What’s next #16: Social Network Sites Italia

L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.L’ultimo numero della serie What’s Next lancia un’inedita iniziativa di collaborazione legata al primo studio sistematico dell’impatto dei siti di social network in Italia.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.
Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.
Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.
In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.
Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.
L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.
Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.
L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.
Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.
Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.
P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.

Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.

Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.

In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.

Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.

L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.

Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.

L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.

Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.

Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.

P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.

E siamo così arrivati all’ultima puntata di What’s next.

Con questo post si chiude un ciclo iniziato il 5 settembre 2008 che consta in totale di 16 post usciti con cadenza settimanale (circa… cioè io ci ho provato ma non sempre ci sono riuscito). Per leggere l’intera seria o un post che vi siete persi è sufficiente seguire seguire questo link. Approfitto dell’occasione per ringraziare Thomas Galli che in questi mesi ha cercato ed editato le immagini necessarie a rendere questi post più accattivanti dal punto di vista estetico.

Ma per un’avventura che si chiude ce ne è subito una che si apre.

In questi giorni ho lavorato alacremente alla bozza di un progetto di ricerca al quale tengo molto. Si tratta della naturale evoluzione di un filone delle mie attività di ricerca di cui ho spesso parlato nei post della serie What’s Next.

Social Network Sites Italia è un nuovo spazio di supporto allo sviluppo di un vasto ed ambizioso progetto di ricerca sull’impatto dei siti di social network sulla società italiana.

L’idea è quella promuovere attorno a questo spazio una comunità allargata di ricercatori che possano contribuire tanto alla stesura quanto alla realizzazione del progetto di ricerca.

Il progetto parteciperà al bando di co-finanziamento PRIN 2008 e se approvato darà origine al primo studio sistematico sui siti di social network in Italia.

L’iniziativa è senza precedenti sotto diversi punti di vista:

  1. Che io sappia è la prima volta che un progetto di questo genere viene creato collaborativamente e pubblicamente attraverso il web. Il documento di progetto stesso è disponibile in Social Network Sites Italia ed aperto al commento di tutti. I ricercatori delle unità operative interessate possono inoltre contribuire direttamente attraverso la piattaforma Google Docs;
  2. La metodologia quanti-qualitativa proposta dovrebbe coinvolgere un gruppo molto vasto ed eterogeneo di soggetti (3000 interviste telefoniche e 100 colloqui in profondità) come mai prima d’ora è stato possibile fare in Italia;
  3. Le fasi del progetto, i dati ed i risultati saranno pubblicati in modo puntuale e trasparente nello spazio già creato sotto licenza creative commons;
  4. Il web sarà utilizzato in modo estensivo come piattaforma di collaborazione aperta fra i ricercatori e la vasta comunità di soggetti interessati a comprendere meglio l’impatto sociale di questo fenomeno in Italia.

Il progetto avrà durata biennale e coinvolgerà fino ad un massimo di cinque team di ricerca appartenenti a diversi atenei italiani. Sono state previste forme di collaborazione per diversi soggetti che vanno dal personale strutturato delle università italiane ai dottorandi e laureandi, dalle imprese del settore ai blogger.

Ognuno può contribuire aggiungendo commenti, segnalazioni, parlando del progetto nei blog e social network, collaborando alla traduzione, alle attività di trascrizione e alla gestione degli spazi di collaborazione online della comunità dei ricercatori o facendo una piccola donazione.

Chi vuole può iniziare già adesso partendo da qui.

P.S. Vi ricordo l’appuntamento con lo speciale Out of Context dedicato ad un commento approdondito della tesi di dottorato di danah boyd.

What's next #1: Facebook e Badoo in Italia

Nel primo numero di What’s Next un aggiornamento sullo stato di avanzamento della ricerca comparativa fra Facebook e Badoo in Italia. Nonostante la straordinaria crescita di Facebook nel corso del 2008, Badoo è ancora il SNSs preferito dagli italiani. Più maschile, giovane e prevalentemente centro-meridionale, l’utente tipo di Badoo in Italia rimane, nonostante questi nuovi dati, un fenomeno dove molto è ancora da scoprire.Nel primo numero di What’s Next un aggiornamento sullo stato di avanzamento della ricerca comparativa fra Facebook e Badoo in Italia. Nonostante la straordinaria crescita di Facebook nel corso del 2008, Badoo è ancora il SNSs preferito dagli italiani. Più maschile, giovane e prevalentemente centro-meridionale, l’utente tipo di Badoo in Italia rimane, nonostante questi nuovi dati, un fenomeno dove molto è ancora da scoprire.Nel primo numero di What’s Next un aggiornamento sullo stato di avanzamento della ricerca comparativa fra Facebook e Badoo in Italia. Nonostante la straordinaria crescita di Facebook nel corso del 2008, Badoo è ancora il SNSs preferito dagli italiani. Più maschile, giovane e prevalentemente centro-meridionale, l’utente tipo di Badoo in Italia rimane, nonostante questi nuovi dati, un fenomeno dove molto è ancora da scoprire.

