Timeline 2.0

Sembra che l’ultima tendenza in fatto di web 2.0 siano le timeline. Ho provato Dandelife e mi sembra veramente ben fatto. Mi è piaciuta sopratutto l’idea di importare i contenuti da mappare sulla timeline da un blog, un archivio fotografico o video. Essendo queste informazioni già datate si prestano particolarmente bene ad essere mappate nel tempo. Conto invece in futuro di utilizzare il motore di Timeline realizzato nell’ambito del progetto SIMILE per realizzare una versione online delle timeline presenti nel mio libro. Mi piacerebbe tuttavia fare in modo che sia possibile aggiungere altre informazioni in futuro e che i dati fossero disponibili in una sorta di formato wiki aggiornabile da una comunità di utenti.

Update on Eyes on Flickr

Velocissimo aggiornamento. Abbiamo scoperto un limite di Flikr nel restituire le immagini a partire da una ricerca. Nello specifico pur mostrando il conteggio delle immagini totale Flickr non retituisce le immagini e le informazioni oltre il record 4100. La ricerca per il tag europe dovrebbe restituire 511.193 foto. Ora poichè la pagina di risposte di Flickr mostra 25 foto per pagina dovremmo avere oltre 20.000 pagine disponibili.

Per vedere le pagine dei risultati successive alla prima è sufficiente aggiungere il parametro page=x dove x è il numero della pagina. Dunque in teoria:

http://www.flickr.com/search/?q=europe&m=tags&page=15000

dovrebbe funzionare come

http://www.flickr.com/search/?q=europe&m=tags&page=3

ed invece no….

Nello specifico l’ultima pagina correttamente restituita è la 167 (167*25=4175) .. dalla 168 in poi il buio…

Forse da qualche parte su Flickr questo limite è scritto ma io non ne ero a conosceza.

In ogni caso abbiamo aggirato l’ostacolo facendo richieste al sistema che restuicano meno di 4000 record. L’idea è quella di iterrogare flickr per tag e  per giorno della pubblicazione della foto.

Il risultato… ancora una volta in progress lo trovate a:

  • Europe TagCloud (alltags, top100, top200);
  • USA TagCloud (alltags, top100, top200).
  • Backchannels

    Uno degli aspetti che sto cercando di trattare – seppur brevemente – nell’articolo che sto scrivendo per gli atti del seminario di studi Videomondi, riguarda la strategia evolutiva dei sistemi sociali che passa per la progressiva colonizzazione del tempo. Un’ambiente in grado di rendere possibile l’attivazione di più conversazioni contemporanee offre orizzonti di crescita ulteriori per i sistemi sociali intesi come network di comunicazioni. Per questo mi ha molto interessato questo progetto presentato di recente in occasione della consegna dei diplomi alla UC Berkeley School of Information (la segnalazione viene Tim O’Reilly nel suo blog).
    Si tratta di una ricerca condotta con metodologie qualitative e quantitative di diverso genere (analisi dei log, osservazione partecipante, questionari ed interviste) per comprendere l’uso che gli studenti fanno delle chat room durante le lezioni.
    La pratica di attivare un backchannel basato su conversazioni testuali è piuttosto diffusa nei seminari e convegni che hanno come tema le tecnologie. In pratica durante gli speech è possibile confrontarsi con gli altri partecipanti riflettendo in tempo reale e discutendo i temi trattati dal relatore. Secondo la definizione data in questa ricerca i backchannel sono:

    A secondary means of communication in a physical space, often not visible or apparent in the physical space itself. Within the scope of this paper, we will always discuss backchannels as technologically-mediated communication, typically via textual group chat conducted on laptops.

    Le attività principali notate dai ricercatori in relazione all’uso in classe sono state:
    1. Richieste di chiarimenti

    Asking clarifying questions about lecture content is one of the most common behaviors, with 78% of survey respondents reporting this usage.

    2. Dibattiti e discussioni

    Often this use takes the form of topical discussion, where, as one interviewee suggested, students “fill in the blanks” not only in the areas that other students may not fully understand, but also in circumstances where the professor only has time to briefly cover a topic.

    3. Condivisione di risorse

    The types of information shared, according to one interviewee, includes “clarifications, expansions, Wikipedia entries, [links] to classes people have taken at other institutions, web links—lots of web things, expanding definitions, things like that”.
    Another interviewee mentioned an occasion where the professor was lecturing on a topic that another student had taken a class on at a different institution. The professor only reviewed the topic briefly, and the student posted a link to his previous class, commenting “too bad we’re not talking about some of these issues”.
    Log analysis showed that during the school week, resource sharing of hyperlinks was 13.8% higher than during weekend periods. It is plausible that this could be due to the higher incidence of shared topical discussion, based on students being physically co-present in lectures together.

