalizzato il numero di immatricolati per anno accademico e per ateneo seguendo la stessa strategia utilizzata da Google Insight for Search. Ho dunque individuato il valore massimo attribuendo ad esso il punteggio 100 e normalizzato di conseguenza gli altri valori. In questo modo avevo disponibili serie di valori confrontabili su una scala compresa fra 0 e 100.
Avendo deciso di prendere come riferimento i mesi di agosto e settembre avevo tuttavia due valori per anno per quanto riguarda il volume di ricerca ed uno solo per gli immatricolati. Ho dunque deciso fare la media fra il valore di agosto e quello di settembre ottenendo un indice sintetico del volume per un singolo anno (in un secondo momento ho anche utilizzato il solo dato di settembre come confronto).
Poiché i dati degli immatricolati partono dal 2003/2004 e quelli di Google Insight for Search dal 2004 ho deciso di prendere in considerazione i dati degli immatricolati a partire dall’anno accademico 2004/2005. A partire da quell’anno, se ci fosse correlazione, ad un certo andamento del volume di ricerche su Google, dovrebbe corrispondere un analogo pattern nelle immatricolazioni. Inoltre i dati già disponibili di Google Insight per il 2011 dovrebbero prevedere l’andamento degli immatricolati per l’anno accademico 2011/2012.
Vediamo dunque i risultati:

Confortato da questi risultati ho proceduto a calcolare l’indice di correlazione per ciascun ateneo confrontando le serie di immatricolati normalizzati per ateneo 2004/2005, 2005/2006, 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 con il volume di ricerca media agosto/settembre per le stringhe di ricerca specifiche di ciascun ateneo.
Ecco il risultato:

In questo caso i risultati sono contrastanti. Nella maggior parte dei casi (47) non si riscontrano correlazioni significative ed in 3 addirittura la correlazione è negativa. Nei restanti 38 casi  la correlazione è positiva e significativa (ovvero maggiore o uguale a 0,7).
Provando a calcolare lo stesso indice di correlazione con i soli dati di settembre la situazione non cambia di molto con 50 casi di non correlazione, uno solo di correlazione negativa e 37 di correlazione positiva.
Come al solito tutti i dati che ho raccolto sono disponibili pubblicamente in un foglio di calcolo di Google Documenti.
Dunque come spesso accade quando si lavoro con le correlazioni non emerge un risultato chiaro e incontrovertibile.
Le correlazioni totali appaiono significative, ma quelle per singolo ateneo lo sono solo per un ristretto gruppo di atenei.
Lascio al lettore il piacere di scoprire l’andamento del volume di ricerca dell’agosto e settembre appena conclusi e che cosa questo potrebbe pre-configurare rispetto al numero degli immatricolati 2011/2012.
E voi cosa ne pensate? La correlazione c’è o no?
*Si tratta di un indicatore piuttosto rozzo considerando che, anche nei mesi di agosto e settembre, utenti con intenti molto diversi potrebbero usare i termini di ricerca presi in esame. Esiste tuttavia la possibilità che l’effetto di questi utenti venga essere assorbito dal trend di chi invece cerca su Google il nome dell’università alla quale pensa di iscriversi.
** I termini di ricerca considerati sono disponibili nel foglio di calcolo insieme a tutti gli altri dati nella colonna “termini di ricerca” del foglio sui volumi di ricerca. Nel corso dei vari tentativi mi sono accorto che i termini di ricerca contenenti il solo nome di dominio dell’ateneo (uniurb, unibo, unicatt, etc) sono in ascesa e vengono spesso usati al posto del nome per esteso dell’Università. Mi sono dunque chiesto se inserire anche il nome di dominio come parte della stringa di ricerca. Alla fine ho deciso di non inserire questo termine di ricerca (tranne in specifici casi come “Luiss”) perchè credo che uno studente che usa Internet per cercare l’ateneo a cui iscriversi difficilmente utilizzi queste chiavi di ricerca (ma posso anche sbagliarmi).
 Proseguendo nella serie di articoli sull’utilizzo dei social media per predire il presente ho deciso questa volta di mettere a confronto il volume di ricerca su Google ed il numero di immatricolati negli atenei italiani.
L’andamento delle ricerche su Google mostra infatti una periodicità piuttosto marcata che vede nel mese di settembre il picco più alto di interesse. Questo vale sia per la generica chiave “università” che per chiavi specifiche ai diversi atenei.
Di qui la domanda: esiste una correlazione fra volume di ricerche su Google e numero degli immatricolati in un certo anno accademico?
Ho provato a verificare questa ipotesi a partire dai dati sugli immatricolati disponibili sull’anagrafe nazionale degli studenti del sito del MIUR e al servizio Google Insight for Search.
Per quanto riguarda gli immatricolati mi sono limitato a scaricare i dati disponibili (partono dall’anno accademico 2003/2004) e accorpare i fogli excel divisi per anno accademico in un’unica tabella. Al momento risultano attivi 88 atenei e l’andamento complessivo degli immatricolati è il seguente

