Non chiederti cosa il BarCamp può fare per te…

…ma cosa tu puoi fare per il BarCamp.

Credo sia in questo cambiamento di prospettiva il segreto per apprezzare al meglio questi eventi.

Io ho fatto poco per il BarCamp stavolta. Ho cercato di raccontare in maniera informale e destrutturata i temi principali della conferenza di York, descritto a chi me lo chiedeva lo sviluppo del Festival dei Blog di Urbino e condiviso alcune riflessioni su Facebook che ho in mente da qualche tempo (ricordatevi che quando installate le applicazioni di fb concedete, a meno di non deselzionare l’apposito check box, l’accesso ai dati personali del vostro profilo – tranne le contacts information – agli sviluppatori di terze parti autori dell’applicazione).

In compenso dal RomagnaCamp ho avuto parecchio. In particolare ho conosciuto Sergio Maistrello e Svaroschi. Chiacchierato a lungo con Tommaso, Adriano, Paolo e Fabio. Ho ascoltato Carlo Daniele parlare di marketing su Second Life e Stefano Vitta stuzzicare il pubblico proponendo una riflessione interessante, che ho sul momento sottovalutato, sul rapporto fra la comunità dei blogger ed il mondo mainstream a partire dal caso Grillo.

Il RomagnaCamp è stato uno sforzo organizzativo straordinario e sento di dover ringraziare Feba, Elena, Luca e Gioxx per questa due giorni utile e divertente che hanno saputo mettere in piedi.

Se esiste una via italiana ai BarCamp di sicuro l’evento di Marina Romea ne ha rappresentato, nel bene e nel male, la forma più estrema.

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