Conversazioni dal basso (con Yahoo Pipes)

Proprio ieri uno degli ospiti del workshop seminariale che si svolgerà a Pesaro il 20 di aprile parlava (con colpevole ritardo 🙂 ) di Yahoo! Pipes. Nel frattempo, dopo i primi esperimenti, era un pò che avevo in mente di farne un uso pratico.

L’idea di questa Yahoo Pipe nasce da una esigenza essenzialmente mia ma il risultato forse può essere di pubblico interesse.

La Pipe di Conversazioni dal Basso aggrega tutte i feed che fanno capo al progetto e nello specifico:

  1. Il feed del blog ufficiale (conversazionidalbasso.wordpress.com);
  2. Il feed delle modifiche al wiki (conversazionidalbasso.pbwiki.com);
  3. Il feed della ricerca su Flickr per il tag conversazionidalbasso (si noti anche a proposito di Flickr che Adriano ha gentilmente creato un gruppo adhoc);
  4. I feed delle ricerche su Technorati per conversazionidalbasso e “conversazioni dal basso”;
  5. Il feed delle risorse etichettate come conversazionidalbasso su del.icio.us.

Il tutto viene filtrato dagli eventuali doppioni e ordinato cronologicamente.

Il risultato è in questo meta feed. Enjoy!

Un commento sulle Laws of Form di Spencer Brown

Questo articolo è una traduzione. L’originale inglese è: A Comment on Spencer Brown’s Laws of Form (Originally published on Sun, 14 Jan 2007 16:57:24 GMT by Hanno Kaiser)

Le Laws of Form di George Spencer Brown sono spesso citate nel contesto di teorie che si occupano di processi auto-referenziali, autopoiesi e cibernetica di secondo ordine. Niklas Luhmann, in particolare, fa spesso riferimento a Spencer Brown  ed una estensivamente la sua terminologia: law of calling, law of crossing, re-entry, etc. Non ho mai ben compreso perchè si sia data tanta importanza a questi concetti forse perchè, essendo cresciuto con i computer, l’affermazione “paradossale” n= n + 1 non mi è mai sembrata tanto paradossale. Espressioni auto-referenziali di questa natura sono ovviamente parte di un loop. In altre parole per la mia generazione, usare il tempo, le interazioni, o l’operazionalizzazione come un modo per risolvere i paradossi di cui Luhmann ed i suoi seguaci erano così innamorati, viene del tutto semplice e naturale. Allo stesso modo il tono quasi-mistico con il quale molti dei seguaci di Spencer Brown parlando della creazione di “qualcosa a partire dallo spazio vuoto” attraverso una distinzione iniziale, non ha effetto su di me. Certo ci vuole “una differenza che generi una differenza” perchè un cerchio di colore bianco su un foglio bianco si confonde con lo sfondo. Mi sembra che la “law of calling”, la “law of crossing”, “condensation” e “cancellation” possono essere comprese molto semplicemente nei termini di un semplice robot (o una tartaruga nel logo) che si muova in un piano bianco. La tartaruga scansisce il colore del piano direttamete sotto di lei. Quando incontra un cambiamento (ad esempio perchè attraversa una linea disegnata sul piano) inverte il suo stato interno. Se lo stato interno della tartaruga inizia con 0 l’attraversamento di una linea comporta il passaggio a 1, se lo stato iniziale era 1 allora l’attraversamento lo cambia in 1. Ora immaginate un cerchio disegnato su un piano.

La tartaruga attraversa dall’esterno (l'”unmarked state”) verso l’interno (il “marked state”)  (0 → 1) e, dopo un pò, dall’interno verso l’esterno (1 → 0).

  

Il comportamento fondamentale della tartaruga quando entra o esce da una forma (0 → 1 → 0; or 1 → 0 → 1) non cambia indipendentemente da quanti cerchi che non si sovrappongono ci siano sul piano. Da qui la “form of condensation”, dove {}{} = {}.

Ma cosa accade se un cerchio è dentro un secondo cerchio? Il primo attraversamento inverte lo stato della tartaruga e lo stesso avviene per il secondo.

Di consequenza lo stato interno della tartaruga quando è dentro il secondo cerchio è identico a quando essa è fuori dal primo cerchio, il che risulta nella “form of cancellation”  {{}} = _.

La storia diventa in un certo senso più interessante quando ci si sposta dall’artimetica all’algebra dove A è una variabile che può assumere il valore {} and _ (mark and no mark). Quindi si possono costruire espressioni come:

(1) A = {{A}}.

Per A = {} l’espressione si legge {} = {{{}}} che applicando la form of condensation si risolve in {} = {}. Per A = _ l’espressione equivale a _ = {{}} che si risove in _ = _, E fin qui tutto bene ma cosa accade con questo:

(2) A = {A}.

Per A = {} l’espressione diventa {} = {{}} che applicando la forma della cancellazione di risolve in {} = _. Per A = _ l’espressione diventa invece _ = {}. In altri termini se A è un mark allora il valore della funzione è un non mark e se A non è un mark allora il valore della funzione è un mark. Se ne evince che A = {A} descrive un oscillatore.

