Verso una teoria matematica del dating online

Dunque Badoo conta ad oggi 1.840.475 utenti italiani di cui 1.220.312 (66,30%) maschi [6.200 gay] e 620.166 (33,69%) femmine [10.789 lesbiche].

Facebook conta 194.500 utenti italiani di cui 64.100 (32,95%) maschi e 59.820 (30,75%) femmine.

Se ne deduce che:

1) Se sei M in cerca di F ti conviene Facebook;

2) Se sei F in cerca di M (o di attenzioni) ti conviene Badoo;

3) Se sei M in cerca di M Badoo può funzionare meglio di Facebook;

4) Se sei F in cerca di F ti conviene Badoo.

A parte gli scherzi Badoo è un fenomeno sociale in Italia e mi piacerebbe comprendelo meglio. Penso possa dirci molto sulla via italiana al Farsi Media.

Chi mi vuole dare una mano? Colleghi interessati o utenti che desiderino raccontare la loro esperienza sono i benvenuti. Farsi vivi nei commenti o attraverso il mio indirizzo di posta elettronica.

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Paese che vai, social networks che trovi

Lo straordinario successo del social network Badoo in Italia, confermato anche dai risultati dell’annuale zeitgeist di Google, mi ha spinto ad approfondire la questione.
Vista la ragionevole correlazione fra popolarità di un social network e numero delle ricerche su Google ho deciso di fare alcune prove con Google Trends.
Intanto il quadro generale.
Badoo non rientra fra i 5 social networks più popolari stando a Google Trends. Nelle ricerche degli utenti di Google domina MySpace seguito e quasi raggiungo da Facebook nel corso degli ultimi mesi del 2007. Terzo posto per Orkut seguito da Hi5 e Bebo.
Ma la popolarità dei siti di social networks non è affatto omogenea nel mondo.

In Irlanda domani Bebo, in Canada Facebook, in Portogallo Hi5, negli Stati Uniti MySpace, in Brasile Orkut, nelle Filippine Friendster ed in Italia, come ormai noto Badoo.
Quello che ci dicono questi grafici è che in tutto il mondo i siti di social networks sono un straordinario successo.
Sarebbe ovviamente molto interessante comprendere il perchè di scelte così diverse.
Sembra chiaro tuttavia che lo spazio geografico (o la lingua?) conti molto anche nello spazio mediato di rete. Altrettanto chiaro il fatto che i gusti in fatto di social networks possono cambiare piuttosto rapidamente e che sorpassi, picchi e crolli saranno sempre possibili e probabilmente frequenti negli anni a venire. Da questo punto di vista sembra particolarmente sensata la strategia di Open Social di Google. Chiunque sarà in grado di detenere la chiave della cooperazione fra queste piattaforme e quelle che le succederanno sarà in una posizione di assoluto vantaggio perché le piattaforme cambiano ma l’interoperabilità resta.

Altro che Facebook

Se non ho fatto male i calcoli li 36,71% (431.407 profili registrati in quel range di età a fronte di 1.174.992 residenti via dati Istat) degli italiani fra 18 e 19 anni hanno un profilo su Badoo.
Un dato probabilmente sovrastimato ma di un certo interesse.

Come volevasi dimostrare

 
How we fooled “the adults myspace” (Originally uploaded by FG@flickr.com
)

Le locandine esposte fuori dalle edicole sono sicuramente l’espressione più pura del “My Space per Adulti™”.

Questa foto rappresenta il risultato dello scherzo che avevo annunciato qualche giorno fa.

Il seminario è stato molto seguito da un pubblico attento e silenzioso di almeno una sessantina di studenti di Scienze della Comunicazione ed Informatica Applicata (ma ho riconosciuto anche alcuni studenti di economia, i tecnici della facoltà ed alcuni blogger). La struttura domanda/risposta a quattro voci ha funzionato a mio avviso particolarmente bene ed i video del prof. Welsh hanno fatto il resto.

Alla fine ho proprio la sensazione che si sia riusciti a restituire lo spirito del Web 2.0 nella forma della conversazione oltre che nei contenuti trattati.

Abbiamo parlato di Web 2.0 in generale, di social software, di rapporto fra conversazioni dal basso e MySpace per adulti, di Web 2.0 in ambito politico, aziendale ed universitario.

Molto interessanti anche le domande finali poste dagli studenti (relative alla spontaneità nel rapporto col pubblico di un blogger di successo e alla incomprensione fra logiche dei mezzi di comunicazione di massa e blog).

Purtroppo non abbiamo alcuna registrazione della cosa (shame on me).

Luca Conti ha però promesso agli studenti e agli interessanti che molti dei materiali utilizzati durante il seminario saranno resi disponibili sul blog che ha deciso di dedicare alle esperienze didattiche in corso.