Per misurare il volume di ricerca su Google ho effettuato delle query su Google Insight for Search. Questo servizio restitutrice “il numero di ricerche web eseguite con un termine specifico rispetto al numero totale di ricerche effettuate su Google in un arco di tempo. Non rappresentano i valori del volume di ricerca assoluto, in quanto i dati vengono normalizzati e presentati in scala da 0 a 100; ciascun punto sul grafico viene diviso per il punto massimo o per 100” (si veda Che cosa indicano i numeri nel grafico? dalla guida del prodotto). I valori restituiti sono dunque compresi fra 0 e 100.
Nel nostro caso si tratta di ricerche effettuate su un singolo termine di ricerca con i seguenti parametri: Google Ricerca Web, Italia, Gennaio 2004-Settembre 2011, Tutte le categorie.
Ho deciso di raccogliere per ciascuno degli 88 atenei e per la chiave generica “università” i valori restituiti per il mese di agosto e quello di settembre (mesi durante i quali sono aperte le iscrizioni)*. Per quanto riguarda i singoli atenei ho dovuto concatenare termini di ricerca costruiti ad hoc per ciascun ateneo**.
Al termine della fase di data entry avevo dunque a disposizione le seguenti serie aggregate di dati per il complesso degli 88 atenei: ricerche per la chiave università (media agosto/settembre e settembre), media dei volumi di ricerca per ogni singolo ateneo (media agosto/settembre e settembre), media delle ricerche per ogni singolo ateneo escludendo i casi in cui il volume di ricerca era 0 (media agosto/settembre e settembre).
A questo punto, allo scopo di rendere confrontabili i dati, ho normalizzato il numero di immatricolati per anno accademico e per ateneo seguendo la stessa strategia utilizzata da Google Insight for Search. Ho dunque individuato il valore massimo attribuendo ad esso il punteggio 100 e normalizzato di conseguenza gli altri valori. In questo modo avevo disponibili serie di valori confrontabili su una scala compresa fra 0 e 100.
Avendo deciso di prendere come riferimento i mesi di agosto e settembre avevo tuttavia due valori per anno per quanto riguarda il volume di ricerca ed uno solo per gli immatricolati. Ho dunque deciso fare la media fra il valore di agosto e quello di settembre ottenendo un indice sintetico del volume per un singolo anno (in un secondo momento ho anche utilizzato il solo dato di settembre come confronto).
Poiché i dati degli immatricolati partono dal 2003/2004 e quelli di Google Insight for Search dal 2004 ho deciso di prendere in considerazione i dati degli immatricolati a partire dall’anno accademico 2004/2005. A partire da quell’anno, se ci fosse correlazione, ad un certo andamento del volume di ricerche su Google, dovrebbe corrispondere un analogo pattern nelle immatricolazioni. Inoltre i dati già disponibili di Google Insight per il 2011 dovrebbero prevedere l’andamento degli immatricolati per l’anno accademico 2011/2012.
Vediamo dunque i risultati:

