Fine anno è tempo di bilanci, previsioni e buoni propositi.
Per rispettare la tradizione ho deciso, seguendo l’esempio delle trascrizioni già disponibili in inglese, francese, spagnolo e basco, di pubblicare una traduzione italiana dei testi del filmato prodotto dal Museum of Media History che racconta retrospettivamente l’evoluzione del sistema dei media dal 1989 al 2015.
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Nel 2014 le persone hanno accesso ad una vastità e profondità di informazioni inimmaginabili in un’era precedente.
Tutti contribuiscono in qualche modo. Tutti partecipano a creare un panorama mediale (mediascape) vivo e pulsante. La stampa, tuttavia, per come la si conosceva, ha cessato di esistere. La fortuna ed il prestigio di chi lavora nel mondo dei media si sono progressivamente affievoliti. Le organizzazioni editoriali ed informative sono diventate un’ideale, una riminiscenza di un passato non troppo lontano.
La strada verso il 2014 inizia a metà del ventesimo secolo.
Nel 1989 Tim Berners Lee, un computer scientist che lavorava presso il laboratorio di fisica delle particelle del CERN in Svizzera, inventa il World Wide Web.
Il 1994 vede la nascita di Amazon.com. Si tratta della concretizzazione dei sogni del suo giovane creatore di un negozio che vendesse tutto. Il modello di Amazon, che diventerà uno standard delle vendite via Internet, è costruito sulla automazione di raccomandazioni personalizzate – un negozio che può offrire suggerimenti.
Nel 1998, due programmatori di Stanford creano Google. Il loro algoritmo si richiama idealmente al linguaggio di Amazon, i link sono considerati come raccomandazioni, e questo fonda la forza del più efficace motore di ricerca del mondo.
Nel 1999, Tivo trasforma la televisione liberandola dai vincoli temporali – e dalle pubblicità. In pratica nessuno che lo abbia provato è mai tornato indietro.
Sempre quell’anno, una giovane azienda della new economy denominata Pyra Labs presenta Blogger, uno strumento di publishing personale.
Friendster viene lanciato nel 2002 e centinaia di migliaia di giovani corrono a popolarlo con una mappa incredibilmente dettagliata delle loro vite, dei loro interessi e delle loro reti sociali. Sempre nel 2002, Google lancia GoogleNews, un portale di informazione. Le organizzazioni di news piangono disperatamente. GoogleNews è curato interamente da computer.
Nel 2003 Google rileva Blogger. I piani Google sono un mistero, ma il loro interesse in Blogger non è privo di ragioni.
Il 2003 è l’anno del Blog.
Il 2004 sarà ricordato come l’anno in cui tutto è iniziato.
Il Magazine Rason invia ai propri abbonati un numero con le foto satallitari delle loro abitazioni in copertina ed informazioni personalizzate per ogni abbonato all’interno.
Sony e Philips presentano la prima carta elettronica al mondo prodotta in massa.
Google presenta GMail, con un gigabyte di spazio per ogni utente.
Microsoft presente Newsbot, un filtro collettivo di informazioni.
Amazon presenta A9, un motore di ricerca basato sulla tecnologie di Google, che incorpora inoltre il sistema di raccomandazioni proprietario.
E poi, Google viene quotato in borsa.
Grazie ai nuovi e freschi capitali l’azienda opera una grossa acquisizione. Google compra Tivo.
2005 – In risposta alla recente mossa di Google, Microsoft compra Friendster.
2006 – Google combina tutti i propri servizi – Tivo, Blogger, GMail, GoogleNews e tutte le ricerche in the Google Grid (La Griglia di Google), una piattaforma universale che offre uno spazio disco ed una larghezza di banda funzionalmente illimitate per conservare e condividere media di ogni tipo. Sempre online, accessibile da ogni dove. Ogni utente sceglie il proprio livello di privacy. Può conservare i propri contenuti in modo sicuro su the Google Grid o pubblicare in modo che tutti possano vederli. Creare così come consumare media non è mai stato così semplice.
2007 – Microsoft risponde alla crescente sfida di Google con Newsbotster, una rete sociale dedicata all’informazione ed una piattaforma di giornalismo partecipativo. Newsbotster ordina e seleziona le informazioni sulla base di quello che gli amici o i colleghi dell’utente stanno leggendo e vedendo e consente a chiunque di esprimere commenti su quello che stanno vedendo.
La carta elettronica della Sony, quest’anno, è meno costosa della vera carta. E’ il medium scelto da Newsbotster.
Il 2008 vede nascere l’alleanza che contrasterà le ambizioni di Microsoft. Google e Amazon uniscono le forze per formare Googlezon. Google offre the Google Grid e la propria tecnologie di ricerca senza rivali. Amazon offre il motore di raccomandazioni sociale e la propria gigantesca inftastruttura commerciale. Insieme usano la propria dettagliata conoscenza di ogni rete sociale degli utenti, dati demografici, abitudini di consumo e interessi per offrire una totale personalizzazione dei contenuti – e della pubblicità.
La Guerra delle News nel 2010 si notare per il fatto che nessuna news organization vi prende parte.
Googlezon finalmente da scacco matto a Microsoft con alcune funzionalità che il gigante del software non può raggiungere. Usando un nuovo algoritmo, i computer di Googlezon creano articoli dinamicamente, ri-utilizzando frasi e fatti da ogni fonte informativa e ricombinandoli. Il computer scrive un articolo per ogni utente.
Nel 2011, il sonnolento quarto potere si desta per fare le propria prima ed ultima mossa. La New York Times Company denuncia Googlezon affermando che il loro robot cerca informazioni viola le leggi del copyright. Il caso finisce di frotne alla Corte Suprema, che il 4 Agosto 2001 decide in favore di Googlezon.
Domenica 9 Marzo 2014 Googlezon presenta EPIC.
Benvenuti nel nostro mondo.
Il ‘Evolving Personalized Information Construct‘ (Costrutto Informativo Personalizzato ed in Evoluzione) è il sistema attraverso il quale il nostro panorama mediale diffuso e caotico viene filtrato, ordinato e distribuito. Ciascuno contribuisce ora – attraverso articoli nei blog, immagini scattate con i video-telefoni, reportage video, ed interi approfondimenti investigativi. Molte persone vengono anche pagate con una piccola fetta degli immensi introiti pubblicitari di Googlezon, in modo proporzionale alla popoloarità del contributo che hanno realizzato.
EPIC produce un pacchetto di contenuti personalizzato per ogni utente, usando le scelte, le abitudini di consumo, gli interessi, le informazioni demografiche, le reti sociali per dare forma al prodotto.
Una nuova generazione di editor freelance è fiorita, persone che vendono la propria abilità di connettere, filtrare ed ordinare per priorità i contenuti di EPIC.
Tutti noi siamo abbonati a molti Editori diversi; EPIC ci consente di mescolare e confrontare le loro scelte nel modo che desideriamo. Nella sua migliore espressione, editata per un lettore con ottime conoscenze, EPIC rappresenta un indice del mondo – più profondo, vasto e più raffinato rispetto a tutto quanto sia mai stato disponibile prima.
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Spero che questa trascizione, basata sulla versione inglese realizzata da Robin Good, possa essere utile per una eventuale versione sottotitolata, o doppiata da qualcuno, del filmato flash realizzato da Robin Sloan, Matt Thompson, e con le musiche di Aaron McLeran.
Buon 2005.