Ubuntu

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Non mi sorprende molto leggere in questo post del successo della distribuzione Ubuntu di Linux. Al LaRiCA stiamo valutando seriamente la possibilità di un graduale passaggio verso un ambiente di lavoro basato su software open source. Abbiamo da sempre utilizzato un ambiente Microsoft Windows perchè, lavorando per ricerca sull’impatto sociale delle nuove tecnologie, era ragionevole utilzzare sempre le ultime versioni dei software più diffusi per trarne vantaggi sul piano della produttività e al tempo stesso avere modo di studiare da vicino le tecnologie ed i software che la maggior parte degli utenti avrebbero utilizzato nei mesi e negli anni successivi. Contavamo di fare lo stesso con Windows Vista e Office 2007 ma lo stato di sviluppo attuale di questi prodotti ci sta spingendo a rivedere i nostri piani. Ho provato personalmente le versioni beta di questi software e condivido pienamente l’analisi di Paul Thurott. Al tempo stesso Linux, anche grazie a Ubuntu, si sta dimostrando un alternativa sempre più ragionevole. Di solito le novità che vengono introdotte da Microsoft (e anche da Apple) nelle ultime release vengono “imitate” e a volte superate nel giro di pochi mesi dalla comunità degli sviluppatori open source. Applicazioni come Moodle e WordPress (per citare due cose che uso personalmente), anche se non esenti da bug, offrono un livello di stabilità e semplicità d’uso estremamente ragionevole.
É forse il momento giusto per la svolta open source?