I siti di social network (SNSs) come MySpace, Facebook, Orkut, Friendster o Bebo, da quando sono comparsi, hanno attratto milioni di utenti in tutto il mondo. Pur trattandosi di un successo globale un attento esame delle piattaforme più usate in ciascuna nazione può evidenziare percorsi di domesticazione anche molto diversi motivati da differenze culturali, ragioni storiche e caratteristiche specifiche di ogni singolo sito di social network.
A questo tema sarà dedicato il panel Social Network Site in national context a cui parteciperò durante la conferenza IR 9.0: Rethinking Communities, Rethinking Place (qualche altro italiano viene?).
Secondo un recente studio pubblicato da comScore (ben descritto in questo post da Vincenzo Cosenza) mentre in Nord America si è raggiunto un livello di adozione che non lascia molti spazi per incrementi percentuali significativi, i SNSs si stanno rapidamente diffondendo in tutti gli altri continenti.
In questo senso è particolarmente interessante lo studio realizzato dall’azienda svedese Royal Pingdom che sfruttando il servizio Google Insight for Search ha comparato l’attenzione locale verso i principali siti di social network in modo simile a quanto avevo fatto tempo fa usando Google Trends. Google Insight for Search premette di comparare il volume di ricerche generato da due o più parole chiave su Google. Al tempo stesso il servizio consente di limitare geograficamente le ricerche per comparare l’uso di una stessa parola chiave in due o più nazioni diverse.
Usando la stessa tecnica e rappresentazione grafica ho analizzato e creato una heat map  con i dati per un sesto social network non incluso nello studio di Royal Pingdom.
Il risultato, visibile nella slide 7, conferma come già notato in precedenza la popolarità di Badoo in Italia.

The Italian way to SNSs

View SlideShare presentation or Upload your own. (tags: sns facebook)

Lo scopo della ricerca che sto conducendo è proprio di comprendere i motivi di questo successo locale verificando se esistano delle variabili culturali, economiche o demografiche proprie del nostro Paese o caratteristiche specifiche del servizio in questione che lo giustifichino.
Allo scopo di meglio strutturare la ricerca ho deciso di confrontare Facebook, il social network più popolare del momento nel mondo, con Badoo nello specifico del nostro contesto nazionale. Un buon punto di partenza per conoscere la storia di questi due servizi sono le rispettive pagine su Wikipedia: Facebook e Badoo.
Per i lettori non abituali di questo blog segnalo i precedenti post in cui ho discusso alcuni aspetti di questo stesso tema:

Alla data di scrittura di questo articolo Badoo dichiara oltre 2.500.000 profili utente mentre Facebook qualcosa più di 600.000 (con una crescita straordinaria che è iniziata nel 2008 e non accenna ad arrestarsi). I dati sono stati ottenuti con specifiche interrogazioni all’interno dei due siti compiendo operazioni facilmente ripetibili da chiunque (si veda qui come fare per Facebook). La fonte è dunque lo stesso gestore del servizio e non di terze parti.
Lo studio che ho progettato è strutturato in più fasi:

  1. Una survey telefonica su un campione rappresentativo della popolazione italiana sopra i 18 anni (N = 1600) volta a costruire un quadro generale del fenomeno;
  2. Un confronto quantitativo sulle caratteristiche anagrafiche della popolazione di utenti di Facebook e Badoo con dati reperiti in diversi periodo a partire da dicembre 2007;
  3. Due focus group di 8 utenti ciascuno (due gruppi con oltre e meno di 25 anni) per ciascun sito di social network (ma sarebbe necessario farne molte di più | anyone interested to help?).

