Se sei di quelli che non frequentano i blog o la rete e al tempo stesso sei incuriosito ed interessato dal fenomeno v-day, lascia perdere i giornali ed ignora i commenti politici (ma tanto questo lo avevi già fatto, no?).
Leggi invece questo post di Massimo Mantellini che spiega perfettamente il rapporto fra lo specifico uso del Blog fatto dallo staff del comico, il successo dell’iniziativa ed il resto della rete.
Credo che ci sia una sottile forma di paradossalità in tutta questa vicenda.
I media mainstream temono e descrivono Beppe Grillo come l’alfiere dei non mainstream media senza rendersi conto che il suo blog, nella sua totale unidirezionalità, rappresenta invece esattamente l’ultimo baluardo di un modo di usare la rete come un mezzo di comunicazione di massa (da uno a molti).
Il blog di Grillo è 1.0.
Evidentemente in un periodo di transizione ed in una nazione che non brilla certo per la cultura di rete si è creato uno spazio per questa forma specifica di comunicazione unidirezionale sul web.
Si tratta comunque di un fenomeno estremamente complesso, un vero caso di studi tutto italiano da portare alle conferenze internazionali di sociologia per anni, che non può essere compreso limitando lo sguardo al web.
Le dinamiche proprie della rete avvengono nel nostro paese in un contesto sociale specifico e particolarissimo dove la frustrazione di un gruppo crescente di persone che sente di non poter esprimere al meglio le proprie capacità a causa di una specie di tappo (non ho altro termine) rappresentato dalle diverse caste presenti in tutti i settori della vita pubblica italiana, sta effettivamente montando in un modo che lascia presagire una mutazione che, se non compresa per tempo e forse è già troppo tardi, non potrà essere indolore.