Tesi sul citizen journalism

L’ho scoperto da una rete di link a questo blog (ma si potrà???). Uno studente di Scienze della Comunicazione a Urbino, Alberto Berlini, sta facendo una tesi di laurea sul Citizen Journalism con una significativa parte dedicata al web 2.0. Il relatore è il presidente del corso di laurea, alcune parti del work in progress sono in inglese (e questo mi porta a supporre che anche altre parti sono adattamenti di contenuti disponibili in rete in lingua inglese), il progetto del lavoro mi sembra completo ed aggiornato ma forse più orientato sulle diverse tecnologie che sulla impatto sociale delle tecnologie stesse (è comunuqe sempre difficile scindere questi aspetti quando si parla di Web 2.0).  

Effetto EPIC

Ogni tanto, per motivi misteriosi, si risveglia su Internet l’interesse per questo filmato in flash di Robin Sloan, di cui ho parlato relativamente spesso in passato e di cui, sopratutto, ho pubblicato una traduzione italiana del transcript dei dialoghi.
Quando questo avviene, come negli ultimi due giorni, me ne accorgo dagli accessi del mio blog…
 visits
P.S. Forse qualcuno (più bravo di me con flash) dovrebbe produrre una versione doppiata in Italiano di EPIC 2015 sullo stile di quella uscita qualche mese fa in tedesco. Il successo in termini di visite è pressochè assicurato. 

Laboratorio di Web 2.0

4 CFU, 32 ore di attività didattica, € 0. Questi sono i dati principali con cui si presenta il primo corso universitario sul Web 2.0. Il presidente, sprezzante del pericolo di essere citato in giudizio da Tim O’Reilly, lo ha inserito nel piano di studi di Scienze della Comunicazione al secondo anno come modulo obbligatorio per tutti gli studenti.

Il posto di prof. per questo insegnamento è vacante, lo stipendio non è un granchè… ma se c’è qualcuno che crede di avere le competenze ed è interessato all’incarico può contattare la responsabile dell’Ufficio II – Professori Ordinari e Associati. Serve un cv, una lista delle pubblicazioni ed una dei titoli. La domanda va fatta entro e non oltre il 27 di giugno.

Controllo e social networks

Quando la comunicazione è mediata dal computer assume il carattere di permanenza nel tempo ed accessibilità. La permanenza nel tempo è una proprietà simile a quella che esiste anche con la scrittura e la stampa. L’accessibilità è in qualche modo specifica della comunicazione mediata da Internet. Si tratta delle proprietà grazie alla quale questi contenuti sono ricercabili e raggiungibili in pochi istanti. Le conversazioni lasciano traccia sia a livello del contenuto sia a livello della relazione. Anche senza poter accedere ai contenuti di un sistema di posta elettronica la sola analisi degli scambi di email fra utenti e l’uso dei campi speciali CC e BCC può rivelare molto sulle relazioni esistenti fra gli utenti stessi (pensate ad un sistema di messaggistica istantanea, la sua lista di contatti ed semplice numero di contatti scambiati con ciascuno di essi). I siti che supportano il social networking (alla friendster, linkedin, etc.) rendono ancora più trasparente questi relazioni che diventano a tal punto osservabili da offrirsi come oggetto di comunicazione esse stesse.
La natura osservabile dalla comunicazione mediata dal computer apre nuove possibilità sia per chi studia la comunicazione, sia per chi desidera controllarla. La natura di questo intreccio è ben descritta da Dana Boyd in questo suo commento a questa notizia pubblicata da New Scientist:

New Scientist has discovered that Pentagon’s National Security Agency, which specialises in eavesdropping and code-breaking, is funding research into the mass harvesting of the information that people post about themselves on social networks. And it could harness advances in internet technology – specifically the forthcoming “semantic web” championed by the web standards organisation W3C – to combine data from social networking websites with details such as banking, retail and property records, allowing the NSA to build extensive, all-embracing personal profiles of individuals.   

Sala Bugie (TV)




Sala Bugie

Originally uploaded by FG@flickr.com.

Per spiegare ad una platea di illustri sociologi la logica dei tag, Luca ha utilizzato questa foto della curiosa segnaletica presente nella splendida certosa di Pontignano che ospita il seminario e che avevo caricato su flickr lo scorso anno.

Indovinate su cosa si è soffermata l’attenzione della platea?