Allo stato di scrittura di questo post le fasi 1 (i cui risultati sono stati ampiamente diffusi e commentati in rete) e 2 sono state completate.
Questo post fa il punto sullo stato di avanzamento di questa ricerca in relazione specificamente alla fase 2.
Uno dei risultati principali a cui sono giunto è ben riassunto nella seguente heat map realizzata con la stessa tecnica e strumento descritti in precedenza.

Facebook & Badoo Google Insight heat map
Facebook & Badoo Google Insight heat map

Come si può facilmente notare anche all’interno di una stessa nazione la popolarità dei siti di social network è vincolata geograficamente. Il confronto fra queste due mappe suggerisce che Facebook sia prevalentemente usato nel nord Italia e Badoo nel centro e sopratutto a Sud.
Questa mappa manca tuttavia di un terzo protagonista importante che pur non essendo parte specifica della ricerca non può essere ignorato.
Netlog è infatti secondo in popolarità solo a Badoo (anche se a guardare il trend dell’ultimo mese sembra averlo addirittura superato) e pur non essendo stato possibile recuperare il numero complessivo degli utenti italiani è facile comprendere le dimensioni del fenomeno osservando questa immagine.
Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy (retrived August 2008)
Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy

Interessante anche la mappa di calore di Netlog che, pur non essendo un fenomeno specificamente italiano come Badoo, meriterebbe per certe sue caratteristiche come la distribuzione geografica visibile in questa immagine, uno studio dedicato.
Netlog popularity Google Insight heat map
Netlog popularity Google Insight heat map

Come accennato l’utenza italiana di Facebook è esplosa durante il 2008. Stando ai dati raccolti, nel segmento 16-19 anni si registra una crescita del 232% nel corso degli ultimi 8 mesi. Nello stesso periodo dell’anno e per lo stesso segmento di popolazione Badoo è cresciuto del 24% (la comparazione si basa sulla supposizione che gli utenti come meno di 18 anni su Badoo si attribuiscano un età superiore).
Per comodità ho raccolto questi dati in un foglio di calcolo di Google.
Chi lo desideri è dunque libero di analizzare questi dati come meglio crede o di creare un foglio di calcolo analogo con dati aggiornati in futuro.
Analizzando questi dati ho notato che:

  1. Fino a 25 anni gli utenti di Facebook sono più donne che uomini mentre per Badoo questo avviene solo nel segmento dei diciottenni;
  2. 25 anni è per Facebook il discrimine a partire dal quale il numero degli utenti descresce;
  3. La distribuzione di età degli utenti di Badoo è significativamente più schiacciata verso i giovani rispetto a Facebook.

Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)
Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)

Confrontando le curve della distribuzione di età con quelle pubblicate in questo studio di Rapleaf appare evidente che la popolazione di Facebook in Italia è molto più adulta di quanto lo sia in media. Al contrario la curva di Badoo più simile a quella media dei SNSs dedicati ai giovani.
via Rapleaf Report
via Rapleaf Report

Anche il dato relativo al genere merita attenzione perché conferma un trend già evidenziatosi altrove (PEW e Rapleaf).
Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia
Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia

Anche in Italia, le ragazze usano i social network più degli uomini e minore è l’età del segmento che si prende in esame maggiore è questa differenza. In media l’utenza di Badoo è molto più sbilianciata in termini di genere a favore dei maschi (65% maschi, 35% femmine) mentre in Facebook non si notano differenze significative (47% Maschi, 45% Femmine).
Altri dati interessanti per completare il quadro del confronto possono essere ottenuti utilizzando Google Trends for Websites che, a differenza del servizio citato in precedenza, stima il volume di traffico verso un certo sito. Si veda questo post di Vincenzo Cosenza ed i relativi commenti. In particolare è interessante confrontare i siti che i visitatori di Facebook e Badoo visitano più spesso. Ne escono due profili di utenza completamente diversi.
Uno spunto che potrebbe essere interessante seguire è quello di confrontare le tipologie di siti “Also visited” fra Italia e altre nazioni su i principali SNSs.
Questo è il quadro di riferimento complessivo che sono riuscito a ricostruire fino a questo momento.
Dal complesso di questi dati mi sembra possibile formulare alcune ipotesi che vale la pena approfondire attraverso i focus group nella fase successiva del lavoro.

