La Realtà del Toothing (2)

Anche se il toothing si è rivelato recentemente come una ben congeniata e credibile leggenga metropolitana, la puntata della nota serie CSI:Miami andata in onda ieri fa esplicito riferimento a questa pratica alla quale si dedica Danko, uno dei protagonisti dello show, in un pomeriggio di noia prima che l’azione della puntata abbia inizio. La notizia è riportata da Engadget che sottolinea inoltre come, in una precedente puntatata della stessa serie, gli autori avessero inserito un riferimento ad un flash mob.

La Blog TV ed il "farsi media"

Segnalo questo progetto di Nessuno.TV in collaborazione con Il Cannocchiale che pubblica sul web e trasmette sulle frequenze satellitari sue e di Taxi Channel una selezione scelta di blog video realizzati e trasmessi dagli utenti.
Interessante il dibattito ospitato sul sito del progetto cui hanno preso parte diversi eminenti studiosi di media fra cui Mario Morcellini e Carlo Freccero. A margine segnalo anche il contribuito di Giovanni Boccia Artieri intitolato Videoblogging: “farsi media”, la nuova era dell’utente.

Un nuovo mattoncino del farsi media

Non è una cosa particolarmente nuova (la prima versione dell’applicazione è stata rilasciata al pubblico nel maggio del 2004). Ne sono venuto a conoscenza tramite il blog di Giancarlo Mola. Si tratta di DONet (Data-drivenOverlay Network for live media streaming) ovvero una rete peer-to-peer a supporto dello streaming audio-video di tipo collaborativo. La notorietà di questa soluzione, i cui dettagli tecnici sono descritti in questo paper, è che viene attualmente utilizzata per ricevere via Internet le trasmissioni in diretta di alcune emittenti televisive che o non possono essere ricevute in altro modo o sono trasmesse criptate. La ricezione avviene attraverso un client la cui semplicità d’uso è disarmante. Ma la cosa più interessante non sta tanto nel fuire di questo servizio, quanto nell’offrirlo…
In pratica con questo programma chiunque dotato di un computer mediamente potente e di una buona connesione a Internet (vedi server system requirments) può fare broadcast di una trasmissione televisiva che riceve attraverso una scheda TV. Si tratta di una cosa molto interessante. La logica della pirateria via Internet dei contenuti televisivi era fino ad ora vincolata all’idea di registrare qualcosa e distribuirlo attraverso un network peer-to-peer. Le dirette (utili sopratutto per gli eventi sportivi) erano in qualche modo impossibili. Il limite era tecnico. Lo streaming video richiede una larghezza di banda significativa sul lato dell’emittente che deve reggere un numero significativo di connessioni contemporanee. DONet al contrario, sfruttando la stessa intuizione di BitTorrent, fonda proprio sul numero di connessioni contemporanee la sua forza. Ovviamente è possibile trasmettere contenuti perfettamente legali (sarebbe poi da vedere quanto è illegale ritrasmettere via Internet un canale TV che magari non è affatto ricevibile in quell’area geografica) aprendo la porta allo streaming fai da te di contenuti autoprodotti. (da notare a margine che la logica di funzionamento del network mette in connessione diretta la popolarità di un evento con la sua trasmissibilità).

SPAM e call for paper

Tutti i ricercatori ricevono ogni settimana, oltre alla significativa quantità di spam normale che tutti ormai sono abiutuati a ricevere, anche uno speciale tipo di spam a loro riservato: i call for papers. Stanchi di questo andazzo Jeremy Stribling e due fellow MIT graduate students hanno deciso di realizzare un’applicazione che generasse automaticamente dei paper da sottoporre alla review degli organizzatori di questi convegni. La cosa divertente è che sembra che uno di questi abstract sia stato accettato dall’organizzazione dell’annuale World Multiconference on Systemics, Cybernetics and Informatics (WMSCI), previsto dal 10 al 13 luglio a Orlando in Florida. I dettagli nella notizia di Reuters riporata da CNET.

