What’s next #16: Social Network Sites Italia

L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.
Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.
Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.
In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.
Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.
L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.
Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.
L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.
Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.
Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.
P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.

Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.

Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.

In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.

Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.

L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.

Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.

L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.

Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.

Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.

P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.

Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.

Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.

In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.

Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.

L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.

Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.

L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.

Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.

Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.

P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.