     4. Esprimere critiche

    Participants in the SIMS Backchannel used it as a venue to offer criticism about lecture material or the instructor’s teaching methodology.
    Most interviewees and survey respondents characterized the primary function of criticism in the backchannel as “venting.” However, students did note some occasions in which the backchannel served as a planning area where they collaborated on carefully determining the most effective way to raise a shared criticism with a professor, exchanging opinions on how they thought they professor would react to different approaches.

    5. Alleviare la noia

    Several interviewees mentioned the desire for entertainment: “In some situations if the lecture isn’t something I’m particularly interested in, or if it’s a slow lecture, or I’m just not in the mood to pay attention to it, it’s something else I can do.”

    6. Condividere la presenza con gli assenti

    One story related to us by multiple interviewees involved a discussion between students in a class who were remarking upon the comeliness of a guest lecturer. Another student who was not enrolled in the class was logged in to the SIMS Backchannel while working in the student lounge in the same building, and asked for more details about the supposed attractiveness of the guest lecturer. This resulted in additional description from some of the students in the class, and even inspired one ambitious user to surreptitiously take a cameraphone picture of the individual, which was then uploaded and shared via the backchannel. Upon viewing the image, the non-present student was enticed to come visit the class to judge the merits of the group’s observations in person.

    7. Socializzazione e humor

    As one respondent noted, we “socialize based on the lecture—it’s a blurry line between on and off topic.”
    Many interviewees noted that humor in the backchannel provided another commonality by which users forged bonds with one another.
    While survey respondents generally agreed that the backchannel was an appropriate place to make jokes, a few mentioned that due to some instances during a class where the joking in the backchannel had become distracting, they had stopped participating in the backchannel during that class.
    The SIMS Backchannel is also occasionally used for social activity coordination, primarily in the context of students deciding upon where to go to lunch between classes, or coordinating after-school plans.

    Questi ed altri aspetti sono trattati per esteso nei paragrafi finali dedicati all’interazione fra backchannel e frontchannel, alla partecipazione e alla creazione di comunità.
    Infine, per chi fosse interessato, ci sono anche i dati quantitativi raccolti disponibili pubblicamente sul sito web del progetto.

    DVR e pubblicità

    Purtroppo non se ne è parlato durante l’Insights ma sicuramente una delle più interessanti frontiere della pubblicità è quella costituita dai digital video recorder. Per intenderci si tratta dei videoregistratori dotati di hard-disk. Molto più comodi dei comuni videoregistratori perchè non richiedono cambi di cassette, sono facili da gestire e programmare. Negli USA si chiama Tivo, in Italia, per ora si chiama MySKy. Ovviamente una volta registrato il programma la maggior parte degli utenti (oltre il 50% secondo JupiterResearch) tende ad andare avanti veloce durante le pause pubblicitarie evitando di fatto di “pagare” il corrispettivo grazie al quale le TV commerciali si finanziano. Ora è interessante notare come queste aziende si stiano muovendo per correre ai ripari. Lo stanno facendo con strategie curiose e contraddittorie. Avevamo detto di Philips che ha brevettato un metodo per impedire il fast-forward durante i commercials. E’ invece di ieri la news che Tivo, in collaborazione con settanta agenzie di pubblicità, lancerà un servizio per guardare gli spot on demand.

    Il linguaggio dei blog

    Come annunciato in un precedente post, dal blog di Technorati arriva un nuovo report sulla composizione linguistica della blogosfera. Alcune cose interessanti sono che:

    • non l’inglese ma il giapponese è la lingua più diffusa nel mondo dei blog;
    • sembra che i giapponesi postino più spesso ma con testi più brevi (forse a causa dell’uso dei blog in condizioni di mobilità);
    • il cinese rappresenta circa il 14% della blogosfera;
    • l’italiano rappresenta circa il 2/3%.

    Anche se non correlato con i dati sulla lingua è interessante anche il dato relativo all’uso dei tag da parte degli autori di blog. Circa la metà dei blogger utilizza secondo technorati questa forma di metadescrizione dei propri post.

    Lo stato della blogosfera

    Disponibile la nuova edizione del report mensile pubblicato da David Sifry di Technorati sullo stato della blogosfera. Riporto un sommario dei principali dati:

  • Technorati traccia al momento oltre 35.3 milioni di blog;
  • La blogosfera raddoppia per dimensioni ogni 6 mesi;
  • Ad oggi è oltre 60 volte più grande di quanto non fosse tre anni fa;
  • In media viene creato un nuovo blog al secondo;
  • 19.4 milioni di bloggers (55%) continuano a postare 3 mesi dopo la creazione del blog;
  • Technorati traccia circa 1,2 millioni di nuovi blog post ogni giorno, circa 50.000 all’ora.
  • Interessante l’annuncio di un nuovo report con i dati localizzati per nazione.