  1. In una prospettiva di capitale sociale mi sembra che Badoo sia uno strumento più orientato al bridging e Facebook al bonding ovvero a rinsaldare le amicizie eistenti;
  2. La distribuzione geografica della popolazione dei due SNSs (analisi che potrebbe essere approfondita prendendo i dati dei profili x singola provincia su Badoo | anyone interested to help?) lascia immaginare che le diverse variabili economiche e socio-demografiche che caratterizzano il sud, il centro ed il nord italia possano influenzare la scelta della piattaforma di social network preferita;
  3. Sembra ipotizzabile fra Badoo e Facebook in Italia un divario analogo a quello che danah boyd ha notato fra MySpace e Facebook negli Stati Uniti;
  4. Poichè i profili di Badoo sono pubblici (basta avere il link diretto al profilo o ad uno dei contenuti) mentre quelli di Facebook sono visibili di default solo al proprio network è ipotizzabile anche che gli utenti di Badoo percepiscano meno il problema della privacy in rete. L’ipotesi è che non esista una chiara percezione di quanto pubblico sia un contenuto esposto in rete e che la maturazione di questa consapevolezza sia un’indice di uso più maturo della rete. [Il fatto che tutto sia così pubblico su Badoo potrebbe consentire ricerche semi-automatizzate basate sulla tecnica dello scraping dei contenuti e dei commenti e la navigazione di profilo in profilo seguendo i link dei friends | any tech guy interested to help?]

Nei prossimi giorni ho intenzione di promuovere una survery via web (anche se non era prevista inizialmente) e pubblicherò il protocollo dei focus group in modo che chiunque voglia aiutarmi possa intervistare un gruppo di utenti di Facebook e Badoo e spedirimi poi il file audio o la trascrizione o semplicemente le sue impressioni (contattatemi se siete interessati).
Come al solito mi interessa sentire il vostro parere, le vostre sensazioni, le vostre opinioni ed i suggerimenti nei commenti.
Il prossimo appuntamento con What’s Next è venerdì 12 settembre nel frattempo c’è friendfeed.

I siti di social network (SNSs) come MySpace, Facebook, Orkut, Friendster o Bebo, da quando sono comparsi, hanno attratto milioni di utenti in tutto il mondo. Pur trattandosi di un successo globale un attento esame delle piattaforme più usate in ciascuna nazione può evidenziare percorsi di domesticazione anche molto diversi motivati da differenze culturali, ragioni storiche e caratteristiche specifiche di ogni singolo sito di social network.

A questo tema sarà dedicato il panel Social Network Site in national context a cui parteciperò durante la conferenza IR 9.0: Rethinking Communities, Rethinking Place (qualche altro italiano viene?).

Secondo un recente studio pubblicato da comScore (ben descritto in questo post da Vincenzo Cosenza) mentre in Nord America si è raggiunto un livello di adozione che non lascia molti spazi per incrementi percentuali significativi, i SNSs si stanno rapidamente diffondendo in tutti gli altri continenti.

In questo senso è particolarmente interessante lo studio realizzato dall’azienda svedese Royal Pingdom che sfruttando il servizio Google Insight for Search ha comparato l’attenzione locale verso i principali siti di social network in modo simile a quanto avevo fatto tempo fa usando Google Trends. Google Insight for Search premette di comparare il volume di ricerche generato da due o più parole chiave su Google. Al tempo stesso il servizio consente di limitare geograficamente le ricerche per comparare l’uso di una stessa parola chiave in due o più nazioni diverse.

Usando la stessa tecnica e rappresentazione grafica ho analizzato e creato una heat map  con i dati per un sesto social network non incluso nello studio di Royal Pingdom.

Il risultato, visibile nella slide 7, conferma come già notato in precedenza la popolarità di Badoo in Italia.

The Italian way to SNSs

View SlideShare presentation or Upload your own. (tags: sns facebook)

Lo scopo della ricerca che sto conducendo è proprio di comprendere i motivi di questo successo locale verificando se esistano delle variabili culturali, economiche o demografiche proprie del nostro Paese o caratteristiche specifiche del servizio in questione che lo giustifichino.

Allo scopo di meglio strutturare la ricerca ho deciso di confrontare Facebook, il social network più popolare del momento nel mondo, con Badoo nello specifico del nostro contesto nazionale. Un buon punto di partenza per conoscere la storia di questi due servizi sono le rispettive pagine su Wikipedia: Facebook e Badoo.

