Il nuovo numero di Cybernetics & Human Knowing sembra particolarmente interessante. Sopratutto quest’articolo di Dirk Baecker. Non vedo l’ora che si aggiorni il catalogo online delle riviste di uniurb.
Categoria: Sociocybernetics
Niklas Luhmann bio su Wikipedia
Visto che il mio libro molto si basa su lavoro di altri autori e colleghi ho deciso di restituire il favore alla comunità rilasciando gratuitamente alcuni pezzi dello stesso (corredati di link e leggermente modificati per ragioni di copyright).
Come primo passo in questo progetto ho aggiornato la biografia di Niklas Luhmann sulla Wikipedia italiana che a dire il vero faceva un pò pena.
Ho intenzione di fare lo stesso con le biografie di Claude Shannon, Norbert Wiener, Ludwig von Bertalanffy, Heinz von Foerster e Talcott Parsons.
Sullo stato del semantic web
Bel post sull’enorme problema dell’intergrazione fra diverse ontologie nel semantic web. Nova Spivack, l’autore del blog, sta lavorando con la sua società Radar Networks a qualcosa di ancora piuttosto misterioso ma apparentemente molto interessante.
Credo che la spigazione di quello che stanno facendo è in questo post.
Il background cibernetico di Spivack è una garanzia di comprensione delle dinamiche dell’osservazione di secondo ordine che sono a fondamento dei maggiori successi del web.
Tenete d’occhio questi ragazzi…
Sociocybernetics Papers
Ho appena notato che il sito dell’RC51 è stato aggiornato con la pubblicazione di diversi papers presentati durante il recente convegno internazionale di sociologia di Durban. Ho dato solamente una brevissima occhiata ad alcuni articoli di autori che apprezzo e conosco ma in realtà molti dei titoli sembrano decisamente interessanti.
Era ieri
Path: gmdzi!unido!mcsun!cernvax!info
From: timbl@info .cern.ch (Tim Berners-Lee)
Newsgroups: alt.hypertext
Subject: WorldWideWeb: Summary
Keywords: heterogeneous hypertext, web, source, protocol, index, information retrieval
Message-ID: <6487@cernvax.cern.ch>
Date: 6 Aug 91 16:00:12 GMT
References: <6484@cernvax.cern.ch>
Sender: n…@cernvax.cern.ch
Lines: 84
In article <6...@cernvax.cern.ch> I promised to post a short summary of the
WorldWideWeb project. Mail me with any queries.
WorldWideWeb – Executive Summary
The WWW project merges the techniques of information retrieval and hypertext to
make an easy but powerful global information system.
The project started with the philosophy that much academic information should
be freely available to anyone. It aims to allow information sharing within
internationally dispersed teams, and the dissemination of information by
support groups.
Reader view
The WWW world consists of documents, and links. Indexes are special documents
which, rather than being read, may be searched. The result of such a search is
another (”virtual”) document containing links to the documents found. A simple
protocol (”HTTP”) is used to allow a browser program to request a keyword
search by a remote information server.
The web contains documents in many formats. Those documents which are
hypertext, (real or virtual) contain links to other documents, or places
within documents. All documents, whether real, virtual or indexes, look similar
to the reader and are contained within the same addressing scheme.
To follow a link, a reader clicks with a mouse (or types in a number if he or
she has no mouse). To search and index, a reader gives keywords (or other
search criteria). These are the only operations necessary to access the entire
world of data.
Information provider view
The WWW browsers can access many existing data systems via existing protocols
(FTP, NNTP) or via HTTP and a gateway. In this way, the critical mass of data
is quickly exceeded, and the increasing use of the system by readers and
information suppliers encourage each other.
Making a web is as simple as writing a few SGML files which point to your
existing data. Making it public involves running the FTP or HTTP daemon, and
making at least one link into your web from another. In fact, any file
available by anonymous FTP can be immediately linked into a web. The very small
start-up effort is designed to allow small contributions. At the other end of
the scale, large information providers may provide an HTTP server with full
text or keyword indexing.
The WWW model gets over the frustrating incompatibilities of data format
between suppliers and reader by allowing negotiation of format between a smart
browser and a smart server. This should provide a basis for extension into
multimedia, and allow those who share application standards to make full use of
them across the web.
This summary does not describe the many exciting possibilities opened up by the
WWW project, such as efficient document caching. the reduction of redundant
out-of-date copies, and the use of knowledge daemons. There is more
information in the online project documentation, including some background on
hypertext and many technical notes.
Try it
A prototype (very alpha test) simple line mode browser is currently available
in source form from node info.cern.ch [currently 128.141.201.74] as
/pub/WWW/WWWLineMode_0.9.tar.Z.
