Shared Phone Practices in Uganda

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Jan Chipchase is a canny observer of communication practices who roams the world as an anthropologist for Nokia. His current report, with Indri Tulusan, is on mobile phone sharing — an important socio-technical practice, especially in the developing world.

Source: Jan Chipchase, Nokia Anthropologist, on Shared Phone Use
Originally published on Wed, 20 Dec 2006 18:49:01 GMT by Howard Rheingold

Amore, denaro e potere nella seconda vita quotidiana

Ecco la mia presentazione di ieri al convegno nazionale AIS di Perugia.

P.S. Putroppo la traduzione su SlideShare ha creato qualche piccolo problema di formattazione che non credo pregiudichi la comprensione del discorso. Per chi preferisse ho comunque deciso di rendere disponibile il file della presentazione in formato pdf.

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Quanto consuma un avatar?

Come spesso accade Nicholas Carr ha una riflessione stimolante sul suo blog.

Secondo i suoi calcoli (basati sul rapporto fra server e numero medio di giocatori connessi) ogni avatar di Second Life consuma in media 1,752 kWh all’anno ovvero qualcosa di meno della media di un essere umano (2,436 kWh), più di un essere umano medio che vive in un paese in via di sviluppo (1,015 kWh) e circa lo stesso di un abitate del Brasile (1,884 kWh).

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Messaggio personale

  • ho il weekend libero
  • viva la pasta con la ricotta!!! 🙂
  • God Bless Me …
  • le promesse sono fatte per non essere mantenute
  • Uof… cerco coccole.. 🙂
  • Sono veramente radioattivo?
  • “Bisogna avere una buona ragione per alzarsi al mattino”, J. Wayne
  • C’E’!!!!!!!!!!!
  • Welcome to Darwin! /MacMini-IstSoc:~root#
  • Mi piacciono gli uomini che hanno un futuro e le donne che hanno un passato
  • http://blogs.devleap.com/romeopruno
  • un altro mondo è possibile
  • Qui conta ogni maledizione dei vogatori nelle galere
  • “ça va?”
  • Sommo Sacerdote di Athena… Alberi di Natale Unitevi nel Barocco… EwwiwalaC_lacompagniadelRovo_DemoneMagnAnimaPiccionBuster
  • Uomo Stufa
  • 25-29 novembre Londra sto arrivando…
  • stand by… waiting for somthing… but what?!
  • Teatro magico, ingresso libero a tutti, soltanto per pazzi
  • ideas make the world great! (ps:thx avi!;-)..)
  • http://thecheshirecat.splinder.com
  • se non esistessero i funghi riuscireste ad immaginarmi?
  • cavolo voglio fare la criminologa!

Questi sono i messaggi personali che hanno tutti i miei contatti di messenger alla data di pubblicazione di questo post. Credo che questa forma di espressività, per quanto delirante, sia interessante… Ognuno può leggerci quello che vuole e pensare che sia indirizzato a sè, costruirci intorno una realtà, magari rispondere nel suo messaggio personale… Sono messaggi nella bottiglia e riserva di temi per la comunicazione…

E voi? Che messaggi hanno i vostri contatti?

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Il mercato delle pecore

Avete presente il Mechanical Turk di Amazon?

No? ok allora leggete questo vecchio post prima di continuare qui.

Qualcuno ha pensato bene di utilizzare in modo creativo il lavoro distribuito della rete offrendo due cent per disegnare una pecora. Sono arrivate 10.000 pecore esposte ed in vendita (a 20 dollari l’una) sul sito di Aaron Koblin che ha anche scritto una tesi (download gratuito in formato word) su questa esperienza.

Alcuni dati:

  • Media di pecore ricevute per ora: 11;
  • Periodo di raccolta: 40 giorni;
  • Pecore non accettate: 662;
  • Salario orario medio: $ 0,69/ora;
  • Tempo medio impiegato per disegnare la pecora: 105 secondi;
  • IP unici: 7599.

(via O’Reilly Radar)

Sempre sul tema del così detto human computation, se avete un pò di tempo libero, vale veramente la pena guardare questo speech dove Luis von Ahn (assistant professor in the Computer Science Department at Carnegie Mellon University) racconta in modo divertente come si possono utilizzare efficacemente le specifiche capacità umane all’interno di un software.

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Word of mouth

Ieri a pranzo ho appreso da fonti certe che la Ferrari ha un analista che occupa gran parte del suo tempo (o comunque una quota crescente del suo tempo) a monitorare quello che si dice dei prodotti presenti e futuri della casa di Maranello sul web.

Il relatore perfetto per la issue aziende/consumatori a conversazioni dal basso?

Vediamo se è in ascolto…

Quanti sono i giocatori di WoW nel mondo?

World of Warcraft ChinaDalla mailing list dei Truants è emersa un’interessante notizia che potrebbe modificare significativamente le stime su quanti giocatori di World of Warcraft ci siano nel mondo.

Tutto è riassunto molto bene sul blog di Jill Walker ma riepilogo qui le informazioni principali. Le stime ufficiali parlano infatti di circa sette milioni di utenti nel mondo, tuttavia secondo il report pubblico relativo al secondo quadrimenstre del 2006  disponibile sul sito di The9 cui Blizzard ha licenziato WoW per il mercato cinese ci sarebbero solo in Cina ben cinque milioni di utenti.

Commenting on the second quarter 2006 results, Jun Zhu, Chairman and Chief Executive Officer of The9 Limited, said, “We are very pleased to report financial results for the second quarter 2006 with strong top line and bottom line growth. In the second quarter, Blizzard Entertainment‘s World of Warcraft attained peak and average concurrent WoW users of approximately 630,000 and 330,000, respectively, in mainland China. As of June 30, 2006, over 5 million paid accounts have been activated*.

(…)

*Activated paid accounts represent the number of CD Keys that we sold to customers and have been activated by the customers to log-on to the World of Warcraft game in China.

Ora non è chiaro se questa cifra sia già compresa nella stime ufficiali o meno.

I Truants stanno indagando…

Dieta meditteranea anche per i media?

Amara lettura del rapporto Censis LE DIETE MEDIATICHE DEGLI ITALIANI NELLO SCENARIO EUROPEO (richiede la registrazione gratuita) di Giuseppe Granieri, 

Il dato più inquietante fra questi è forse quello che ci dice che i “marginali”, vale a dire coloro che utilizzano un solo mezzo per informarsi sono in Italia il 10% della popolazione, contro il 2% dell’Inghilterra e il 4% della Germania.

Tutti quanti sappiamo che le attitudini dei cittadini ad essere informati sono strettamente legate allo sviluppo culturale del paese: l’Italia che esce dalle analisi come quella del Censis citata, ma anche dai numeri sul solo sviluppo tecnologico che l’Unione Europea pubblica con regolarità, è un paese povero ed arretrato, incapace di sostenere qualsiasi confronto con gli altri paesi occidentali. Una situazione che, ce lo dice la frase del rapporto citata in testa a questo articolo, ha ottime probabilità di peggiorare ulteriormente nei prossimi anni.

Source: Being Marginal
Originally published on Thu, 11 May 2006 12:00:00 GMT by g.granieri@bookcafe.net