Per i lettori non abituali di questo blog segnalo i precedenti post in cui ho discusso alcuni aspetti di questo stesso tema:

Alla data di scrittura di questo articolo Badoo dichiara oltre 2.500.000 profili utente mentre Facebook qualcosa più di 600.000 (con una crescita straordinaria che è iniziata nel 2008 e non accenna ad arrestarsi). I dati sono stati ottenuti con specifiche interrogazioni all’interno dei due siti compiendo operazioni facilmente ripetibili da chiunque (si veda qui come fare per Facebook). La fonte è dunque lo stesso gestore del servizio e non di terze parti.

Lo studio che ho progettato è strutturato in più fasi:

  1. Una survey telefonica su un campione rappresentativo della popolazione italiana sopra i 18 anni (N = 1600) volta a costruire un quadro generale del fenomeno;
  2. Un confronto quantitativo sulle caratteristiche anagrafiche della popolazione di utenti di Facebook e Badoo con dati reperiti in diversi periodo a partire da dicembre 2007;
  3. Due focus group di 8 utenti ciascuno (due gruppi con oltre e meno di 25 anni) per ciascun sito di social network (ma sarebbe necessario farne molte di più | anyone interested to help?).

Allo stato di scrittura di questo post le fasi 1 (i cui risultati sono stati ampiamente diffusi e commentati in rete) e 2 sono state completate.

Questo post fa il punto sullo stato di avanzamento di questa ricerca in relazione specificamente alla fase 2.

Uno dei risultati principali a cui sono giunto è ben riassunto nella seguente heat map realizzata con la stessa tecnica e strumento descritti in precedenza.

Facebook & Badoo Google Insight heat map
Facebook & Badoo Google Insight heat map

Come si può facilmente notare anche all’interno di una stessa nazione la popolarità dei siti di social network è vincolata geograficamente. Il confronto fra queste due mappe suggerisce che Facebook sia prevalentemente usato nel nord Italia e Badoo nel centro e sopratutto a Sud.

Questa mappa manca tuttavia di un terzo protagonista importante che pur non essendo parte specifica della ricerca non può essere ignorato.

Netlog è infatti secondo in popolarità solo a Badoo (anche se a guardare il trend dell’ultimo mese sembra averlo addirittura superato) e pur non essendo stato possibile recuperare il numero complessivo degli utenti italiani è facile comprendere le dimensioni del fenomeno osservando questa immagine.

Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy (retrived August 2008)
Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy

Interessante anche la mappa di calore di Netlog che, pur non essendo un fenomeno specificamente italiano come Badoo, meriterebbe per certe sue caratteristiche come la distribuzione geografica visibile in questa immagine, uno studio dedicato.

Netlog popularity Google Insight heat map
Netlog popularity Google Insight heat map

Come accennato l’utenza italiana di Facebook è esplosa durante il 2008. Stando ai dati raccolti, nel segmento 16-19 anni si registra una crescita del 232% nel corso degli ultimi 8 mesi. Nello stesso periodo dell’anno e per lo stesso segmento di popolazione Badoo è cresciuto del 24% (la comparazione si basa sulla supposizione che gli utenti come meno di 18 anni su Badoo si attribuiscano un età superiore).

Per comodità ho raccolto questi dati in un foglio di calcolo di Google.

Chi lo desideri è dunque libero di analizzare questi dati come meglio crede o di creare un foglio di calcolo analogo con dati aggiornati in futuro.

Analizzando questi dati ho notato che:

  1. Fino a 25 anni gli utenti di Facebook sono più donne che uomini mentre per Badoo questo avviene solo nel segmento dei diciottenni;
  2. 25 anni è per Facebook il discrimine a partire dal quale il numero degli utenti descresce;
  3. La distribuzione di età degli utenti di Badoo è significativamente più schiacciata verso i giovani rispetto a Facebook.
Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)
Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)

Confrontando le curve della distribuzione di età con quelle pubblicate in questo studio di Rapleaf appare evidente che la popolazione di Facebook in Italia è molto più adulta di quanto lo sia in media. Al contrario la curva di Badoo più simile a quella media dei SNSs dedicati ai giovani.

via Rapleaf Report
via Rapleaf Report

Anche il dato relativo al genere merita attenzione perché conferma un trend già evidenziatosi altrove (PEW e Rapleaf).

Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia
Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia

Anche in Italia, le ragazze usano i social network più degli uomini e minore è l’età del segmento che si prende in esame maggiore è questa differenza. In media l’utenza di Badoo è molto più sbilianciata in termini di genere a favore dei maschi (65% maschi, 35% femmine) mentre in Facebook non si notano differenze significative (47% Maschi, 45% Femmine).