Also available is a hypertext editor for the NeXT using the NeXTStep graphical
user interface, and a skeleton server daemon.
Documentation is readable using www (Plain text of the instalation instructions
is included in the tar file!). Document
http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html
is as good a place to start as any. Note these coordinates may change with
later releases.
_________________________________________________________________
Tim Berners-Lee Tel: +41(22)767 3755
WorldWideWeb project Fax: +41(22)767 7155
C.E.R.N. email: t…@cernvax.cern.ch
1211 Geneva 23
Tratto dall’archivio di Google Groups.
Timeline 2.0
Sembra che l’ultima tendenza in fatto di web 2.0 siano le timeline. Ho provato Dandelife e mi sembra veramente ben fatto. Mi è piaciuta sopratutto l’idea di importare i contenuti da mappare sulla timeline da un blog, un archivio fotografico o video. Essendo queste informazioni già datate si prestano particolarmente bene ad essere mappate nel tempo. Conto invece in futuro di utilizzare il motore di Timeline realizzato nell’ambito del progetto SIMILE per realizzare una versione online delle timeline presenti nel mio libro. Mi piacerebbe tuttavia fare in modo che sia possibile aggiungere altre informazioni in futuro e che i dati fossero disponibili in una sorta di formato wiki aggiornabile da una comunità di utenti.
Sull'amoralità del web 2.0
Come al solito Nicholas Carr (quello di Does it matter?) ha la capacità di trovare titoli straordinariamente accattivanti che di solito lasciano intendere una posizione dell’autore che nel contenuto del post viene sostanzialmente smentita o fortemente depotenziata.
Dopo una serie di argomentazioni a mio avviso tutt’altro che forti Carr conclude così:
Like it or not, Web 2.0, like Web 1.0, is amoral. It’s a set of
technologies – a machine, not a Machine – that alters the forms and
economics of production and consumption. It doesn’t care whether its
consequences are good or bad. It doesn’t care whether it brings us to a
higher consciousness or a lower one. It doesn’t care whether it
burnishes our culture or dulls it. It doesn’t care whether it leads us
into a golden age or a dark one. So let’s can the millenialist rhetoric
and see the thing for what it is, not what we wish it would be.
Ora dire che un computer come un sasso o come le tecnologie del Web 2.0 non siano morali è una considerazione piuttosto banale. Si tratta dell’ennesima versione del vecchio adagio di McLuhan secondo cui le tecnologie non sono nè buone, nè cattive, nè neutre.
Questa forma di “neutralità etica” delle tecnologie supporta la forma di morale tipica delle società differenziate per funzioni. Non una morale, ma tante morali che dipendono dal punto vista dal quale si osserva.
Ora si potrebbe obiettare che una morale è una o non è. Dunque che le società differenziate per fuzioni siano prive di morale. In realtà nella definizione stessa di morale non esiste nessun riferimento al fatto che debba essere unica. O meglio esiste un riferimento del tutto implicito all’unicità della morale per un osservatore in un certo momento. Se non assumesse questa forma stabile ed univoca essa sarebbe del tutto inutilizzabile. Dunque la morale è una… per ciascun osservatore.
Ed è in questa specifica forma di supporto alla doppia natura della morale contemporanea (necessariamente una ma molteplice) che la tecnologia si configura come un’alleato strategico della forma di società differenziata per funzioni.
In questo senso il web 2.0 è una straordinaria piattaforma per lo sviluppo di questa forma di moralità cibern-etica.
Eyes on Flickr
Era da diverso tempo che ci stavamo lavorano ma finalmente abbiamo qualcosa di concreto da presentare.
Si tratta più che altro di una proof of concept.
Flickr, come molti altri servizi web basati sul contenuto generato dagli utenti, è caratterizzata da una natura sociale profonda. Le immagini caricate e le etichette utilizzate per descriverle sono una vera e propria miniera per la ricerca sociologica sulla semantica della comunicazione.
L’occasione ci si è presentata di recente. Un paio di interventi a convegni di natura molto diversa uno sull’europa, l’altro di visual sociology. Quale migliore occasione per provare a costruire uno strumento e testare una metodologia per visualizzare l’intorno semantico di una etichetta al tempo stesso carica di significati ed alquanto indefinita come “europa”?
Come spesso accade dalla teoria alla pratica il passaggio non è stato indolore. Per prima cosa abbiamo dovuto svilppare un’applicazione per scaricare i dati che ci interessavano da Flickr. Nello specifico abbiamo optato per una command line application scritta in C# che interroga le API di Flickr (via Flickr.Net) salva i dati in quattro tabelle di un database mysql. Due per il tag “europe” e due per il tag “usa” (per rendere le cose più interessanti abbiamo deciso per una ricerca comparata). Una solo per l’identificativo univoco dell’immagine ed un singolo tag (ideale per creare una tagcloud) e l’altro con id immagine, titolo, descrizione, numero di commenti, provenienza dell’utente e url dell’immagine.
