Piccolissimo, leggerissimo e coloratissimo. Un sistema operativo innovativo task driven. Molto lento e con qualche bug (almeno nella versione provata – però sembra che ci sia un nuovo firmware già disponibile). Queste sono le impressioni che ho avuto quando poco fa un ragazzo italiano incontrato da Bernardo Parrella alla free software foundation ha tirato fuori dal suo zaino un OLPC. Ho scattato qualche foto e due brevi video (1, 2).
Domani l’intervista completa con la prova su strada dell’OLPC e l’incredibile racconto di come questo ragazzo di Firenze ne è entrato in possesso.