Altri dati interessanti per completare il quadro del confronto possono essere ottenuti utilizzando Google Trends for Websites che, a differenza del servizio citato in precedenza, stima il volume di traffico verso un certo sito. Si veda questo post di Vincenzo Cosenza ed i relativi commenti. In particolare è interessante confrontare i siti che i visitatori di Facebook e Badoo visitano più spesso. Ne escono due profili di utenza completamente diversi.

Uno spunto che potrebbe essere interessante seguire è quello di confrontare le tipologie di siti “Also visited” fra Italia e altre nazioni su i principali SNSs.

Questo è il quadro di riferimento complessivo che sono riuscito a ricostruire fino a questo momento.

Dal complesso di questi dati mi sembra possibile formulare alcune ipotesi che vale la pena approfondire attraverso i focus group nella fase successiva del lavoro.

  1. In una prospettiva di capitale sociale mi sembra che Badoo sia uno strumento più orientato al bridging e Facebook al bonding ovvero a rinsaldare le amicizie eistenti;
  2. La distribuzione geografica della popolazione dei due SNSs (analisi che potrebbe essere approfondita prendendo i dati dei profili x singola provincia su Badoo | anyone interested to help?) lascia immaginare che le diverse variabili economiche e socio-demografiche che caratterizzano il sud, il centro ed il nord italia possano influenzare la scelta della piattaforma di social network preferita;
  3. Sembra ipotizzabile fra Badoo e Facebook in Italia un divario analogo a quello che danah boyd ha notato fra MySpace e Facebook negli Stati Uniti;
  4. Poichè i profili di Badoo sono pubblici (basta avere il link diretto al profilo o ad uno dei contenuti) mentre quelli di Facebook sono visibili di default solo al proprio network è ipotizzabile anche che gli utenti di Badoo percepiscano meno il problema della privacy in rete. L’ipotesi è che non esista una chiara percezione di quanto pubblico sia un contenuto esposto in rete e che la maturazione di questa consapevolezza sia un’indice di uso più maturo della rete. [Il fatto che tutto sia così pubblico su Badoo potrebbe consentire ricerche semi-automatizzate basate sulla tecnica dello scraping dei contenuti e dei commenti e la navigazione di profilo in profilo seguendo i link dei friends | any tech guy interested to help?]

Nei prossimi giorni ho intenzione di promuovere una survery via web (anche se non era prevista inizialmente) e pubblicherò il protocollo dei focus group in modo che chiunque voglia aiutarmi possa intervistare un gruppo di utenti di Facebook e Badoo e spedirimi poi il file audio o la trascrizione o semplicemente le sue impressioni (contattatemi se siete interessati).

Come al solito mi interessa sentire il vostro parere, le vostre sensazioni, le vostre opinioni ed i suggerimenti nei commenti.

Il prossimo appuntamento con What’s Next è venerdì 12 settembre nel frattempo c’è friendfeed.

I siti di social network (SNSs) come MySpace, Facebook, Orkut, Friendster o Bebo, da quando sono comparsi, hanno attratto milioni di utenti in tutto il mondo. Pur trattandosi di un successo globale un attento esame delle piattaforme più usate in ciascuna nazione può evidenziare percorsi di domesticazione anche molto diversi motivati da differenze culturali, ragioni storiche e caratteristiche specifiche di ogni singolo sito di social network.

A questo tema sarà dedicato il panel Social Network Site in national context a cui parteciperò durante la conferenza IR 9.0: Rethinking Communities, Rethinking Place (qualche altro italiano viene?).

Secondo un recente studio pubblicato da comScore (ben descritto in questo post da Vincenzo Cosenza) mentre in Nord America si è raggiunto un livello di adozione che non lascia molti spazi per incrementi percentuali significativi, i SNSs si stanno rapidamente diffondendo in tutti gli altri continenti.

In questo senso è particolarmente interessante lo studio realizzato dall’azienda svedese Royal Pingdom che sfruttando il servizio Google Insight for Search ha comparato l’attenzione locale verso i principali siti di social network in modo simile a quanto avevo fatto tempo fa usando Google Trends. Google Insight for Search premette di comparare il volume di ricerche generato da due o più parole chiave su Google. Al tempo stesso il servizio consente di limitare geograficamente le ricerche per comparare l’uso di una stessa parola chiave in due o più nazioni diverse.

