Google compra DoubleClick

3.1 miliardi di dollari in cash (più di quanto speso per YouTube) e Google sta per acquisire il suo principale competitor nel campo della raccolta pubblicitaria online.

Rischio monopolio?

Per rifletterci insieme vi rimando a questo bell’articolo di Read/WriteWeb dove viene spiegato a partire dalle leggi della domanda e dell’offerta il segreto del successo di Google.

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Verso una scienza sociale del web 2.0?

Segnalo questa conferenza organizzata nell’ambito del programma di ricerca e-society dal dipartimento di sociologia della University of York.

Towards a Social Science of Web 2.0 , September 5-6 2007 – This major two day conference will attract academics interested in networks and online communities, digital technologies, privacy and trust, identity, community media and democracy. We will also look to attract the business community who are part of the Web 2.0 phenomenon including business representatives, website designers and new media agencies. Further information regarding the call for papers can be found below.

Il call for papers scade il 18 maggio 2007.

In quanto docente di un modulo che si chiama Laboratorio di Web 2.0 mi sento praticamente obbligato a partecipare anche se la settimana non è particolarmente propizia. Vederemo, insieme agli amici del Lab20, come fare.

(grazie a Chiara per la segnalazione via email fra un viaggio e l’altro)

 

La scatola bianca

Mentre rileggevo, a partire dalle riflessioni postate ieri da Roberta, il messaggio di Bifo inviato nella mailing list di Rekombinant, ho trovato queste righe, sempre dello stesso autore, che mi hanno fatto sorridere e che condivido volentieri.

Se lei permette le spiego: da un paio di decenni e forse più sono stati inventati i computer. Sentito dire? Sono scatole per lo più bianche con un monitor e una tastiera per scrivere numeri e parole. Accendendo l’elettricità è possibile perfino entrare nella scatola bianca di altri, distanti. In questo modo sono nate cose impreviste, riviste senza carta, comunità senza capo né coda, luoghi nei quali non ci comanda nessuno. Bene, Rekombinant (con la enne) è una cosa così. E’ una rivista online (vuol dire che si può leggerla in qualsiasi scatola bianca con monitor e tastiera a patto di disporre anche di una linea telefonica).

(tratto dal messaggio lettera a Rina)

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Corporate Blogging il caso dell'UWiC Lab

Segnalo che Giuseppe ha pubblicato sotto licenza creative commons la sua tesi sui corporate blogs. Si tratta di un lavoro molto innovativo e piuttosto interessante specialmente per chi desiderasse una introduzione in italiano ai temi dell’uso del blog per la comunicazione delle istituzioni e delle imprese. Per alcuni mesi l’autore ha gestito il blog del wireless-campus di Urbino scoprendo sulla sua stessa pelle la difficile arte del camminare sul filo che divide il pubblico dal privato.

L'attacco dei MMORPG

Gli ambienti condivisi di gioco online (Massive Multiplayer Online Role Play Game) sono sicuramente fra i fenomenti sociali più interessanti degli ultimi anni. In questo blog si è parlato molto in passato sia di Second Life che di World of Warcraft.
Per questo motivo abbiamo deciso con GBALuca (che partecipa da tempo ad una gilda di ricercatori europei su WoW) di dedicare una giornata dei nostri rispettivi corsi a descrivere il fenomeno e le modalità attraverso le quali è possibile studiare questi ambienti da un punto di vista sociologico.
In particolare sfrutteremo la felice coincidenza che Sociologia dei New Media e Teoria dell’informazione sono collocati quasi di seguito, sono al secondo anno di corso e nella stessa aula per dedicare ai MMORPG quasi 5 ore di lezione e riflessione (dalle 12 alle 17).
L’appuntamento è per mercoledì prossimo 21 Marzo in aula B1 a partire dalle ore 12. Qui la locandina dell’evento.
Il programma di massima della giornata è il seguente:

  • 12-14 | Cosa sono i MMORPG: un tour guidato di Azeroth;
  • 14-14:30 | Proiezione della puntata di South Park (10E08) dedicata a World of Warcraft (in inglese con sottotitoli in italiano): Make Love not Warcraft (durata 22 minuti);
  • 15-16 | Amore, denaro e potere nella Seconda Vita Quotidiana (extendend version);
  • 16-17 | Il caso della proprietà come Media della Comunicazione Generalizzato Simbolicamente nei MMORPG.

Per gli studenti di Teoria dell’Informazione in ascolto consiglio almeno una veloce lettura preventiva dei post che ho scritto in passato sul tema archiviati nella categoria MMORPG.

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Amore, denaro e potere nella seconda vita quotidiana

Ecco la mia presentazione di ieri al convegno nazionale AIS di Perugia.

P.S. Putroppo la traduzione su SlideShare ha creato qualche piccolo problema di formattazione che non credo pregiudichi la comprensione del discorso. Per chi preferisse ho comunque deciso di rendere disponibile il file della presentazione in formato pdf.

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Chi comanda nei mondi virtuali?

Interessante la cronaca di CNET dell’ormai tradizionale convegno State of Play/Terra Nova Symposium organizzato dalla New York Law School.

Fra i temi trattati durante l’evento:

  • la tassabilità dei guadagni ottenuti in questi mondi virtuali;
  • come e se i gestori possono evitare le frodi fra giocatori;
  • l’acquisto e la vendita di oggetti e denaro del mondo virtuale in cambio di soldi reali;
  • la distinzione fra governance interna (giocatori<->gestore) ed esterna (il fatto che i mondi virtuali sono soggetti alle leggi dello stato);
  • la risposta alla governance di questi ambienti potrebbe essere trovata guardando a come le leggi dello stato governano lo sport e come esso si autogoverni;
  • il fatto che spesso i gestori non intendono introdurre tecniche di governance più restrittive perchè temono l’impatto che ciò potrebbe avere sul gioco;
  • e che dunque i giocatori se desiderano una forme di governance reale dovranno auto-regolarsi.

“The rules players develop do stop each other from bad acts,” said Fairfield, “and that’s all the governance we probably need.”

medio termine

Anyhow, i went to City Hall to vote. At first, i was pretty humored. There were people of all ages and backgrounds standing on line to do their civic duty. When i got to the front, i asked if i could use a paper ballot; they looked at me like i was the devil and told me that this was a touchscreen only station. I decided i should suck it up and figure out how this touchscreen shit works so i didn’t argue. But OMG do i not feel secure about my vote. I went in and there was a big Diebold machine laughing at me. I was given a card that i had to put into the machine so that i could click a bunch of buttons on a screen and “submit” my vote. Did it count? I have no idea. I’m not even a technophobe and i don’t trust that damn thing. One of the things that i love about voting in SF is that i have to tear off this piece of paper at the top of my ballot; that confirms my vote and i can always go back with it and say, find my vote. I’m one of those crazy people who even keeps her pieces of paper until well after the election. When i cast my ballot in SF, i get to see the machine read it and the number go up – i can always see how many people voted before me. Here in LA? I have no idea. And i’m sooo not confident about the database behind that thing. I asked if i could get a receipt for my voting and the people looked at me once again like i had horns. They said that it counted, that it was all in the computer. (Damn techno-fetishism.) I made a less-than-thrilled face. One guy say and said, here, take this and handed me a sticker. Rather than simply saying that i voted, this sticker has the gaul to say “I voted touchscreen.”

Source: voting issues, take n
Originally published on Fri, 03 Nov 2006 16:18:50 GMT by zephoria (zephoria-vacation@zephoria.org)