Per Spencer Brown ed i suoi seguaci questo altro non è che la creazione del tempo attraverso la forma il che può essere giusto ma (almeno a me) sembre in qualche modo più grandioso di quanto l’opeazione stessa sia. Per chi desideri familiarizzare con le Laws of Form di Spencer Brown senza dover leggere l’originale (e non posso non comprendervi) consiglio Robertson, Some-thing from No-thing: G. Spencer-Brown’s Laws of Form, Cybernetics & Human Knowing, Vol.6, no.4, 1999, pp. 43–55.

Eterna Ghirlanda Brillante

Quando preparo il materiale per il corso di teoria dell’informazione mi diverto sempre e scopro cose nuove.

Le scoperte di oggi sono:

  1. Qualcuno ha avuto la splendida idea di pubblicare su Google Video l’intero documentario Das Netz sottotitolato in inglese. Das Netz è un pluripremiato fantadocumentario tedesco che partendo dalle tracce di Unabomber (si avete letto bene) ripercorre la storia della cibernetica;
  2. Qualcun’altro ha fatto un post nel suo blog che spiega le Laws of Form di Spencer Brown in un modo semplicemente geniale. Ho deciso di tradurre in italiano questo post perchè merita.

Ora qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi cosa lega il signore della foto con il punto 1 e con il punto 2. Qualcuno potrebbe addirittura chiedersi cosa lega il punto 1 con il punto 2. La risposta a questi questiti la trovate in questo video di YouTube.

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Snack Culture

Interessante articolo di Wired su come cambiano i consumi culturali. Micro contenuti ed accessibilità ubiqua sono a fondamento della Snack Culture. Bastano pochi minuti liberi mentre si aspetta l’autobus o mentre si attende che l’acqua bolla nella pentola per leggere qualche post di un blog, ascoltare un brano musicale o vedere un video su YouTube.

Il consumo everytime/everywhere rappresentato da un pacchetto di patatine o da uno snack si estende alla cultura.

Ma la Snack Culture non nasce oggi come coglie bene Wired in questa An Epic History of Snack Culture.

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LaRiCA weblogs

La famiglia dei ricercatori LaRiCA con blog (dopo GBALuca e Giulia) si allarga con l’arrivo di Roberta Bartoletti che racconterà del rapporto fra memoria, comunicazione, individui e società.

Roberta si occupa da anni di questo tema ed è autore di due libri (di cui uno in in corso di stampa) che analizzano da punti di vista diversi i non facili rapporti fra la memoria del sociale, quella degli individui e quella delle collettività.

Per chi fosse interessato:

Il blog di Roberta si intitola la memoria delle cose, ed è nato veramente da poco. Siate dunque clementi se il tema di wordpress è quello standard e se mancano i link nei post (apprendere l’arte del blog richiede tempo) e lasciate un bel commento di incoraggiamento 😉 

Simbiosi e simbionti

Come avevo annunciato tempo, fa la scorsa settimana abbiamo avuto ospite ad Urbino il Prof. Giuseppe O. Longo. La presenza del professore triestino è ormai diventata una piacevole consuetudine per il corso di teoria dell’informazione e quest’anno siamo anche riusciti ad organizzare per l’ultimo giorno di lezione una sorta di dibattito a più voci (Lella Mazzoli, Giovanni Boccia Artieri ed io) sul rapporto fra tecnologie e comunicazione.

Personalmente ho approfittato per porre a Longo un paio di domande sulla continuous partial attention ed una più generale sul fenomeno del contenuto generato dagli utenti.

Il tutto è stato registrato (grazie ai potenti mezzi dell’istituto e alla gentile collaborazione di uno studente che si è prestato a fare l’operatore). Poi ho fatto il montaggio, aggiunto un paio di titoli e caricato il tutto su Google Video.

Il risultato è questo video della durate di 1 ora e 21 minuti in cui si spazia dalla robotica alla fantascienza, dalle teorie della comunicazione all’Intelligenza Artificiale.

Buona visione.

A present

Ho appena ricevuto un messaggio di posta elettronica da Pierluigi Capucci che mi comunica di aver pubblicato sul proprio sito il pdf del volume Arte e tecnologie. Comunicazione estetica e tecnoloscienze (1996) scaricabile gratuitamente sotto licenza Creative Commons. Si tratta di un vero e proprio classico del rapporto fra arte e tecnologia ormai introvabile.

Una iniziativa più che lodevole che credo meriti la massima diffusione.

L'etica al tempo della cibern-etica

La famiglia dei blog LaRiCA si allarga con l’ingresso di Giulia che ha deciso di aprire un blog sul rapporto fra etica e morale nella società contemporanea.

Il tema non è facile ma il progetto del blog, spiegato nel primo post, mi sembra promettente.

Se è vera l’ipotesi che la società moderna non possa più venire integrata con la morale e che non sappia più indicare agli uomini il posto che gli spetta, allora l’etica dovrà essere in grado di limitare il campo di applicazione della morale […] In questa situazione il compito più impellente dell’etica è probabilmente quello di metterci in guardia dalla morale. (Niklas Luhmann, Il paradigma perduto, Meltemi, Roma 2005, p. 57)