Usando la stessa tecnica e rappresentazione grafica ho analizzato e creato una heat map  con i dati per un sesto social network non incluso nello studio di Royal Pingdom.

Il risultato, visibile nella slide 7, conferma come già notato in precedenza la popolarità di Badoo in Italia.

The Italian way to SNSs

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Lo scopo della ricerca che sto conducendo è proprio di comprendere i motivi di questo successo locale verificando se esistano delle variabili culturali, economiche o demografiche proprie del nostro Paese o caratteristiche specifiche del servizio in questione che lo giustifichino.

Allo scopo di meglio strutturare la ricerca ho deciso di confrontare Facebook, il social network più popolare del momento nel mondo, con Badoo nello specifico del nostro contesto nazionale. Un buon punto di partenza per conoscere la storia di questi due servizi sono le rispettive pagine su Wikipedia: Facebook e Badoo.

Per i lettori non abituali di questo blog segnalo i precedenti post in cui ho discusso alcuni aspetti di questo stesso tema:

Alla data di scrittura di questo articolo Badoo dichiara oltre 2.500.000 profili utente mentre Facebook qualcosa più di 600.000 (con una crescita straordinaria che è iniziata nel 2008 e non accenna ad arrestarsi). I dati sono stati ottenuti con specifiche interrogazioni all’interno dei due siti compiendo operazioni facilmente ripetibili da chiunque (si veda qui come fare per Facebook). La fonte è dunque lo stesso gestore del servizio e non di terze parti.

Lo studio che ho progettato è strutturato in più fasi:

  1. Una survey telefonica su un campione rappresentativo della popolazione italiana sopra i 18 anni (N = 1600) volta a costruire un quadro generale del fenomeno;
  2. Un confronto quantitativo sulle caratteristiche anagrafiche della popolazione di utenti di Facebook e Badoo con dati reperiti in diversi periodo a partire da dicembre 2007;
  3. Due focus group di 8 utenti ciascuno (due gruppi con oltre e meno di 25 anni) per ciascun sito di social network (ma sarebbe necessario farne molte di più | anyone interested to help?).

Allo stato di scrittura di questo post le fasi 1 (i cui risultati sono stati ampiamente diffusi e commentati in rete) e 2 sono state completate.

Questo post fa il punto sullo stato di avanzamento di questa ricerca in relazione specificamente alla fase 2.

Uno dei risultati principali a cui sono giunto è ben riassunto nella seguente heat map realizzata con la stessa tecnica e strumento descritti in precedenza.

Facebook & Badoo Google Insight heat map
Facebook & Badoo Google Insight heat map

Come si può facilmente notare anche all’interno di una stessa nazione la popolarità dei siti di social network è vincolata geograficamente. Il confronto fra queste due mappe suggerisce che Facebook sia prevalentemente usato nel nord Italia e Badoo nel centro e sopratutto a Sud.

Questa mappa manca tuttavia di un terzo protagonista importante che pur non essendo parte specifica della ricerca non può essere ignorato.

Netlog è infatti secondo in popolarità solo a Badoo (anche se a guardare il trend dell’ultimo mese sembra averlo addirittura superato) e pur non essendo stato possibile recuperare il numero complessivo degli utenti italiani è facile comprendere le dimensioni del fenomeno osservando questa immagine.

Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy (retrived August 2008)
Google Insights compairson between Facebook, Badoo and Netlog in Italy

Interessante anche la mappa di calore di Netlog che, pur non essendo un fenomeno specificamente italiano come Badoo, meriterebbe per certe sue caratteristiche come la distribuzione geografica visibile in questa immagine, uno studio dedicato.

Netlog popularity Google Insight heat map
Netlog popularity Google Insight heat map

Come accennato l’utenza italiana di Facebook è esplosa durante il 2008. Stando ai dati raccolti, nel segmento 16-19 anni si registra una crescita del 232% nel corso degli ultimi 8 mesi. Nello stesso periodo dell’anno e per lo stesso segmento di popolazione Badoo è cresciuto del 24% (la comparazione si basa sulla supposizione che gli utenti come meno di 18 anni su Badoo si attribuiscano un età superiore).

Per comodità ho raccolto questi dati in un foglio di calcolo di Google.

