Segnalati da Antonio Roversi sul suo blog.
Source: Web 2.0: un termine etico ?
Originally published on Mon, 23 Oct 2006 13:17:07 GMT by Antonio Roversi
Segnalati da Antonio Roversi sul suo blog.
Source: Web 2.0: un termine etico ?
Originally published on Mon, 23 Oct 2006 13:17:07 GMT by Antonio Roversi
Qualche tempo fa ho accennato alla nuova attenzione verso l’idea dell’intelligenza collettiva. Oggi ho scoperto (via SmartMobs) che l’MIT ha appena aperto un nuovo centro di ricerca sulla collective intelligence.
Our basic research question is: How can people and computers be connected so that—collectively—they act more intelligently than any individuals, groups, or computers have ever done before?
Fra i progetti aperti mi sembra interessante questo Handbook of Collective Intelligence basato su Wiki a cui tutti possono contribuire (si noti inoltre il database bibliografico di riferimento del progetto).
Leggo dai commenti inseriti sul blog da cui ho appreso la notizia (che fra l’altro nel frattempo mi ha linkato) che la campagna di viral marketing di cui ho parlato qualche post fa non è affatto organizzata da McDonald ma da una start up (http://www.creamaid.com/) che ha ideato questa nuova forma di viral marketing basata sui blog e propone l’esempio di McDonald (insieme ad altri tre) per dimostrare l’idea.
Ineffetti a leggere bene il sito che ho linkato la cosa è piuttosto chiara…
Da non perdere…
Link to Yahoo Time Capsule – by Jonathan Harris
TagCrowd è un servizio che trasforma in tagcloud un testo contando le frequenze delle parole utilizzate. Ad esempio dando in pasto il noto articolo di O’Reilly sul Web 2.0 si ottiene la seguente nuova di tag.
Interessante, no?
Tanto basta a Marco Montemagno per raccontare il fenomeno blog.
Da guardare, linkare, studiare ed imitare. 🙂
P.S. Grazie a Luca per la segnalazione via messenger.
Valigia pronta fra un pò parto… devo prima passare a prendere Luca… poi un viaggetto in macchina di una durata compresa fra 5 ore (secondo Mappy) e 7 ore e 14 minuti (secondo Google Maps) per arrivare al luogo dell’incontro.
Qui troveremo Chiara, Romeo e Stefano per passare un fine settimana insieme, parlando di progetti intorno al Web 2.0 e passeggiando fra i vigneti delle colline piemontesi.
Per tutti quelli che, pur interessati alla faccenda, hanno declinato l’invito perchè le date scelte erano incompatibili con i loro impegni (Federico, Gabriele, GBA, Guido, etc.) conto di raccontare più o meno tutto nei prossimi post. Il vostro apporto e la vostra compagnia ci mancheranno ma sono sicuro che troveremo il modo di sviluppare le nostre collaborazioni sul tema insieme in futuro.
Per tutti gli altri che per vari motivi non hanno ricevuto un invito diretto, sono interessati al tema e che passano da quella parti in questi giorni… beh… sapete come e dove tovarci e sappiate che siete i benvenuti.
Report furbo per Pew Internet che raccoglie alcuni dati sul traffico e sui dati demografici degli utenti di alcune tipologie di servizi Web 2.0 (Photobuket, Wikipedia, MySpace) e gli compara con analoghe statistiche di siti concorrenti in versione 1.0.
Link to Pew Internet: Riding the Waves of “Web 2.0”
Technorati: photobucket wikipedia myspace web2.0
web1vsweb2
Originally uploaded by Sasha Verhage.
Bella immagine che sintetizza le differenze fra web 1.0 e 2.0 (segnalata da Happy Hippo).
E’ curioso come in tutte le descrizioni del Web 2.0 ricorra la frase “collective intelligence” senza mai citare Pierre Levy che è tradizionalmente considerato almeno in Europa l’ideatore dell’etichetta.
Technorati: web20
Certe volte i post capitano proprio come il cacio sui maccheroni.
Direttamente dal blog di Jill Walker alcune indicazioni bibliografiche sul web 2.0 (si vedano anche i commenti). Molto interessante anche se si passa da paper sulle forme di classificazione dei contenuti a quelle sul semantic web a dimostrazione del fatto che l’etichetta web 2.0 ha confini un pò indefiniti nonostante gli sforzi definitori di Tim O’Reilly.
Technorati: web2.0 bibliography