Confortato da questi risultati ho proceduto a calcolare l’indice di correlazione per ciascun ateneo confrontando le serie di immatricolati normalizzati per ateneo 2004/2005, 2005/2006, 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 con il volume di ricerca media agosto/settembre per le stringhe di ricerca specifiche di ciascun ateneo.
Ecco il risultato:

In questo caso i risultati sono contrastanti. Nella maggior parte dei casi (47) non si riscontrano correlazioni significative ed in 3 addirittura la correlazione è negativa. Nei restanti 38 casi  la correlazione è positiva e significativa (ovvero maggiore o uguale a 0,7).
Provando a calcolare lo stesso indice di correlazione con i soli dati di settembre la situazione non cambia di molto con 50 casi di non correlazione, uno solo di correlazione negativa e 37 di correlazione positiva.
Come al solito tutti i dati che ho raccolto sono disponibili pubblicamente in un foglio di calcolo di Google Documenti.
Dunque come spesso accade quando si lavoro con le correlazioni non emerge un risultato chiaro e incontrovertibile.
Le correlazioni totali appaiono significative, ma quelle per singolo ateneo lo sono solo per un ristretto gruppo di atenei.
Lascio al lettore il piacere di scoprire l’andamento del volume di ricerca dell’agosto e settembre appena conclusi e che cosa questo potrebbe pre-configurare rispetto al numero degli immatricolati 2011/2012.
E voi cosa ne pensate? La correlazione c’è o no?
*Si tratta di un indicatore piuttosto rozzo considerando che, anche nei mesi di agosto e settembre, utenti con intenti molto diversi potrebbero usare i termini di ricerca presi in esame. Esiste tuttavia la possibilità che l’effetto di questi utenti venga essere assorbito dal trend di chi invece cerca su Google il nome dell’università alla quale pensa di iscriversi.
** I termini di ricerca considerati sono disponibili nel foglio di calcolo insieme a tutti gli altri dati nella colonna “termini di ricerca” del foglio sui volumi di ricerca. Nel corso dei vari tentativi mi sono accorto che i termini di ricerca contenenti il solo nome di dominio dell’ateneo (uniurb, unibo, unicatt, etc) sono in ascesa e vengono spesso usati al posto del nome per esteso dell’Università. Mi sono dunque chiesto se inserire anche il nome di dominio come parte della stringa di ricerca. Alla fine ho deciso di non inserire questo termine di ricerca (tranne in specifici casi come “Luiss”) perchè credo che uno studente che usa Internet per cercare l’ateneo a cui iscriversi difficilmente utilizzi queste chiavi di ricerca (ma posso anche sbagliarmi).
 

Popolarità delle pagine Facebook delle Università italiane

Breve studio che analizza la popolarità delle pagine Facebook degli Atenei in Italia

In poco più di un anno la pagina Facebook dell’Università di Urbino Carlo Bo ha quasi raggiunto 6000 “Mi Piace”.
Per festeggiare questo evento ho deciso di raccogliere i dati di popolarità su Facebook di tutti gli atenei italiani. Sono dunque partito dall’elenco completo degli atenei fornito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e sono andato a cercare su Facebook le pagine corrispondenti. Non tutte gli atenei italiani (68%) hanno stabilito una presenza su Facebook (non ho tenuto conto delle community page create automaticamente da Facebook stessa perchè prive di una bacheca e dunque di ogni forma di interattività).
Gli atenei più popolari sono l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Padova con, rispettivamente, 15305 e 14786 “Mi Piace”.
Di seguito il grafico con i quindici atenei più popolari.