Chi lo desideri è dunque libero di analizzare questi dati come meglio crede o di creare un foglio di calcolo analogo con dati aggiornati in futuro.

Analizzando questi dati ho notato che:

  1. Fino a 25 anni gli utenti di Facebook sono più donne che uomini mentre per Badoo questo avviene solo nel segmento dei diciottenni;
  2. 25 anni è per Facebook il discrimine a partire dal quale il numero degli utenti descresce;
  3. La distribuzione di età degli utenti di Badoo è significativamente più schiacciata verso i giovani rispetto a Facebook.
Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)
Percentuale di utenti Facebook e Badoo in Italia (< 50 anni)

Confrontando le curve della distribuzione di età con quelle pubblicate in questo studio di Rapleaf appare evidente che la popolazione di Facebook in Italia è molto più adulta di quanto lo sia in media. Al contrario la curva di Badoo più simile a quella media dei SNSs dedicati ai giovani.

via Rapleaf Report
via Rapleaf Report

Anche il dato relativo al genere merita attenzione perché conferma un trend già evidenziatosi altrove (PEW e Rapleaf).

Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia
Differenze di genere in Facebook e Badoo in Italia

Anche in Italia, le ragazze usano i social network più degli uomini e minore è l’età del segmento che si prende in esame maggiore è questa differenza. In media l’utenza di Badoo è molto più sbilianciata in termini di genere a favore dei maschi (65% maschi, 35% femmine) mentre in Facebook non si notano differenze significative (47% Maschi, 45% Femmine).

Altri dati interessanti per completare il quadro del confronto possono essere ottenuti utilizzando Google Trends for Websites che, a differenza del servizio citato in precedenza, stima il volume di traffico verso un certo sito. Si veda questo post di Vincenzo Cosenza ed i relativi commenti. In particolare è interessante confrontare i siti che i visitatori di Facebook e Badoo visitano più spesso. Ne escono due profili di utenza completamente diversi.

Uno spunto che potrebbe essere interessante seguire è quello di confrontare le tipologie di siti “Also visited” fra Italia e altre nazioni su i principali SNSs.

Questo è il quadro di riferimento complessivo che sono riuscito a ricostruire fino a questo momento.

Dal complesso di questi dati mi sembra possibile formulare alcune ipotesi che vale la pena approfondire attraverso i focus group nella fase successiva del lavoro.

  1. In una prospettiva di capitale sociale mi sembra che Badoo sia uno strumento più orientato al bridging e Facebook al bonding ovvero a rinsaldare le amicizie eistenti;
  2. La distribuzione geografica della popolazione dei due SNSs (analisi che potrebbe essere approfondita prendendo i dati dei profili x singola provincia su Badoo | anyone interested to help?) lascia immaginare che le diverse variabili economiche e socio-demografiche che caratterizzano il sud, il centro ed il nord italia possano influenzare la scelta della piattaforma di social network preferita;
  3. Sembra ipotizzabile fra Badoo e Facebook in Italia un divario analogo a quello che danah boyd ha notato fra MySpace e Facebook negli Stati Uniti;
  4. Poichè i profili di Badoo sono pubblici (basta avere il link diretto al profilo o ad uno dei contenuti) mentre quelli di Facebook sono visibili di default solo al proprio network è ipotizzabile anche che gli utenti di Badoo percepiscano meno il problema della privacy in rete. L’ipotesi è che non esista una chiara percezione di quanto pubblico sia un contenuto esposto in rete e che la maturazione di questa consapevolezza sia un’indice di uso più maturo della rete. [Il fatto che tutto sia così pubblico su Badoo potrebbe consentire ricerche semi-automatizzate basate sulla tecnica dello scraping dei contenuti e dei commenti e la navigazione di profilo in profilo seguendo i link dei friends | any tech guy interested to help?]

Nei prossimi giorni ho intenzione di promuovere una survery via web (anche se non era prevista inizialmente) e pubblicherò il protocollo dei focus group in modo che chiunque voglia aiutarmi possa intervistare un gruppo di utenti di Facebook e Badoo e spedirimi poi il file audio o la trascrizione o semplicemente le sue impressioni (contattatemi se siete interessati).

Come al solito mi interessa sentire il vostro parere, le vostre sensazioni, le vostre opinioni ed i suggerimenti nei commenti.

Il prossimo appuntamento con What’s Next è venerdì 12 settembre nel frattempo c’è friendfeed.