Che dire del geniale servizio a www.pienorisparmio.it? (via Casual.info.in.a.bottle)
Mese: Maggio 2006
Urbino città wireless
Da settembre Urbino avrà, secondo quanto previsto, una copertura wireless per tutto il centro storico. Non posso dare al momento dettagli ma, nell’ambito di questo progetto segnalo che sono stati banditi due posti per lo svolgimento di attività di tecnico informatico di supporto alle attività del Centro Servizi Informatici.
Credo che sia una esperienza potenzialemente molto interessante. Se avete i requisiti o conoscete qualcuno interessato passate parola.
Invasioni tecnologiche
Da Blog Notes la segnalazione dell’evento Invasioni Tecnologiche che si svolgerà a Pisa il 20 e 21 maggio. Nel sito ufficiale l’appuntamento, organizzato da Telecom Italia, viene definito “una full-immersion nel mondo dell’innovazione e della scienza a cura di Vittorio Bo” (figlio di Carlo e docente presso il cpo di Pesaro).
Fra i nomi celebri, oltre a quelli citati da Granieri, segnalo anche la presenza di Giuseppe O. Longo che ha scritto la prefazione del mio libro e che l’intervento di Ray Kurzweil (quello della singolarità) dovrebbe avvenire secondo questo programma e anche se non esplicitamente dichiarato in locandina, in videoconferenza.
e-books
Dal New York Times un eccellente articolo di Kevin Kelly sul futuro dell’editoria e non solo.
The contours of the electronic economy are still emerging, but while they do, the wealth derived from the old business model is being spent to try to protect that old model, through legislation and enforcement. Laws based on the mass-produced copy artifact are being taken to the extreme, while desperate measures to outlaw new technologies in the marketplace “for our protection” are introduced in misguided righteousness. (This is to be expected. The fact is, entire industries and the fortunes of those working in them are threatened with demise. Newspapers and magazines, Hollywood, record labels, broadcasters and many hard-working and wonderful creative people in those fields have to change the model of how they earn money. Not all will make it.)
Backchannels
Uno degli aspetti che sto cercando di trattare – seppur brevemente – nell’articolo che sto scrivendo per gli atti del seminario di studi Videomondi, riguarda la strategia evolutiva dei sistemi sociali che passa per la progressiva colonizzazione del tempo. Un’ambiente in grado di rendere possibile l’attivazione di più conversazioni contemporanee offre orizzonti di crescita ulteriori per i sistemi sociali intesi come network di comunicazioni. Per questo mi ha molto interessato questo progetto presentato di recente in occasione della consegna dei diplomi alla UC Berkeley School of Information (la segnalazione viene Tim O’Reilly nel suo blog).
Si tratta di una ricerca condotta con metodologie qualitative e quantitative di diverso genere (analisi dei log, osservazione partecipante, questionari ed interviste) per comprendere l’uso che gli studenti fanno delle chat room durante le lezioni.
La pratica di attivare un backchannel basato su conversazioni testuali è piuttosto diffusa nei seminari e convegni che hanno come tema le tecnologie. In pratica durante gli speech è possibile confrontarsi con gli altri partecipanti riflettendo in tempo reale e discutendo i temi trattati dal relatore. Secondo la definizione data in questa ricerca i backchannel sono:
A secondary means of communication in a physical space, often not visible or apparent in the physical space itself. Within the scope of this paper, we will always discuss backchannels as technologically-mediated communication, typically via textual group chat conducted on laptops.
Le attività principali notate dai ricercatori in relazione all’uso in classe sono state:
1. Richieste di chiarimenti
Asking clarifying questions about lecture content is one of the most common behaviors, with 78% of survey respondents reporting this usage.
2. Dibattiti e discussioni
Often this use takes the form of topical discussion, where, as one interviewee suggested, students “fill in the blanks” not only in the areas that other students may not fully understand, but also in circumstances where the professor only has time to briefly cover a topic.
3. Condivisione di risorse
The types of information shared, according to one interviewee, includes “clarifications, expansions, Wikipedia entries, [links] to classes people have taken at other institutions, web links—lots of web things, expanding definitions, things like that”.
Another interviewee mentioned an occasion where the professor was lecturing on a topic that another student had taken a class on at a different institution. The professor only reviewed the topic briefly, and the student posted a link to his previous class, commenting “too bad we’re not talking about some of these issues”.
Log analysis showed that during the school week, resource sharing of hyperlinks was 13.8% higher than during weekend periods. It is plausible that this could be due to the higher incidence of shared topical discussion, based on students being physically co-present in lectures together.
4. Esprimere critiche
Participants in the SIMS Backchannel used it as a venue to offer criticism about lecture material or the instructor’s teaching methodology.
Most interviewees and survey respondents characterized the primary function of criticism in the backchannel as “venting.” However, students did note some occasions in which the backchannel served as a planning area where they collaborated on carefully determining the most effective way to raise a shared criticism with a professor, exchanging opinions on how they thought they professor would react to different approaches.
5. Alleviare la noia
Several interviewees mentioned the desire for entertainment: “In some situations if the lecture isn’t something I’m particularly interested in, or if it’s a slow lecture, or I’m just not in the mood to pay attention to it, it’s something else I can do.”