rivoluzionario/conservatore

Si può essere rivoluzionari e conservatori allo stesso tempo? Si può esserlo senza entrare in costante schizofrenica contraddizione con se stessi?
A pensarci bene si. A patto di trarre insegnamento da uno degli assiomi della comunicazione individuato dalla scuola di Palo Alto. Posso essere reazionario sul livello del contenuto e rivoluzionario su quello della relazione. Posso mantenere saldi i principi morali ed i valori che rappresento e allo stesso tempo creare una relazione di tipo diverso (nuovo) rispetto ai chi mi ha preceduto nel mio ruolo. Posso ballare con i giovani, abbracciare i bambini, cercare e non respingere il contatto con la folla, usare i mezzi di comunicazione di massa, far ruotare il bastone, viaggiare in ogni angolo del mondo, ascoltare Bob Dylan, parlare con Fidel Castro, mandare email ed sms, aprire un confronto con chi è diverso da me… e allo stesso tempo continuare a dire che il sesso prima del matrimonio è peccato.
Non c’è contraddizione fra contenuto e relazione. Sono piani diversi.

Affittasi reputazione

Se il bene più prezioso in un network sociale è la fiducia degli altri utenti, allora è comprensibile (seppur eticamente discutibile) che qualcuno sia disposto a pagare per affittare questa fiducia allo scopo di vendere qualche “fustino” in più. Sostanzialmente è la logica fondante di AdSense di Google.
Recentemetne questra pratica ha fatto un certo scandalo sulla rete perchè è stata usata in modo nascosto dal sito di WordPress (uno dei più apprezzati tool per creare un blog personale).
Chissà che effetto può avere tradire al fiducia in un social network…

IPTV vs Internet of video?

In questo interessante webcast, Jeremy Allaire di Brightcove, illustra la differenza fra IPTV e quella che lui chiama Internet of Video. L’IPTV secondo l’autore altro non sarebbe che l’evoluzione dell’offerta tradizionale delle corporation del bradcast aggiornata al protocollo IP. Sul versante opposto l’Internet of Video fa riferimento alla crescente rete di utenti che producono e diffondono contenuti video nei propri blog o attraverso piattaforme di distribuzione condivise come http://ourmedia.org.
Non condivido molto questa netta contrapposizione, ma l’idea è ben argomentata.

Media per le masse o attraverso le masse?

Con uno dei classici giochi linguistici propri di Marshall McLuhan, l’autore del blog What is the Message? propone una suggestiva alternativa terminologica ai mezzi di comunicazione per (for) le masse. Si tratta dei mezzi di comunicazione attraverso (by) le masse. Quest’ultima definizione si riferisce alle caratteristiche di filtro e riorganizzazione dei contenuti mediali che ognuno di noi mette in atto quando fruisce di uno o più media. Questa attività, quasi di tipo registico, costruisce la nostra visione della realtà e dunque il mondo che percepiamo.
Si tratta in fondo del vecchio adagio di McLuhan sui media come estensione delle nostre capacità sensoriali, ma il modo di dirlo è divertente. 🙂
Incidentalmente segnalo, sempre a proposito di mezzi di comunicazione di massa per le masse, la sperimentazione denominata local net tv in atto presso la cittadina di Engerwitzdorf in Austria. Questa volta il Corriere.it ha battuto Slashdot nel riportare la notizia uscita inizialmente sul web della BBC. Visto che le descrizioni del progetto non mancano mi limito a rimandare a queste letture.

Social TV

La TV è in crisi. Non in Italia. Almeno non ancora.
Nei paesi con un più elevato livello di sviluppo delle tecnologie digitali la concorrenza dei videogames, della messaggistica istantanea e di Internet in generale inzia a pesare sopratutto sul consumo televisivo delle fasce giovanili tradizionalmente più interessanti per il marketing. Per rendere più accattivamente l’intrattenimento televisivo a questo target di utenti il Palo Alto Research Center (PARC) sta sperimentando una soluzione denominata Social TV.
Social TV consente di commentare i programmi televisivi con amici a distanza. Il meccanismo è in qualche modo simile alla messaggistica istantanea anche se è stato sviluppato con specifici accorgimenti. I commenti, ad esempio, avvengono principalmente durante le pause pubblicitarie e gli spostamenti della testa dell’utente verso il video indica agli altri utenti connessi che è il momento di smettere di chiacchierare e riprendere a quardare lo show.
Emozionalità connettiva allo stato puro.
Perfetto per il prossimo festival di San Remo, per le partite di calcio e per Un posto al sole.
Da notare che nei commenti dell’articolo di Many-To-Many che segnala il lavoro del PARC, viene fatto più di un riferimento a progetti analoghi sviluppati fra gli altri da Alcatel e da Tom Coates di BBC Radio.