Una volta scaricati i dati (si fa per dire perchè l’applicazione li sta ancora scaricando) siamo passati alla visualizzazione ed abbiamo optato per una tagcloud. Flickr offre già una tagloud del sistema ma non una tagcloud specifica per osservare l’intorno semantico di un tag (ci sono i related tag ma non è questo che volevamo). Dopo ho dovuto imparare qualche rudimento di php visto che l’unico esempio che ho trovato di come si fa una tagcloud era scritto in questo linguaggio…
Per darvi un’idea della mole di dati con cui stiamo avendo a che fare vi basti sapere che, al momento in cui scrivo, ci sono 503.152 fotografie su Flickr taggate “europe” e 444.735 taggate “usa”. Quando leggerete voi, visto il tasso di crescita di circa 1.000 fotografie nuove al giorno che ho potuto apprezzare, saranno parecchie di più (europe, usa).
Allo stato attuale delle cose è possibile visualizzare le tagclouds relative ai dati che stiamo acquisendo (fra parentesi la frequenza di ciascun tag):
- Europe TagCloud (alltags, top100, top200);
- USA TagCloud (alltags, top100, top200);
- Unitedstates TagCloud (alltags, top100, top200)*.
* Abbiamo deciso che era interessante anche vedere le eventuali differenze fra usa e unitedstates.
Per sapere su quante immagini si sta lavorando al momento è possibile consultare queste pagine di servizio: europe, usa, unitedstates.
Per la lettura sociologica (ed un paper che abbiamo quasi finito di scrivere) dei dati bisognerà aspettare lunedì quando io e Luca presenteremo questa ricerca durante un panel del convegno di Eyes on City di Urbino.
recensione@rainews24.it
Questo post per ringraziare pubblicamente Stefano Lamorgese di Rainews24 per la bella recensione che ha voluto dedicare al mio libro.
Observing the observers with Google Trends
Come al solito dai Labs di Google è venuto fuori qualcosa di molto interessante. Più volte in questo blog ho cercato di mettere in evidenza l’importanza di osservare le osservazioni del web che, in quanto fatto di comunicazioni, è un pò come dire osservare le osservazioni di un sistema sociale. Nel caso del web il processo di osservazione parte da una distizione che ha origine con l’inserimento di una parola chiave in motore di ricerca. Questa operazione crea un discrimine fra le pagine osservate (quelle restituite dalla query) e quelle distinte (tutte le altre). Poichè le pagine restituite dalla query sono di solito moltissime va rilevata poi l’importanza del ranking che ordina i risultati evidenziando alcune possibilità (diciamo i primi dieci risultati) e relegando le altre in pagine remote che quasi nessun utente, stando alle statistiche, va a consultare. Dunque i motori di ricerca, come tutti i supporti ai processi di osservazione (tipo i nostri 5 sensi), tendono non tanto a cercare il web quanto a costruirne la realtà.
Ora tutti i processi di osservazione mediati dal computer hanno spesso la proprietà di esporsi essi stessi all’osservazione. Google Zeitgeist in questo senso è esemplare. Google Trends, come hanno detto durante la presentazione alla stampa, “is like giving you the keys to Zeitgeist”. Ovvero è possibile cercare nelle ricerche fatte dagli utenti su Google e vedere al tempo stesso le principali news connesse a queste ricerche. Si possono dunque fare ricerche con chiavi tipo Silvio Berlusconi e Romano Prodi per vedere il rapporto fra sistema dei media ed utilizzo delle chiavi di ricerca su Google. Quello che impressiona è qui la straordinaria aderenza fra il grafico delle news e quello delle ricerche. Quali considerazioni si possono fare sul rapporto fra Internet ed il sistema dei mass media?
Ma si possono anche comparare diverse ricerche usando la virgola: Habermas batte Luhmann, Inter e Milan se le giocano e lasciano indietro la Juve, il web 2.0 ha un trend di crescita straordinario che lo ha portato a raggiungere la buzz word e-commerce nell’ultimo periodo del 2006, Romano Prodi perde sempre contro Silvio Berlusconi tranne nell’ultimo scorcio del 2006.
Fantastica inoltre la suddivisione per città, regione e lingua dei risultati. Anche da questa analisi vengono spunti interessanti.
Le possibilità sono infinite. Ve ne viene in mente qualcuna?