6. Condividere la presenza con gli assenti
One story related to us by multiple interviewees involved a discussion between students in a class who were remarking upon the comeliness of a guest lecturer. Another student who was not enrolled in the class was logged in to the SIMS Backchannel while working in the student lounge in the same building, and asked for more details about the supposed attractiveness of the guest lecturer. This resulted in additional description from some of the students in the class, and even inspired one ambitious user to surreptitiously take a cameraphone picture of the individual, which was then uploaded and shared via the backchannel. Upon viewing the image, the non-present student was enticed to come visit the class to judge the merits of the group’s observations in person.
7. Socializzazione e humor
As one respondent noted, we “socialize based on the lecture—it’s a blurry line between on and off topic.”
Many interviewees noted that humor in the backchannel provided another commonality by which users forged bonds with one another.
While survey respondents generally agreed that the backchannel was an appropriate place to make jokes, a few mentioned that due to some instances during a class where the joking in the backchannel had become distracting, they had stopped participating in the backchannel during that class.
The SIMS Backchannel is also occasionally used for social activity coordination, primarily in the context of students deciding upon where to go to lunch between classes, or coordinating after-school plans.
Questi ed altri aspetti sono trattati per esteso nei paragrafi finali dedicati all’interazione fra backchannel e frontchannel, alla partecipazione e alla creazione di comunità.
Infine, per chi fosse interessato, ci sono anche i dati quantitativi raccolti disponibili pubblicamente sul sito web del progetto.
Risorse condivise
Chiara, che collabora al progetto ITSTIME – Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies della Cattolica, mi segnala un elenco di risorse web (feed) che ha creato per gli studenti del corso di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa (corso di laurea in Linguaggi dei media) che seguono le sue esercitazioni sulle culture digitali.
Ci sono segnalate diverse risorse utili di cui consiglio caldamente la lettura.
"fine confine"
Da alcune settimane l’ABC sta sperimentando lo streaming gratuito di puntate intere di alcune serie fra cui Lost, Alias e Desperate Housewifes. Peccato che il servizio sia attivo solo per gli utenti americani. In attesa che queste logiche commerciali pre-Internet si esitinguano, direttamente dai preferiti di Jill Walker, una piccola guida su come aggirare l’ostacolo.
Google Notebook
Verrà lanciato ufficialmente la prossima settimana e promette di essere una specie di competitor dei maggiori siti di social bookmarks (del.icio.us, furl, digg o anche backpack). La maggior parte delle indiscrezioni sono basate su questa fonte. Qualche informazioni in più oltre gli screenshot è disponibile in questo post. Da quanto si riesce a capire non mi sembra che ci sia un supporto all’uso dei tag per descrivere i propri appunti.
Observing the observers with Google Trends
Come al solito dai Labs di Google è venuto fuori qualcosa di molto interessante. Più volte in questo blog ho cercato di mettere in evidenza l’importanza di osservare le osservazioni del web che, in quanto fatto di comunicazioni, è un pò come dire osservare le osservazioni di un sistema sociale. Nel caso del web il processo di osservazione parte da una distizione che ha origine con l’inserimento di una parola chiave in motore di ricerca. Questa operazione crea un discrimine fra le pagine osservate (quelle restituite dalla query) e quelle distinte (tutte le altre). Poichè le pagine restituite dalla query sono di solito moltissime va rilevata poi l’importanza del ranking che ordina i risultati evidenziando alcune possibilità (diciamo i primi dieci risultati) e relegando le altre in pagine remote che quasi nessun utente, stando alle statistiche, va a consultare. Dunque i motori di ricerca, come tutti i supporti ai processi di osservazione (tipo i nostri 5 sensi), tendono non tanto a cercare il web quanto a costruirne la realtà.
Ora tutti i processi di osservazione mediati dal computer hanno spesso la proprietà di esporsi essi stessi all’osservazione. Google Zeitgeist in questo senso è esemplare. Google Trends, come hanno detto durante la presentazione alla stampa, “is like giving you the keys to Zeitgeist”. Ovvero è possibile cercare nelle ricerche fatte dagli utenti su Google e vedere al tempo stesso le principali news connesse a queste ricerche. Si possono dunque fare ricerche con chiavi tipo Silvio Berlusconi e Romano Prodi per vedere il rapporto fra sistema dei media ed utilizzo delle chiavi di ricerca su Google. Quello che impressiona è qui la straordinaria aderenza fra il grafico delle news e quello delle ricerche. Quali considerazioni si possono fare sul rapporto fra Internet ed il sistema dei mass media?
Ma si possono anche comparare diverse ricerche usando la virgola: Habermas batte Luhmann, Inter e Milan se le giocano e lasciano indietro la Juve, il web 2.0 ha un trend di crescita straordinario che lo ha portato a raggiungere la buzz word e-commerce nell’ultimo periodo del 2006, Romano Prodi perde sempre contro Silvio Berlusconi tranne nell’ultimo scorcio del 2006.
Fantastica inoltre la suddivisione per città, regione e lingua dei risultati. Anche da questa analisi vengono spunti interessanti.
Le possibilità sono infinite. Ve ne viene in mente qualcuna?
Descartes 2.0
