La scatola bianca

Mentre rileggevo, a partire dalle riflessioni postate ieri da Roberta, il messaggio di Bifo inviato nella mailing list di Rekombinant, ho trovato queste righe, sempre dello stesso autore, che mi hanno fatto sorridere e che condivido volentieri.

Se lei permette le spiego: da un paio di decenni e forse più sono stati inventati i computer. Sentito dire? Sono scatole per lo più bianche con un monitor e una tastiera per scrivere numeri e parole. Accendendo l’elettricità è possibile perfino entrare nella scatola bianca di altri, distanti. In questo modo sono nate cose impreviste, riviste senza carta, comunità senza capo né coda, luoghi nei quali non ci comanda nessuno. Bene, Rekombinant (con la enne) è una cosa così. E’ una rivista online (vuol dire che si può leggerla in qualsiasi scatola bianca con monitor e tastiera a patto di disporre anche di una linea telefonica).

(tratto dal messaggio lettera a Rina)

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L'incantesimo dei babbani

  Un titolo fantastico per parlare ad un pubblico tecnico dell’importanza degli aspetti sociali.

Chi sono i babbani nel mondo dell’hi-tech? Quelli che vivono la loro vita quotidiana senza usare o conoscere le tecnologie più avanzate o piuttosto chi, progettando queste tecnologie, non è in grado di percepire e comprendere la magia della vita quotidiana?

Resoconto dell’intervento di ieri di Danah Boyd all’ETech (a cura di Raph Koster).

P.S. Quasi tutto il talk è incentrato sulla seguente segmentazione generazionale:

– identity formation and role-seeking: youth, college, teens
– integration and coupling: 20s
– societal contribution: professional life, marriage
– reflection and storytelling: retirement