Non occorre sottolineare che la competizione di popolarità fra atenei su Facebook è in qualche modo una battaglia che non si combatte ad armi pari poiché il numero di studenti iscritti varia sensibilmente.  Ho dunque provato ad utilizzare i dati degli iscritti disponibili sul sito dell’anagrafe studenti MIUR per rendere la competizione meno squilibrata.
Ponderando il numero di “Mi Piace” sul numero degli iscritti emergono i casi dell’Università per Stranieri di Perugia (167% di “Mi Piace” in rapporto ai 1404 iscritti) e dell’Università Telematica “Universitas MERCATORUM” (77% ma su soli 196 iscritti). Limitando l’analisi agli atenei con almeno 5000 iscritti spicca l’Università IUAV di Venezia (68% e 5636 iscritti), l’Università di Foggia (60% e 10047 iscritti) e l’Università di Urbino Carlo Bo (48% e 12494 iscritti). Fra gli atenei con oltre 15.000 iscritti spicca il caso dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia (43% su 17389 iscritti).
Andando a guardare i trend di crescita a partire dalla prima rilevazione effettuata il 20 settembre 2010 e limitando l’analisi agli atenei che avevano almeno 1000 “Mi Piace” alla prima rilevazione spicca la crescita a tre cifre (+151%) della pagina dell’Università degli Studi di Udine. In forte crescita anche le pagine dell’Università Kore di Enna (+75%), dell’Università Bicocca di Milano (+75%) e dell’Università per Stranieri di Perugia (+70%). Abbastanza inspiegabile, infine, il crollo della pagina della Seconda Università di Napoli (-71%).
In generale solo una piccola parte di atenei ha registrato il suo indirizzo breve su Facebook e, da quanto ho potuto vedere, non ci sono landing page o strategie di marketing particolari. Credo sia un errore del quale si avvantaggeranno i primi atenei che investiranno con serietà su questa forma di promozione e di creazione/gestione della community.
Per farsi un’idea di come le università americane si stanno muovendo nel settore dei social media consiglio la lettura di questo articolo.
Come al solito il foglio di calcolo di Google Spreadsheet usato per le analisi è disponibile per la libera consultazione di chi volesse fare le sue analisi. Se conoscete una pagina Facebook di una Università o comunità di studenti che mi è sfuggita non esitate a segnarmela qui nei commenti.

What’s next #S02E04: gli zombie e la pantera

[fb-share] Sarà che ancora non l’ho visto da vicino. Sarà che forse è passato troppo poco tempo da quando ho visto l’ultima puntata di The Walking Dead. Sarà che ho appena finito di leggere questa nota su Facebook. Sarà forse per tutto questo insieme di cose, ma quei personaggi ritratti con pentole e padelle in mano nel nuovo murales di Magistero mi sono subito sembrati degli zombie. Ogni forma di vitalità, intendiamoci, ha il mio rispetto ed istintivo appoggio incondizionato. Ogni forma di vitalità è però diversa dall’altra.
Murales a Magistero
I due murales realizzati rispettivamente durante l'occupazione del 2010 e del 1990
Una pantera che ruggisce fieramente da un muro oltre il quale si vede una foresta di piante e fiori, esprime una vitalità piena di rabbia e disagio, ma anche di fiducia – forse mal riposta – nella sua forza. Un corteo di zombie armati di stoviglie fa certo molto rumore ma lo fa con lentezza e prevedibilità. Agisce  per  istinto secondo schemi che derivano da un’esperienza atavica più che seguendo una strategia (o almeno una tattica). Se potessero fermarsi a riflettere, ammetterebbero loro stessi di nutrire poca fiducia nell’efficacia di schemi che già avevano mostrato i loro limiti quando la pantera era ancora un cucciolo. Forse questo tipo di zombie nasce proprio dalla frustrazione di quella pantera che scopre lentamente di aver sopravvalutato la sua forza. Nasce dalla incapacità di individuare spazi di azione alternativa possibili. Purtroppo non sono affatto sicuro che si possa tornare indietro dallo stato di zombie. Mi piace però pensare che i murales di Magistero chiudano un’epoca più che segnarne il suo momento di massimo splendore.
Vedo spiragli di alternative possibili.
Pensate alla Roma del 14 dicembre 2010. Ora pensate a quella del 22 dicembre.
Pensate al movimento di Seattle e a Genova. Ora provate a pensare a WikiLeaks.
Riuscite a vedere le differenze?

La foto del nuovo murales è di Giulia Ponti, quella del murales con la pantera è pubblicata su Flickr da LaReika, infine la foto a corredo dell’articolo è pubblicata su Flickr da Stian Eikeland.