0,66% of 16-19-year-old Italians are on Facebook

Ho provato a imitare Jill. In Norvegia l’83,5% della popolazione fra i 16 e 19 anni usa Facebook.
Volete sapere la percentuale in Italia? Siete proprio sicuri?
Dunque a oggi su Facebook ci sono 14.920 profili di utenti italiani che hanno fra i 16 ed il 19 anni (Jill spiega anche come ricavare in modo semplicissimo questi dati statistici e molti altri via Facebook Ads)
fb_stats2.png
Una rapida visita al sito ISTAT ci dice che al primo gennaio 2006 in Italia abbiamo 2.321.462 cittadini compresi nella stessa fascia d’età.
Secondo i miei calcoli fa lo 0,66%.
Immagino che il resto usi MySpace… quello per adulti 😉

L'agenda setting della blogosfera

A York ho avuto la fortuna di conoscere Tobias Escher (research assistant presso l’Oxford Internet Institute) e di scoprire il suo interessante blog.

Nell’ultimo post si descrive una ricerca il cui obiettivo era comparare l’agenda setting dei media mainstream con quella della blogosfera.

La metodologia utilizzata è piuttosto interessante perchè si basa su un’analisi automatica del contenuto degli articoli aggregati da Google News (usando il Term Extraction Web Service di Yahoo) e sulla conseguente interrogazione di Google Blog Search (con un delay di 2 giorni) per verificare quanti blog trattavano effettivamente quel tema.

Per ogni tema trattato dai media sono dunque calcolati due indici (il mediarank ed il blogrank) e la differenza normalizzata fra questi indici mostra in maniera sintetica il rapporto fra media mainstream e blogosfera su ogni singolo tema e sulla media giornaliera.

L’articolo completo relativo a questa ricerca è disponibile gratuitamente sul suo blog ma non è tutto: tutti i dati raccolti (fra il 4 aprile ed il 22 giugno 2007) e gli indici relativi possono essere consultati in vari modi da questo sito.

Pur apprezzando molto il lavoro, rimango un pochino scettico (come del resto affermato anche nelle conclusioni dell’articolo) sull’accuratezza dei metodi totalmente automatizzati soprattutto quando coinvolgono servizi come Google News, il Term Extraction di Yahoo e Google Blog Search o Technorati che, anche presi singolarmente e per motivi diversi, non sempre funzionano come dovrebbero.

Sarebbe inoltre interessante, come accenna Tobias a fine articolo, avere uno strumento che possa misurare la salienza dei temi sui media di massa a partire da quelli trattati dalla blogosfera (ovvero il percorso inverso rispetto a quanto fatto nel lavoro qui presentato).

Ma che cavolo è heroes??

Fantastica la critica in diretta dei Twitters all’episodio 1 di Heroes doppiato in Italiano e trasmesso da Italia 1 ieri sera (per chi non lo ha visto c’è sempre il videoregistratore universale).
Molte le critiche al doppiaggio e adattamento: delusione per la voce di Peter Petrelli, Mohinder non ho nessuna inflessione particolare, il nome del cane della mamma di Claire è stato tradotto da Mister Muggles a Mister Babbani fra lo stupore (ma direi quasi l’indignazione) generale dei twittersgrande attesa con sospiro di sollievo finale per il delicato doppiaggio di Hiro.
Generalmente Heroes sembra piaciuto agli utenti di Twitter (sopratutto a quelli che non avevano visto la serie in lingua originale).
A questo punto sono ancora più curioso di vedere i dati di ascolto.
Vi lascio con il twit più bello che ho trovato fra i molti che parlano di Heroes:

Traffyk Ma che cavolo è heroes?? Nessuno è andato a farsi un sano giretto fuori casa?? Vado a posare la bestia nera in garage e dopo gelatone 😀 7 hours ago

 UPDATE Segnalo questi due (1 2)post sul blog i media-mondo ed i relativi commenti.

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Dati su Flickr

Grande Lele che ha “trovato” e condiviso questi dati di solito piuttosto difficili da scovare (almeno quando li cercammo per scrivere EyesOnEurope):

  1. Yahoo! e Flickr contano insieme a Giugno 2007, 525 milioni di fotografie;
  2. Il 75% sono disponibili ad accesso pubblico;
  3. Quando a Marzo 2005 Flickr è stato acquistato da Yahoo! contava 270.000 utenti e 4 milioni di foto;
  4. Il sito di Flickr ha ricevuto nel mese di giugno 2007 466.000 visite uniche dall’Italia, 1,6 milioni dal Regno Unito, 800.000 mila dalla Germania e 522.000 dalla Francia;
  5. Ci sono 300.000 gruppi attivi su Flickr;
  6. Ogni giorno vengono caricate su Flickr 1,5 milioni di foto.
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