Business Week ha pubblicato oggi un articolo molto interessante che spiega come la collaborazione degli utenti/consumatori/fruitori attraverso Internet stia cambiano il panorama del business della new e della old economy. Questo pezzo di infografica spiega forse meglio di tante parole il tema ed il tenore dell’articolo.

Categoria: Next Media
Anche in un mondo fatto di differenze…

…dire tutti i giorni che l’architettura Power PC è meglio di quella Intel e poi un bel giorno annunciare che si è deciso di passare da Power PC a Intel rappresenta una differenza parecchio significativa.
Flickr Related Tag
Segnalo questa splendida applicazione in flash che sfrutta le API di Flickr per mostrare una sorta di album fotografico costruito al volo sulla base di una parola chiave immessa dall’utente. E’ una di quelle cose pià facili da farsi che da dirsi.
EduOntoWiki
In un commento ad un precedente post il Prof. Corrado Petrucco del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Padova mi segnala il progetto EduOntoWiki.
L’idea è quella di costruire collaborativamente tre ontologie inerenti l’ambito della formazione ed aventi rispettivamente come oggetto i domini di conoscenza della valutazione dei sistemi di formazione a distanza, della progettazione di questi sistemi e della comunicazione.
La piattaforma utilizzata per la collaborazione sulle ontologie è l’interessante prodotto open source italiano Platypus Wiki (una sorta di Wiki server che incorpora alcuni principi del web semantico).
Al momento mi sembra sia disponibile l’ontologia relativa ai sistemi di valutazione dei programmi di e-learning che assomiglia molto, a dire il vero, ad una struttura ad albero tradizionale dove ogni nodo è una classe o una sotto-classe. 🙂
Ad ogni buon conto mi sono registrato nella community del progetto per raccogliere maggiori informazioni. Sono abbastanza curioso di vedere l’ontologia della comunicazione.
Google Print
Solo per segnalare che Google ha rilanciato in grande stile il suo motore di ricerca full-text per i libri. Il numero di libri indicizzato è già adesso sorprendente. Per la keyword “Silvio Berlusconi” vengono restituite la bellezza di 527 pagine. Con “George Bush” si trovano 13.600 occorrenze. Con Microsoft si arriva a 149.000.
Anche la letteratura sociologica è ben rappresentata con 963 pagine restituite per la chiave “Niklas Luhmann”. Una delle prime pagine restituite è un brano di un’intervista a Humberto Maturana nel quale il biologo cileno spiega perchè l’uso del termine autopoiesi che fa Luhmann nella sua teoria dei sistemi sociali non è corretto… da non perdere
Ma Joda è mai stato giovane?
In un commento al post su Star Wars III, Cristian mi segnala queste voci su un possibile progetto per un pre-prequel alla saga di Guerre Stellari incentrato sulla figura di Joda. Purtroppo la notizia è stata parzialmente rettificata da un aggiornamento sullo stesso sito che inquadra meglio il senso di alcune dichiarazioni di George Lucas. Sembra che ci si debba rassegnare…
A parziale consolazione segnalo invece questa fantastica collezione di “easter egg” scovati dagli spettatori di Episodio III.
P.S. Il link è sconsigliato a chi non abbia visto il film ed intenda andarlo a vedere.
Il choisco di Xbox 360
Avete presente i chioschetti dove si possono provare i giochi delle console che popolano da alcuni anni la maggior parte di catene di elettronica? Ecco come dovrebbe essere lo spazio dedicato alla nuova console di Microsoft che vedremo nei negozi a fine anno.

Ancora su ontologie vs etichette
Solo per segnalare un lungo articolo di Clay Shirky che descrive in modo molto efficace la sua opinione rispetto al dibattito fra queste due divesre strategie di classificazione dei contenuti. L’autore mette in evidenza come la classificazione per ontologie è indispensabile per la catalogazione di oggetti materiali (un libro potrebbe in teoria appartenere a molte categorie ma alla fine deve finire su uno ed un solo scaffale) ma potrebbe non essere la migliore strategia per classificare entità non materiali come un file o un sito Internet.
Riporto una parte delle conclusioni che mi sembra particolarmente interessante.
It comes down ultimately to a question of philosophy. Does the world make sense or do we make sense of the world? If you believe the world makes sense, then anyone who tries to make sense of the world differently than you is presenting you with a situation that needs to be reconciled formally, because if you get it wrong, you’re getting it wrong about the real world.
If, on the other hand, you believe that we make sense of the world, if we are, from a bunch of different points of view, applying some kind of sense to the world, then you don’t privilege one top level of sense-making over the other. What you do instead is you try to find ways that the individual sense-making can roll up to something which is of value in aggregate, but you do it without an ontological goal. You do it without a goal of explicitly getting to or even closely matching some theoretically perfect view of the world.
Punti di vista, categorie che si sovrappongono, etichette che si applicano solo in percentuale… tutto questo mi ricorda qualcosa ma in modo sfumato.
Finisco citando un altro pezzo utile per sottolineare il collegamento fra tutto questo ed il farsi media.
In a world where publishing is expensive, the act of publishing is also a statement of quality — the filter comes before the publication. In a world where publishing is cheap, putting something out there says nothing about its quality. It’s what happens after it gets published that matters. If people don’t point to it, other people won’t read it.
La rivincita dei sith: opinioni personali
Visto Guerre Stellari: Episodio III. Revenge of the sith. Non saprei ma Star Wars non mi ha mai coinvolto molto. Certo le animazioni e la qualità del video e dell’audio (gli effetti ma non le musiche) digitale ti lasciano l’impressione di essere di fronte ad una nuova frontiera della tecnica cinematografica. In fondo non è stata sempre questa l’essenza della saga fin dai modellini della prima trilogia?
Sul contenuto morale ed a mio avviso apertamente critico nei confronti della politica della guerra al terrorismo rimando a questo post che ho scritto qualche giorno fa dovo aver letto l’intervista di George Lucas su Wired.
Credo che per la gente della mia età, o appena qualche anno di più, questo post del blog di Danah Boyd riassuma molto bene lo stato d’animo.
When we walked out, we looked at each other and laughed. “At least nothing sucked” we both agreed. Light sabers galore, Episode III is nothing more than an action-packed filler piece to complete the puzzle. Little dialogue, no real passion, minimal substance. There’s something strange about seeing a movie where you know the beginning and know the end and are just waiting to see the interpolation. It’s been almost 28 years since the original one was projected – my entire life. What a funny end of an era. Of course, i don’t think that anyone at the Metreon tonite saw the original release in the theatre. We all grew up with it and somehow, needed the finale. Maybe now we’ve grown up?
E’ finito Guerre Stellari. E’ finito Star Trek. E’ finita un epoca?
Vu cumprà Ballarò?
Di oggi la notizia che qualcuno vende i DVD della puntata di Ballarò con Berlusconi ospite a 3 euro il pezzo. A tutti gli interessati consiglio di risparmiare il denaro e scaricare la puntata dal network p2p di Emule. Qualcuno l’ha gentilmente messa a disposizione pochi giorni dopo la messa in onda. In realtà cercando Berlusconi è possibile trovare una quantità di documentazione audio/video impressionante con tutti i momenti salienti della storia del caveliere.